Affinità Elettive nella SEO e nell'Inbound MarketingParto prendendo spunto da una canzone dei Massimo Volume... ATTO DEFINITIVO, l'album è "Da Qui". (Non c'è una spiegazione precisa e razionale - o comunque sarebbe troppo lunga da riportare in questa sede - del come mai proprio questa canzone, ma fatto sta che l'idea ha cominciato a prender forma durante l'ennesimo suo ascolto...)

Da Qui... è comunque un punto fermo, una linea tracciata, un segno che scandisce e divide, almeno in due: un prima e un dopo. Racchiude in sè la svolta.

Da Qui... in poi, ai fini di recuperare un più sano approccio "con le cose del web", bisogna sforzarsi di mutare quel rapporto un pò alterato (fissazione?) con Google, i suoi prodotti e i suoi posizionamenti. Scrollarsi di dosso questa - credo tipica - deformazione professionale da SEO per aiutare la mente a pensare meglio, per spostare i ragionamenti anche su altre condizioni iniziali e principi traendone conclusioni (soluzioni) anche lontane dal nostro ambito di indagine abituale.

Da Qui... in poi è bene guardare anche oltre, Googloltrepassare in taluni casi... solo così, credo, ci si può aprire a nuovi orizzonti e percorrere vie davvero nuove per obiettivi differenti. Penso che alla fine sia un passo verso una SEO migliore (vogliamo chiamarlo inbound marketing?): distolto il pensiero dall'ossessione si è più liberi e non avere (quasi) più nulla da perdere ci permette di evolvere.

C'è bisogno di un periodo da "Atto Definitivo" per sperimentare davvero fuori dal tracciato. L' Atto Definitivo consiste nel considerarsi come estranei alle lotte interne per il posizionamento. Provare dove conduce la libertà: forse all'inizio ci si perde, si rimane nel silenzio, ma poi io immagino un nuovo modo di diffusione, altri canali, altre strategie di veicolare e d'incontrarsi... Se non si prova ad immaginare neanche un mondo alternativo, è difficile poi riuscire ad ottenerlo. Immaginiamoci già superstiti, già sopravvisuti in un mondo nuovo. Un mondo post Google-bonifica.

Fondamentalmente, in quest'ottica - ripeto, assolutamente sperimentale e provocatoria e che al momento può riguardare soltanto qualche isolato tentativo - si andrà a verificare come preventivi e richieste di lavoro possono benissimo continuare a sussistere (o addirittura aumentare?), sfruttando canali, logiche e "sensazioni" che nulla hanno a che vedere con il posizionamento organico delle nostre pagine per le keywords di interesse, o il numero di visite o il tempo di permanenza sulle nostre pagine. Si potrebbe campare benissimo (e molto bene, direi!) anche con 1 solo visitatore al giorno, se quell'unico visitatore ogni volta ci richiedesse un preventivo...

Il sito internet, all'interno di quest'ottica, diventa quasi solo puro strumento di contatto. Le strategie diventano estranee al nostro URL, ed anche esterne. Abituarsi a pensare che non si ha bisogno di essere ben posizionati è un modo per triplicarne poi l'effettiva efficacia... un pò come visitare il mondo e poi fare ritorno alla propria casa: saremo accresciuti dall'esperienza, più obiettivi, con molti più termini di paragone... guardare sempre dentro alle proprie 4 mura, al proprio orticello, alla lunga, spesso, inaridisce.

Quindi, a che cosa mirare? Cosa dobbiamo suscitare nel nostro target affinchè pensi seriamente di rivolgersi a noi? Affinchè scatti dentro di loro "un'affinità elettiva" che li faccia propendere verso di noi piuttosto che verso altri? Io credo, principalmente, questi 3/4 sentimenti/pensieri:

Sentimento di fiducia (serietà, sincerità, professionalità, conoscenza, riconoscibilità, amore verso il proprio lavoro, condivisione di interessi).

Sentimento di eticità (attenzione, altruismo, piccoli/grandi impegni sociali, umiltà, riconoscenza, verità, condivisione di emozioni).

Sicurezza del risultato (storia precedente [memoria / curriculum / case history], buon passa-parola).

Non metto "l'economicità", anche se credo molti la "accenderebbero", soprattutto in tempo di crisi... forse vedo meglio come 4°, un'idea di "giusto prezzo".

E allora: come portare le persone a riconoscere in noi queste "qualità"? Come possiamo operare esternamente al sito (con quali strumenti/strategie alternative), per veicolare contenuti (in senso ampio, di qualsiasi genere essi siano) capaci di innescare negli utenti-target tali risposte "emotive"? Sarebbe bello - e a me personalmente piacerebbe moltissimo! - avere in questa discussione il contributo di psicologi, antropologi e sociaologi.

Lo ricordo per la terza volta: soprattutto per un SEO, questo articolo vuol essere una proposta provocatoria, una possibilità aperta per provare a mettersi in gioco in altri modi e su altri piani per allenare la mente a connessioni nuove, in modo poi da imparare a maneggiare congiuntamente e in modo più raffinato, sapere tecnico e "affinità elettive"... perchè credo che quest'ultima sfera influirà sempre di più anche sul buon esito di una "call to action" spontanea.

Io sto cominciando a pensarci e a prendere confidenza con ambiti nuovi id indagine, e voi?

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.