Google Penguin UpdateOramai siamo tutti ben consci di cosa sia il Penguin UpDate di Google e contro cosa combatte: in un post precedente ho decantato positivamente l'obiettivo che Google si vuole prefiggere, ovvero quello di far salire i buoni contenuti, quelli creativi ed originali, a favore dei cosìddetti "siti spazzatura", siti dai contenuti duplicati o comunque assolutamente inutili.
Dunque l'obiettivo è buono, tende in un certo senso alla "meritocrazia"...

Ma ci sono almeno 2 "però", e 2 PERO' abbastanza grandi direi:
1) uno si riferisce al metodo (retroattivo) con il quale si vuole ottenere tale risultato, tale "pulizia", e l'altro 2) si riferisce al divario di risorse/possibilità (di tempo e di investimento economico) che possono mettere in campo professionisti/piccole aziende a confronto dei grandi business (ovviamente tutto gioca a favore dei secondi!).

1. Partiamo dal primo punto e prendiamo proprio ad esempio il mio stesso sito.
Il mio sito ha un'anzianità di quasi 8 anni e circa 20.000 links che puntano complessivamente al dominio.
Otto anni fa non esistevano i Pinguini, i Social Network (c'era MySpace volendo) e neanche la SEO (o era proprio agli albori). Una volta creato un sito si segnalava a DMOZ e su altre directory / motori di ricerca e il gioco era per lo più fatto. Se volevi avere più link dovevi cominciare a cercare sul web un sacco di directory e servizi "poco noti" tramite i quali riuscivi veramente ad incrementare i collegamenti verso il sito e scalare posizioni. Quindi, senza mai, almeno personalmente, aver ceduto alle lusinghe di migliaia di backlink acquistabili a 10$ con un click, ho comunque, con pazienza certosina, nei ritagli di tempo, inviato il mio sito a moltissime directory, sia italiane che straniere. Primo, era lecito, secondo, si investiva del proprio tempo prezioso per farlo manualmente e con cura e quindi, in un certo senso, non vedo perchè non doveva essere un'attività comunque riconosciuta.
Altro modo, ancora molto attuale, soprattutto per chi come me si occupa di realizzazione siti internet, è quello del link nel footer dei siti dei clienti: questa è un'annosa questione, viva ancora oggi, tra chi li tollera e chi no. Personalmente non ci vedo assolutamente nulla di sbagliato, anzi! Se il cliente è d'accordo, "firmare" un proprio progetto è segno che "ci mettiamo la faccia", che siamo rogogliosi di riconoscerlo come un nostro lavoro agli occhi di tutti; allora si dovrebbero togliere firme e marchi da ogni prodotto? Io stesso, quando trovo un sito che mi piace, vado subito a vedere chi lo ha realizzato.
Google può togliere valore ai link nel footer (come ha già fatto!), ma arrivare a penalizzare mi sembrerebbe davvero eccessivo!
Riprendendo il filo della link building history, sono poi nati i siti di bookmark e i primi social network, e quindi ecco la corsa a sperimentarli tutti, ad inviare e memorizzare segnalibri e a creare profili con link verso il nostro sito.

Poi, oggi, d'improvviso tutte quelle tecniche vengono bandite, dichiarate spam, black hat o simili, e chi ne ha fatto (largo?) uso viene penalizzato. Eh no, troppo facile così!
Un conto è penalizzare chi utilizza oggi solo simili strumenti per portare link ad un sito, un altro è (non molto corretto a mio avviso!) punire chi lo ha fatto in tempi lontani, non sospetti, e dove tu stesso, "Caro Google", non avevi proprio nulla da dire!

Quindi direi che il minimo è di mantenere un buon occhio di riguardo per i siti "anziani" e magari scavare nella loro storia online, vedere i contenuti pubblicati, come si è evoluto nel tempo, ecc. Tanti segnali aggiuntivi che, se tutti positivi, credo che un peso debbano averlo nel giudizio complessivo che su quel sito e sul suo posizionamento si deve dare.

2. Passiamo adesso ad esaminare il secondo punto.
Creare contenuti originali, ben scritti, attuali e di una certa lunghezza non è certo semplice: servono conoscenze linguistiche, conoscenze delle regole per la scrittura sul web (web copywriting), sapere dove e come recuperare immagini (possibilmente belle) da affiancare all'articolo (e volendo, anche saper aggiungere all'occorrenza contenuti multimediali come video o slide per rendere il tutto ancora più accattivante e "virale"), saperlo divulgare tramite i giusti canali ed infine, avere il tempo per redigere un contenuto così eccellente ed ottimizzato! (qui puoi leggere un articolo in inglese che suggerisce ben 31 modi per creare contenuti... può essere fonte di qualche ispirazione!).
Ma chi è che ha tutto questo tempo/capacità?

Penso che per proprietari di piccole imprese o ditte, per artigiani e/o per alcune tipologie di professionsiti sia veramente o quasi impossibile dedicarsi in questo modo alla promozione della propria presenza online, e tanto meno hanno le risorse per demandare il tutto a un freelance/web agency esterna.
Ecco quindi che in questo scenario possono avere vita più facile quelle Aziende che hanno possibilità di spesa elevate e possono assumere una o più persone dedicate esclusivamente al web content e al web/social marketing. Questo va a braccetto anche con alcune tendenze già espresse da Google per il prossimo avvenire: favorire il "brand", dare più spazio agli annunci a pagamento (AdWords) e mostrare nella prima pagina dei risultati di ricerca anche più risorse provenienti dallo stesso sito, se autorevole.

Tutte queste cose messe assieme, creano uno scenario che personalmente non mi piace molto: internet a mio parere dovrebbe rimanere il "luogo" del confronto il più "alla pari" possibile; dove il piccolo ha la possibilità di misurarsi (e magari superare!) il grande e dove non deve essere la capacità di spesa a determinare i migliori contenuti e le prime posizioni in serp!

Personalmente, grazie alla professione che svolgo e alle conoscenze acquisite, riesco nei ritagli di tempo a fare un pò di sana e creativa attività SEO anche su me stesso, scrivendo articoli sul blog che riguardano sia la mia attività che il mio territorio, ed offrendo agli utenti del materiale gratuito credo di buon livello e aggiornato come la Guida SEO e le Risorse per Link Building... sempre che un giorno Google non si alzi con le due "O" di traverso e, in modo retroattivo, proclami che tutti i blog sono da considerarsi spam :)

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