La Pineta

Un'altra parola che sicuramente ho dentro è: pineta.
Un estendersi semi-ordinato, come un susseguirsi contiguo di costellazioni, di alberi dall'alto fusto spoglio e dalla grande chioma verde che nelle giornate di sole estive crea al di sotto un refrigerio cullante, con le cicale che ti frastonano e ti assopiscono nello stesso momento. La pineta è stato il mio parco giochi dell'infanzia: dalla mattina al calar del buio, inverno - primavera e autunno.. l'estate al mare! E la pineta è l'ultimo spazio alberato tra la case e il mare, il verde che affoga nel blu.
I pini nel vento fanno impressione: i loro lunghi steli ondeggiano al libeccio come in un terremoto, quasi ti chiedi come fanno a non cadere... e spesso non cadono perchè le chiome si sostengono l'un l'altra... e aghi di pino dappertutto, ma anche pine e pinoli.. Il sapore dei pinoli schiacciati sui sassi e mangiati con le mani nere non te lo scordi più... è uno dei miei sapori di bimbo... insieme al gioco con le lucertole, i gatti, i cani, le scorribande, le girate in bicicletta, le avventure, la fontana e le partite di pallone.
La pineta rimane per me un luci/ombre al terreno di emozioni complesse...


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