Siti Web Livorno, Web Marketing Turistico, SEO, Web Design, Inbound Marketing - Toscana
Realizzazione siti internet, web design, seo e web marketing, creazione siti web dinamici, ottimizzazione e posizionamento ...e vita da freelance tra Rosignano, Livorno e in Toscana!

SEO per il settore del noleggio auto

Lavorare sulla SEO è sempre complesso. Detto e ridetto, ma val la pena ripeterlo: un decennio fa, quando iniziai questo affascinante percorso in una delle discipline digitali più stimolanti e creative in assoluto, bastava sovra-ottimizzare, linkare (praticamente con qualsiasi tipo di link) e il gioco era fatto! BOOM! Primo su Google!

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SEO Specialist - Cosnulente SEO Livorno, Toscana

In questi ultimi mesi, nella figura di SEO Specialist, sono stato chiamato da una grossa web agency milanese per curare alcuni progetti molto
interessanti e ambiziosi, soprattutto per uno come me che vive in provincia di Livorno, e dunque nella "periferia dei grandi progetti SEO" (anche se in realtà non è così!).

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Ottimizzazione SEO on site sito web Wordpress | Delizard: siti web, seo e inbound marketing, Livorno

Oggi voglio parlarvi di una case history reale di ottimizzazione SEO on site per un sito wordpress, ovvero per il sito newsvideogame.it, sito web già esistente e da alcuni mesi (dalla fine del 2015) abbandonato completamente a se stesso (e non è che prima fosse stato curato in maniera eccezionale, anzi, trascurato sotto molteplici aspetti!).

Quando infatti mi è stato sottoposto all'attenzione non riuscivo neanche a credere come fosse stato accettato in Google News, dato che anche a livello di articoli e copywriting era abbastanza scadente. Ma veniamo quindi alle azioni SEO che ho intrapreso (alla fine dell'articolo troverete poi tutti i riferimenti e i link ai tool e ai plugin wordpress utilizzati e che cito all'interno del testo):

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L'email marketing negli ultimi anni è non solo rinato, ma rafforza sempre di più la sua incisività in ogni strategia digitale di
ampio respiro, sia per la sua capacità di raggiungere in modo diretto e particolare il proprio target (che in quest'epoca di multi-
parcellizzazione dei canali di comunicazione non è affatto una cosa da sottovalutare), sia per l'estrema potenza e flessibilità che hanno
raggiunto i software per le campagne di newsletter e marketing automatico e mdirector è proprio una piattaforma di email marketing
che non solo è a livello di altre forse più conosciute (MailChimp, GetResponse, ecc), ma addirittura compie un passo in più, proponendosi come piattaforma multi-canale.

Che cosa significa? Scopriamolo insieme, e scommetto che apprezzerete funzionalità che vi faranno esclamare un bel "WOW" se l'email
marketing è il vostro pane di tutti i giorni... vediamo se vinco la scommessa!

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Il paradosso (provocatorio) di un buon posizionamento

Mi sono trovato in questi giorni a ragionare liberamente su un paradosso, che ovviamente non vale tout court per ogni attività che è sul web, ma che ad esempio, nel mio caso specifico (libero professionista in ambito web e marketing), potrebbe benissimo valere.

Prendiamo in esame i seguenti passaggi:
1) lavoro molto per posizionare bene il mio sito su google;
2) comincio a ricevere molte richieste di preventivi (di basso/medio budget);
3) i lavori vengono svolti e comincia il passa-parola, che a sua volta porta ulteriori progetti in modo esterno/estraneo al posizionamento ottenuto;
4) per svolgere i numerosi progetti si cerca la collaborazione di altri professionisti, e dunque si instaurano partnership che poi, per la proverbiale e non violabile "legge del cestino" (-> che recita pressapoco così: "affinchè l'amicizia si mantenga, un panierino vada e uno venga!"), alimenteranno un'altra via di ottenimento di lavori ancora una volta esterna/estranea al posizionamento del nostro sito nelle serp;
5) se lavoriamo bene, il passa-parola e le collaborazioni ci porteranno verso lavori ancora migliori, che impreziosiranno il nostro portfolio portandoci dunque verso nuovi progetti più ambiziosi...

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Strategia SEO e Inbound Marketing

Per questo articolo voglio partire da un'affermazione che il buon Gianluca Fiorelli (esperto SEO di livello internazionale) ama ripetere via via su Twitter (#justareminder, come dice lui stesso), ovvero la seguente:

"SEO is not a tactic.
SEO is a strategy that uses tactics for obtaining a purpose: qualified organic trafic."

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Questo articolo mi è stato ispirato dal finale di un post pubblicato su WebHouse.it ("Come indicizzare al meglio il proprio sito", di Salvatore Capolupo) in cui l'autore porta alla luce in modo molto esplicito alcune carenze di questo "site-builder", ("1&1", appunto) soprattutto in ambito di reperibilità delle pagine nei risultati dei motori di ricerca.

Io vorrei affrontare questo tema dei site-builder (di cui "1and1" è solo l'ultima e più famosa affermazione) in un'ottica più "filosofica", partendo proprio dallo spot citato nell'articolo che ho prima richiamato e di cui vi inserisco direttamente qua sotto la visualizzazione:

punto 11. Lo spot parte affermando che: "Creare il tuo sito professionale è semplice, bastano pochi click..."
Interessante e allo stesso tempo, per noi sviluppatori web, direi abbastanza deprimente, no? Bastano pochi click per creare un sito professionale... E io (come tanti miei colleghi suppongo), davvero scemo a studiare manuali di programmazione e userExperience, partecipare a convegni SEO, discutere su forum e blog di settore, provare e riprovare per ore davanti al monitor mentre fuori le belle giornate trascorrono per me tutte uguali nella monotonia della luce artificiale, il tutto per poter donare con entusiasmo una soluzione carina ed innovativa al cliente... Quanto tempo perso e buttato via inutilmente...

punto 22. "Scegli tra oltre 100 settori con layout personalizzabili..."
Dunque... secondo le loro suddivisioni io rientrerei nella categoria "Servizi e Formazione > Servizi Informatici"... mah, sinceramente mi lascia un pò a desiderare... Intimo desiderio di tutto ciò che tale categoria, nel suo sterile appiattimento generale non dice di me, o dice di errato. A me le categorizzazioni sono sempre piaciute poco e perlomeno nel MIO SITO (perchè ricordiamolo, stiamo parlando della realizzazione del nostro proprio sito internet, che darà al mondo l'immagine di noi, che dovrà raccontarci... compito non da poco...) vorrei evitare di dovermi confrontare con menù a tendina generalisti e sterili...
Sui layout preimpostati sorvolo: colori e posizione di qualche box suppongo... tutto il resto è noia...

punto 33. "Aggiungi foto e testi..."
Eccoci, tutti ovviamente sono già in grado di scrivere (e bene!) per il web, ...che ce vò?
Impaginazione, formattazione, utilizzo sapiente dei link (e dell'interlinking), di parole e frasi azzecate da giocarsi al momento giusto, di quali immagini o contenuti video associare, ecc...
E risalendo ancora prima, al momento della stesura dei testi, ovviamente tutti sanno già che non si deve copiare, che è bene fare una ricerca sulle keywords da utilizzare e le longtails... Io devo essere veramente un ritardato, davvero... Continuo a leggere ogni santo giorno blog di esperti copywriter, cercando di imparare qualcosa di nuovo e particolare ogni volta, un piccolo tassellino che va ad aggiungersi a quel bagaglio di conoscenze che fino a poco fa credevo abbastanza buono, ma che adesso vedo davvero come una misera cosa... Tutti, con un click, sono capaci di inserire contenuti efficaci ed efficienti sul proprio sito in grado di attrarre attenzione, traffico e convertire gli utenti in clienti... Sto pensando seriamente che in molti, qua, bisogna cominciar a cambiar lavoro...

punto 44. "I clienti ti troveranno ovunque..."
Ah bhè... addirittura OVUNQUE... che meraviglia! Ma anche lì, e lassù, e quaggiù...?? OVUNQUE! Quindi si, decisamente, devo buttare alle ortiche anche ogni mia conoscenza SEO / Inbound Marketing, perchè ovviamente e irrimediabilmente parziale e senza speranza rispetto al fagocitante OVUNQUE. Non c'è partita. Stop. Io scendo alla prossima!

punto 55. "Provalo Gratis oggi stesso!"
Arghhhhhh, addirittura è gratis!!!
Allora vi garba sparare sulla croce rossa...

 

Però poi ho un moto d'orgoglio, mica posso fargliela vincere così a mani basse eh! :)

La premessa necessaria è comunque questa: che realizzare il proprio sito internet, sia che si tratti di promuovere la nostra libera professione, il brand della nostra azienda o di vendere un nostro servizio/prodotto, è qualcosa di assolutamente importante e complesso (non complicato), che spesso coinvolge diverse e complementari professionalità e una ricerca del cliente stesso su di sè. Con pochi click si arriva al massimo a vedere su Google chi sono i nostri competitor...

Detto questo, per ottenere un progetto web funzionale alle esigenze espresse, efficace ed efficiente (ovvero che apporti valore aggiunto alla nostra attività sfruttando tutte le potenzialità che lo strumento internet nel suo insieme può offrire) si rasenta "la balla spaziale" (per non dire qualcosa di offensivo) affermando che basta scegliere una categoria e aggiungere del testo per ottenere il tanto ambito successo!

NON E' COSI'.
E VE LO DICO CON IL CUORE: NON E' VERO. (mantenedo ferma e ben presente la premessa iniziale).

Un sito internet è l'espressione di ciò che siamo e facciamo, della nostra unicità ed originalità, di come mai NOI piuttosto che un nostro competitor. Un sito internet riflette l'amore, la professionalità e la creatività che mettiamo nel nostro lavoro e quindi nella vita, perchè sempre di più un sito web dovrà anche essere espressione della persona, dell'etica che la guida e delle passioni che la animano.

Sempre di più gli utenti, per diventare "clienti" vogliono sentire e testare questa "affinità elettiva" che abbatte le distanze e ci fa propendere per determinate scelte.

Con "1and1" si parte "con un click"; io inizio con un incontro personale e una bella e sana chiacchierata!

E questo differente fondamento ontologico originario si riflette e permea poi tutto il processo; se vuoi semplicemente un testo su una pagina puoi iniziare da qui: "1and1 (Your) Website"

Se invece intendi davvero realizzare un sito internet che funzioni, integrandolo all'interno di un ecosistema web più complesso e partecipato, se intendi iniziare un percorso di formazione reciproca, comunicazione e promozione su internet a 360° che abbia a cuore le tue esigenze e un miglioramento continuo dei risultati, allora, in questo caso, contattami senza impegno e ne parliamo :)

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

SEO SayanOggi, pranzando a casa ad un'ora più tarda del solito mi è capitato di incocciare Dragon Ball su Italia1, una cartone animato storico che bene o male tutti conoscono. Goku, il protagonista, è un combattente Sayan di un lontano pianeta, in grado di sviluppare una forza devastante durante i combattimenti.
La particolarità dei Sayan è che aumentano il proprio livello di forza proprio superando difficoltà e sconfitte; e più riescono a superare ostacoli grandi - anche uscendone quasi esangui - e più ne vengono fuori rafforzati.

Per chi si occupa di Search Engine Optimization è un pò lo stesso: siamo SEO-Sayan :) (mi raccomando, prendete questo paragone con la giusta ironia!)

Più affrontiamo sfide difficili di ottimizzazione e posizionamento, guadagno di link spontanei (link earning), convogliamento di traffico verso la landing page ed incremento delle conversioni, e più ne usciamo scafati e con un bagaglio di nozioni e risorse notevolmente maggiore di prima.
Più ci troviamo a dover lottare contro penalizzazioni e più, una volta risolte, troviamo decuplicata la nostra preparazione (come ho già scritto, anche se in modo un pò provocatorio, nel precedente articolo-SEO su questo stesso blog).

Ma è l'allenamento la vera parte fondamentale di ogni (SEO)Sayan: la vita di Goku, fin dalla sua infanzia, è caratterizzata da un incessante addestramento; tutte le avventure che gli capitano e che lo fortificano nascono proprio dal desiderio di aumentare giorno dopo giorno la propria preparazione fisica ed atletica, in modo da poter affrontare avversari sempre più forti. E dunque anche noi SEO dobbiamo continuamente studiare, applicare, testare, correggere, ricercare, in modo da farci trovare pronti (o almeno abbastanza pronti!) alle sfide crescenti che inevitabilmente ci si porranno davanti se abbiamo intenzione di specializzarci in questo settore. (ps: ovviamente il paragone è forzato ed inoltre, nel caso del cartone animato, i combattenti si allenano in vista di duelli contro altri guerrieri.. Nel caso della SEO non succede nulla di simile, anzi: la collaborazione, il network, la condivisione delle idee - e degli allenamenti! - è la base comune indispensabile per progredire!)

Ma vediamo dunque di entrare nel merito di questi SEO-allenamenti e quali possono essere gli esercizi da compiere quotidianamente:

- frequentare forum di settore SEO / Inbound Marketing senza aver timore di porre domande per le quali potreste pensare di essere giudicati impreparati o altro! Le domande si fanno appunto per imparare e migliorare: sbaglia, pittosto, chi per timore non chiede mai... (il forum GT è un'ottima risorsa in tal senso!);

- leggere blog di settore SEO / Inbound Marekting / Copywriter e postare, nel caso opportuno, commenti costruttivi che siano veramente un valore aggiunto per l'argomento e per gli altri lettori;

- leggere più articoli possibili - in italiano ma anche e soprattutto in inglese - di orientamento SEO / Marketing / Inbound Marketing, ovviamente e preferibilmente di fonti autorevoli, altrimenti si corre il serio rischio di perdere molto tempo in modo poco fruttuoso...;

- iscirversi su LinkedIn ai gruppi SEO, Inbound Marketing e Social Media Marketing;

- seguire su Twitter illustri SEO Guru (Super-SEO-Sayan, ebbene si esistono!) e portali di settore;

- seguire su Google+ riconosciuti professionisti del settore e le loro discussioni... Si può davvero imparare moltissimo anche seguendo una sequenza di risposte che si dipana da una singola domanda iniziale, come ad esempio in questo interessantissimo caso!

- tenersi aggiornati e preparati seguendo ottimi corsi SEO online e dal vivo (preferibile possibilmente quest'ultima soluzione!);

- leggere libri ed eBook a tema SEO e Marketing;

- allenarsi e studiare per saper leggere e ben interpretare i dati statistici del sito ed imparare ad utilizzare Excel per potenziarne l'analisi;

- testare ottimizzazioni SEO su siti su cui è possibile sperimentare;

- ...ed infine, allenarsi a mantenere un approccio creativo al mondo tout-court!

Il vero SEO-Sayan saprà trovare ogni giorno spunti estremamente interessanti su cui riflettere e, personalmente, per affinare tali riflessioni, scrivo. Scrivere secondo me è una pratica che aiuta moltissimo: ferma i pensieri fugaci ma che poi possono rivelarsi utili intuizioni, aiuta a spiegare - in primis a noi stessi - il concetto che vogliamo esternare ed aiuta infine a chiarire e a legare meglio i vari passaggi concettuali, cosa questa utilissima quando poi ci ritroveremo a parlarne con un nostro possibile cliente...

E voi? Siete sulla buona strada per diventare dei forti SEO-Sayan? :)
Quale è il vostro SEO-Training quotidiano?

 

E dopo tante ore sedute davanti al monitor, qui sotto, un altro grande, storico, allenamento, per risvegliare anche il fisico un pò anchilosato... :)

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Penalizzazio SEO Googlle sul sitoCredo che seriamente vi starete chiedendo se ho tutte le rotelle al posto giusto o se non sia diventato improvvisamente sadico...

Problemi e penalizzazioni come occasioni propizie da sfruttare? Ebbene si, ovviamente sto parlando per il webmaster / seo di turno... per il nostro povero cliente che si vede il sito in 10° pagina e un calo vertiginoso di traffico è soltanto un colpo al cuore e, nei casi peggiori, una pedata pronta (metaforicamente ed ironicamente parlando!) nel fondoschiena dello sventurato professionista...

Ma se il problema/penalizzazione interessa il "nostro" sito (con "nostro" intendo un indefinito numero di professionisti e agenzie che offrono servizi SEO/Inbound Marketing ai propri clienti), allora bhè, è tutto un altro paio di maniche, è proprio una bella (s)fortuna che dobbiamo però essere capaci di far girare in breve nell'occasione giusta da cogliere al volo per crescere e migliorare!

Come nella vita, così anche nella SEO le batoste ci insegnano parecchio, primariamente a come superarle... Lo diceva già Rousseau (come ci insegna Starobinski in questo bellissimo saggio), che il rimedio è nel male! La cura è in ciò che ci ha procurato la ferita... Un pò il principio omeopatico (sai che pacchia una dose di penalizzazione tutti i giorni? Dopo qualche anno ti assumono sicuro in Google! :) )

Tra lo scherzo e il faceto, andiamo avanti. E' ovvio che non piace a nessuno ricevere una penalizzazione: vediamo il nostro lavoro di anni andare in fumo, ci arrabbiamo e proviamo un senso di frustrazione e di impotenza. Ed è normalissimo che all'inizio sia così. Parlo per esperienza personale: io stesso ho ricevuto una lieve penalizzazione prima per una sovra-ottimizzazione del sito, poi sul blog perchè il CMS mi aveva creato centinaia di title e metadescription identitiche (da questa non sono ancora sicuro di esserci uscito) e fresca fresca degli ultimi giorni sembra una nuova penalizzaizone -30 per l'homepage per la chiave "siti web livorno". Non sarò in cura omeopatica ma poco ci manca!

Quindi giusto lo sconforto iniziale ma poi si deve reagire. E quindi si comincia con il documentarsi, prima su fonti che utilizziamo solitamente, poi magari, saltando di ricerca in ricerca, di link in link, ci imbattiamo in nuove risorse, leggiamo accalorati nuovi articoli su nuovi blog, dove un nostro collega espone minuziosamente e con cura il nostro stesso problema e allora, presi dal trasporto, lasciamo un commento bello ed emozionato condividendo con quella persona la nostra simile esperienza... E così forse nasce anche una nuova conoscenza, una nuova collaborazione futura! Il bisogno unisce!

Ci imbattiamo in forum pazzeschi e colmi di risorse che non ci spieghiamo come sia stato possibile neanche annusarne l'esistenza fino a quel momento... Incontriamo sul nostro cammino di ricerca autorevoli guru seo che aggiungiamo immediatamente a Twitter e a Google+ e ci chiediamo come sia stato possibile non aver conosciuto e letto i loro articoli prima d'ora, che manchevolezza imperdonabile...

Poniamo domande ancora in altri blog e forum, scarichiamo e leggiamo ebook, consultiamo risorse su Slideshare o su Youtube... bulimia di informazioni, neanche più mangiamo veramente tanto siamo colmi di byte! E così passano i giorni, leggiamo di moltissime penalizzazioni, impariamo ad interpretare i dati di Google Analytics in modo corretto e più ampio di quanto avessimo mai fatto... l'adrenalina dello sforzo sta producendo i suoi buoni frutti! Si aprono spiragli su modalità nuove di promuoversi, attraverso possibilità e strumenti in grado di darci la tanto agognata visibilità indipendentemente dal posizionamento organico del nostro sito...

E quando finalmente riusciremo a risolvere la penalizzazione e ci guarderemo allo specchio stravolti, noteremo però quei classici muscoletti da SEO allenato ben più gonfi e tonici, ci saremo rafforzati, avendo acquisito nuove conoscenze, nuovi link e magari anche nuovi amici!

Quindi, alla prossima penalizzazione non abbacchiatevi, o meglio, fatelo solo inizialmente... poi però pensate a quanto dopo sarete più forti e in grado di aiutare meglio i vostri clienti!

Termina così questo articolo semi|serio sugli effetti benefici delle penalizzazioni. Se adesso volete tirar pomodori allo schermo per sfogarvi fate pure :)

Buone penalizzazioni a tutti!

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Un titolo che forse a molti può sembrare un paradosso. Ma come? Ai tempi di internet, dove si rincorre continuamente il contratto per l'adsl più veloce, in cui vogliamo essere costantemente connessi con il nostro smartphone da ogni dove e raggiungere tutti gli amici con un click... in questo mondo iperconnesso ed ultra-veloce, tu ci vieni ad elogiare la lentezza? Oltretutto da parte di un professionista che si occupa in prima persona di realizzazione siti web e servizi seo...?

Se credete che sia in preda ad un delirio pre-partenza ferie (sarò infatti a Madeira per un paio di settimane circa!), potete anche fermare qui la vostra lettura e tornare a rincorrere le lancette... quella dei secondi corre parecchio veloce! :)

Se invece almeno un minimo vi ho incuriosito, bhè, non vi resta che prendervi un po' di tempo e continuare nella lettura...

Alfio Presotto: Elogio della Lentezza

    (Alfio Presotto: Elogio della Lentezza)


La stesura di questo articolo scaturisce da un blogpost che ho letto in questi giorni (che ho già citato precedentemente, e dalla visione di un video di Robin Good su come creare contenuti di valore) e che mi hanno aiutato a dar forma e ad estrapolare un mio latente - e da qualche tempo persistente - pensiero.

Soldi, Tempo e Talento per avere successo sul webL'articolo apparso su Distilled ci dice sostanzialmente che non sempre, per fare buone campagne SEO/Inbound Marketing occorrono i soldi: abbiamo a disposizione almeno altri due beni: il talento e il tempo.
Detto che, vero talento e molti soldi sono affari di pochi, a tutti noi, per creare qualcosa che sia perlomeno di valore (meglio se straordinario!), non rimane che il TEMPO.
Direttamente o indirettamente ho visto molti avere "l'idea del secolo", imbandire la tavola in quattroEquattro=8 e poi..? Scomparire dalla faccia del web (e delle nostre memorie, più o meno collettive) nel giro di qualche mese...
E' mancato il fondamento del TEMPO.

Vuoi aprire un blog e scrivere articoli ogni giorno su ciò che riguarda il tuo business e ciò che gli gira intorno?
Benissimo! Molto probabilmente i primi articoli saranno belli, anche originali volendo; poi naturalmente (vi ricordo che sto parlando di me e della media delle persone che si cimenta in questo impegno) quel "frizzante" svanirà e si alterneranno articoli più o meno decenti e/o ben confezionati, che nelle migliori delle ipotesi porteranno traffico sul blog e qualche richiesta di preventivo dal sito. E' già un buon risultato, ma non è di questo che sto parlando.

Sto parlando di compiere un passo in più, di sganciarsi da questa logica e provare a correre per il sogno: creare risorse/articoli capaci di far parlare di noi, capaci di sbalordire, virali, straordinari, irripetibili. E magari più di uno.
E per fare questo occorre TEMPO: tempo in ricerche, raccolta fonti, letture e studio; tempo in strategia e scrittura; tempo in pubblicazione e presa in cura delle conseguenze; tempo per le analisi analitico/deduttive; tempo per ricominciare il ciclo da principio.

I grandi creatori della storia sono stati i più grandi e veggenti inbound marketer! :)
(Prendete questo paragone per quello che è, ovviamente: una ironica - e anche un pò grottesca e surreale - assurdità, con un piccolo fondamento di verità! Ma io, è proprio quella che vi inviterei a cercare, con il giusto TEMPO...)

Pensate ai grandi musicisti classici, ai grandi pittori ed artisti: il web (che ai loro tempi neanche esisteva) è ad oggi invaso di articoli, blog, forum, video ecc, che parlano di loro, e continuano a parlarne... con milioni di link spontanei, co-citazioni, fonti autorevoli che li raccontano; pin, +1, like, e via via a coprire ogni aspetto "white hat" per il successo sul web di cui oggi tanto e ovunque si parla... Ovviamente in questo caso c'è stato TANTO TALENTO e TANTO TEMPO. E infatti, come ci dice l'immagine sopra, è uscito sulla ruota l'EPIC WIN, il colpo che fa storia e che diventa addirittura parte della cultura e della nostra vita stessa.

Come ho detto poco prima e ribadisco: non è certo il parallelismo tra me/noi e LORO che qui metto in luce o a cui voglio mirare: sarei un folle, no? (anche se ricordo che qualcun'altro, parecchio famoso, ci ha suggerito: "stay hungry, stay foolish!"). Io cerco solo di stimolare una riflessione su quel piccolo punto, in fondo al crogiuolo, in cui l'immensità e la nostra effettiva realtà possono incontrarsi ed effettivamente, a mio parere, si toccano...

Lo ripeto quasi fosse un mantra, e prima di tutto a me stesso (e cercherò di ripetermelo molto in questi prossimi giorni di vacanza): prendersi il tempo, indagare, studiare le fonti, provare a creare, riprovare a creare, pensare soluzioni alternative, riflettere sulle strategie, chiedere pareri, dialogare, saper maneggiare i punti deboli (trasformandoli dunque in forze a nostro vantaggio)...

E in tutto ciò non esiste soltanto l'azione diretta sul web. Si potrebbe ad esempio anche pensare ad un'azione off-line, di cui il web diventa poi come una sala degli specchi, una gigantesca e meravigliosa serie di riflessioni e rifrazioni che possono portarci al successo...

Io credo che dopo diversi anni di apprendistato arrivi anche il momento di provare ad imboccare la via del Maestro (in senso interiore, che è dentro ognuno di noi), di cui, almeno per quanto ho compreso fino ad esso nel mio cammino, uno dei pilastri portanti è sicuramente il TEMPO.
E riuscire ad inserire questo pilastro sotto la via che vogliamo aprirci sul web penso che potrebbe portare solo grandiosi benefici ed un'incrollabile stabilità (a prova di qualsiasi panda/pinguino terremoto!) :)

E voi che ne pensate?

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Non faccio previsioni SEO/Inbound MarketingIn questi primi giorni dell'anno, come sempre succede, si accavallano gli articoli sulle previsioni SEO/Web marketing/Motori di Ricerca per l'anno che viene, in cui si cerca di mettere in luce tendenze, persistenze o svilimenti di quella o tal'altra modalità di agire o di utilizzare risorse e/o social networks.

Io non ho le conoscenze né tanto meno l'autorità per cimentarmi in previsioni o cose simili e quindi, prendendo spunto da tutto quello che ho letto, cercherò di riassumerne qui i punti salienti, offrendo qualche link a risorse autorevoli e anche in un linguaggio abbastanza semplice, in modo tale che tutti possano comprendere dove sta andando "il web" e muoversi così di conseguenza per non farsi trovare impreparati.

Molti o forse tutti gli elementi che citerò si intrecciano anche uno nell'altro ed è quindi difficile tenerli ed illustrarli come fossero compartimenti stagni: voi tenete però sempre ben presente questo carattere di relazione e con-fusione tra di essi (d'altronde ho scoperto proprio stamani che lo dice anche Rand Fishkin in questa intervista, che vi consiglio vivamente di leggere in quanto riassume in modo molto colloquiale ed informale i punti nevralgici della SEO 2013!)!

1. Contenuti di Qualità e User Experience
Contenuti di qualità significa fondamentalmente NON COPIATI da altri. Sia che dobbiate scrivere articoli per il blog, sia che dobbiate redigere i contenuti per le pagine del vostro sito mi raccomando che "sia farina del vostro sacco!".
Potete ovviamente guardare a cosa hanno fatto i vostri concorrenti, prendere spunti ed idee, ma poi dovrete impegnarvi in prima persona a trasformare in parole il vostro business e dovrete anche cercare di farlo nel modo più accurato possibile, mostrando agli utenti quelle che sono le vostre particolarità e i vostri punti di forza... Chi melio di voi può saperlo, no? :)
E guai a commettere l'errore di intrappolare un ottimo contenuto in una forma illeggibile o in un sito confusionario e difficile da navigare: abbiate sempre a cuore "il benessere psico/fisico/emozionale" del vostro utente: ve ne sarà grato!

2. Tempo (pazienza!) e Creatività
Per creare contenuti di qualità occorre tempo ed impegno. E per posizionarsi bene in serp per le keywords che ci interessano ci vuole tempo, costanza e pazienza. Niente nasce e ha successo dall'oggi al domani.
Ci vuole una strategia e una storia da raccontare, che parta dall'individuazione di un tema e lo sviluppi in modo creativo coinvolgendo gli utenti.
Ma ci vogliono molti soldi per fare questo, obietterete voi! Secondo questo articolo pubblicato su Distilled no... o almeno non sempre! A voi trarne le conclusioni... 

3. Knowledge Graph (il web semantico) e Co-citazioni
La semantica non influisce direttamente sul posizionamento, almeno per il momento è così. Però incentiva l'uscita in serp di risultati "aumentati" dai rich snippet, e quindi, molto probabilmente, può favorire indirettamente un incremento di click sul risultato.
Personalmente, a parte schema.org, trovo che la documentazione online su come ben implementare la semantica nei propri siti web in maniera corretta ed ottimale a seconda di ogni contesto sia parecchio scarsa, sopratuttto in lingua italiana, ove regna direi il vuoto assoluto... (se qualcuno è a conoscenza di buone risorse in tal senso lo prego si segnalarle tramite i commenti!).
A questo proposito rinnovo l'invito ai maggiori Forum italiani che trattano di realizzazione siti web e SEO di aprire una sezione dedicata a questa problematica.

Per quanto riguarda le co-citazioni queste possono essere viste in un certo senso (molto alla larga!) come la nuova frontiera del linkbuilding... Ovvero, il nostro sito potrebbe ottenere un buon ranking per una determinata parola chiave perchè nei testi disseminati su internet il nostro nome (o quello del nostro brand) compare spesso e volentieri citato insieme/vicino/accanto a quella determinata keywords, senza bisogno di alcun effettivo link...

4. Google+ e AuthorRank
Google+ sta diventando sempre più importante per ogni strategia SEO, sia per la questione dell'AuthorRank (paternità agli occhi di Google delle nostre pubblicazioni sul web all'interno dei vari siti/blog e stima del loro valore tramite +1, condivisioni e commenti), sia per le Pagine Business e le Pagine Locali che per le nuove Community. (Qui un buon articolo di Web In Fermento che riassume in modo semplice e schematico i passi da compiere per chi si avvicina a Google Plus).

5. Social Networks
I Social Networks sono importanti non tanto per il posizionamento in sè del proprio sito, ma in quanto permettono di costruire una platea di followers interessati ai nostri contenuti e che oltretutto possono anche ridistribuire a loro volta. I Social agiscono sulla visibilità e sulla comunicazione in tempo reale e sono uno strumento potente (e gratuito) che non deve essere assolutamente sottovalutato ma anzi, sfruttato al massimo. Meglio concentrarsi su 2 Social in modo serio, che iscriversi a molti rischiando poi di perdersi e di non trarre beneficio da nessuno.

6. Immagini e Video
Immagini e Video (Pinterest e Instagram, YouTube e Vimeo) avranno sempre più un peso maggiore nelle strategie SEO/Inbound Marketing. Appoggiarsi ad immagini accattivanti e che colpiscono o a video virali e che (in)trattengono l'utente per qualche minuto filato su ciò che desideriamo, sono frecce da tenere ben affilate per colpire il nostro bersaglio, principalmente sotto l'aspetto emozionale ed empatico! (A tal proposito segnalo un articolo di oggi su Search Engine Land che risponde alla domanda "Che cosa è un SEO?" (dopo Panda e Penguin, ndr), con queste parole: "Now, post-Penguin, the modern-day SEO is an organic search professional positioned at the intersection of liberal arts (content) and technology (data)"). 

7. Recensioni
Cosa dicono e scrivono di noi gli altri? Recensioni, commenti, punteggi e apprezzamenti.
Google pone molta attenzione a questo aspetto ed è importante quindi incentivare negli utenti questo tipo di azione (call to action). Ovviamente, a monte, preoccupatevi prima dell'eccellenza del servizio/prodotto che offrite e preparatevi a gestire in modo intelligente e costruttivo anche le possibili critiche negative...

8. Mobile
Se ne è parlato moltissimo negli ultimi mesi: sito responsive o comunque una versione dedicata per il traffico proveniente da mobile. Ciò migliora anche il posizionamento organico del sito ma, a parte questo, pensando agli utenti (che sono moltissimi, in percentuale sul totale, e sempre più in crescita), è sicuramente uno degli interventi da fare per migliorare la loro esperienza dei nostri contenuti.

9. Posizionamento Locale
Fondamentale, soprattutto ovviamente per chi ha un business che fa della presenza localizzata un punto di forza imprescindibile. Versione mobile del sito, presenza su Google Local, su Yelp e su Foursquare, imparando a sfruttarne tutte le potenzialità. Anche directory locali (di qualità) e relazioni con blogger/siti/istituzioni della zona possono aiutare...

10. Un piccolo, ultimo consiglio da parte mia!
Ho riassunto 9 punti che, se curati in modo professionale, potrebbero con molta probabilità, portarvi veramente in alto nel posizionamento organico e farvi ottenere molto traffico.
Ma bisogna anche ricordarsi che il web cambia rapidamente ed è bene costruirsi possibilità alternative. E queste si aprono se ci dedichiamo con amore e senso etico al nostro lavoro.

Amare ciò che si fa, approfondire, scrivere sul blog, instaurare relazioni, condividere il sapere, donare e ricambiare. Il web, per sua natura intrinseca, è una rete e ciascuno di noi deve essere bravo a fare da NODO, centro e periferia allo stesso tempo, luogo di raccoglimento e di espansione di sapere, luogo di relazioni.
Questo è il modo giusto per crearsi ed inserirsi in una vera community, incentivare il passa-parola anche attorno a noi e a ciò che proponiamo, incentivare conoscenze e possibilità. Se riusciamo a mentenere attivo, curioso e professionale questo nostro atteggiamento nei confronti dell'Altro(web), ad aprirci e ad offrire soluzioni, know-how e risposte (per quanto possibile), internet - sono sicuro! - ricambierà.. al di là di posizionamenti, SEO e motori di ricerca!
(Ultima segnalazione: un articolo di John Doherty su come diventare uno scrittore migliore!). 

Per qualsiasi mia dimenticanza in fatto di punti SEO cruciali per il futuro, ci sono i commenti :)

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

La svolta umanistica nel webDa quando terminai gli studi di Filosofia, nel 2004, per poter trovare immediatamente il mio spazio lavorativo da cui trarre sostentamento, decisi di gettarmi a capofitto nella "tecnica" (o meglio, nella tecnologia), invece di incamminarmi sulla strada di ulteriori studi, concorsi e affollatissimi bandi.

Iniziò così il capitolo della mia vita in cui un'idea di professione duratura nel tempo (avevo già fatto molti lavori, ma tutti stagionali o al massimo di un anno) cominciava a far breccia nei pensieri proiettando sul futuro qualcosa di più nitido della solita nebbia...

Avevo già iniziato, a fianco di un amico, lo studio di Actionscript per poter realizzare animazioni e siti complessi in flash (all'epoca molto in voga!), ebbi la "fortuna" di essere ammesso immediatamente ad un corso professionale di 800 ore della Provincia di Livorno per esperto in computer grafica e nel tempo libero mi dedicai allo studio del PHP.
Ebbi quindi ancora un anno abbastanza intenso di studi tecnici che mi permisero di arrivare ad un certo grado di conoscenze/competenze sufficienti per cominciare a propormi alla società come sviluppatore di siti internet. Mancava ancora l'esperienza ovviamente, ma quella non si studia, si pratica giorno per giorno, e così decisi di lanciarmi.
Molti dei miei colleghi fanno percorsi leggermente diversi: qualche anno come dipendenti in una web agency e poi decidono di compiere il passo verso l'attività da freelance. Io decisi invece, a costo di una rimessa economica iniziale certa, di partire subito da libero professionista.

Mi accorsi ovviamente presto che gli studi erano solo all'inizio: ogni sito prevedeva nuove ore da didacre all'aggiornamento e intanto anche il web, nella sua globalità, faceva i suoi passi in avanti incurante del mio affanno solitario per cercare di seguire ogni cosa in modo per lo meno decente :)

Con l'andare del tempo l'affanno è andato un pochino calando, ti crei il tuo kit di strumenti e risorse, instauri collaborazioni e così riesci a raggiungere un certo livello di autosostentamento, chiamiamolo pure "a velocità di crociera"!
In tutto ciò (e si parla di diversi anni) avevo, per lotta di sopravvivenza, abbandonato praticamente ogni deriva filosofico/antropologica che potesse distorgliermi dalla rotta tecnologica intrapresa, anche se dentro sentivo comunque il bisogno di dare sfogo anche a questa parte di me.

Dal 2009 circa ho cominciato ad interessarmi poi sempre di più alla SEO, forse perchè, infondo, ci intravedevo già un "mondo di mezzo", una terra dove il sapere tecnico conta ma non così tanto come per un programmatore puro e dove fossero possibili infiltrazioni di carattere pseudo-letterario...
Si arriva poi all'Inbound Marketing, passando per i Social e l'ultimo anno e mezzo di update Google, e quindi ad un modo di "fare web" inteso in modo completamente diverso, e in cui vedo in atto quella che si potrebbe chiamare "una vera svolta umanistica".

Wikipedia di riassume così l'Umanesimo:
"Per Umanesimo, si intende quel vasto movimento culturale che, iniziato negli ultimi decenni del Trecento e diffusosi nel Quattrocento, ha come caratteristica principale la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la letteratura dei classici latini e greci: humanae litterae o studia humanitatis, da cui appunto trae origine il termine Umanesimo.
Questa riscoperta è un'indispensabile premessa culturale del Rinascimento, con la quale la generazione dell'età umanistica sottolinea una netta distanza tra il mondo medioevale, caratterizzato da una visione della vita, che poneva Dio al centro dell'Universo e imponeva all'uomo una totale sottomissione al volere e al potere della Chiesa e la loro visione in cui l'uomo è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino. Si diffonde una grande fiducia nell'intelligenza umana; si esaltano, in particolar modo, la dignità dell'uomo, la sua superiorità sugli altri esseri naturali, le sue innumerevoli capacità creative. Inoltre si afferma il concetto di humanitas, inteso come la voglia di conoscenza che distingue l'uomo da tutti gli altri esseri animati. Centri di diffusione della nuova cultura sono soprattutto le grandi corti signorili, in particolare la corte di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, presso la quale si riuniscono moltissimi artisti e letterati del tempo. Infatti anche durante l'umanesimo si rinnovano le arti, la scultura e cominciano ad apparire alcuni personaggi importanti come Leonardo Da Vinci."

Se, un pò per scherzo, togliamo Dio/Chiesa ed inseriamo Google/Motori di ricerca, si potrebbe ottenere un qualcosa che non va molto lontano dal senso che voglio attribuire a ciò che sta succedendo nel web. Se fino a poco tempo fa eravamo tutti (o quasi) assoggettati a lavorare per gli algoritmi dei motori di ricerca, adesso sta tornando suprema la volontà di porre l'utente al centro, dell'originalità e della creatività, di utilizzi artistici degli strumenti online, per costruire senso con modalità che a mio parere possono dirsi in massimo grado umanistiche, proprio nel senso profondo del termine.

Io vedo tutto ciò nello sviluppo futuro dell'inbound marketing e quindi un ambito che potrebbe permettermi di riscoprire, a fianco del sapere tecnico, anche quel sapere (e saper fare = creare) umanistico che sento intimamente mio almeno per una buona parte di me!

Ho molto da imparare, provare e capire, ma credo che già parlarne e condividerne come sto facendo adesso sia un modo per spostare un pochino più avanti l'asticella :)

E voi, come vedete/vivete queste nuove tendenze del web?

Qui sotto vi propongo infine una visione possibile, quella di Robin Good, sulla creazione di contenuti di valore (una cosa simile io per altro l'ho già sperimentata: in 2 anni ho creato una Guida SEO e 7 liste di link per un totale di circa 300 "siti docg" - da una massa iniziale indistinta di qualche migliaio - per incrementare la visibilità del sito sui motori di ricerca... ma oramai è un qualcosa di superato!)

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Etnografia DigitaleLa SEO è cambiata, anzi, è stravolta! E chi perseguita ad utilizzare vecchie strategie corre davvero il rischio di morire (penalizzazioni). La SEO, oggi, si fa con i contenuti originali e di qualità prima di tutto, e poi con la diffusione di essi tramite i Social, un buon web design (responsive), l'autorità personale, la creatività e le relazioni.

Faccio un salto indietro, anno 2003.
Comincio a scrivere la mia tesi in antropologia culturale dedicata alla ricerca etnografica sul campo dagli albori fino ad oggi (per sintetizzare in maniera indegna!).

Le categorie di studio dell'antropologia culturale (clan, tribù, comunità, società) mi sembrano in un certo qual modo molto simili (ovviamente con le dovute traslazioni e distanze) ai concetti contemporanei di cerchia, gruppo, amico, fan o follower: costruzioni mentali astratte che strutturano l'essere sociale e la riconoscibilità sociale, e oggi, a differenza che in passato, la socialità passa molto "per l'online"... Inoltre l'antropologia ha da sempre avuto come propri oggetti di studio gli stretti legami che una certa "comunità" instaura con il cibo, il sesso, il gioco, la morte, la simbologia e il metafisico... e su questo direi che non ci siamo scostati quasi di un millimetro: i grandi temi sono comunque sempre e costantemente al centro dell'attenzione, della Storia e ... dei Social!

La ricerca etnografica ha consistito per anni nel cercare di calarsi nell'altrui realtà sociale (soprattutto di ricercatori bianchi in comunità indigene non bianche) per comprenderne strutturazioni, architetture e leggi, fino a quando non si è compreso che l'osservazione deve essere "partecipante", ovvero che ci vuole una lunga permanenza vicino all'altro per capirlo; c'è bisogno di apprendere la sua lingua e di "diventare uno di loro" se si vuole abbattere quella distanza osservatore/osservato che è insita in ogni rapporto tra studioso ed oggetto di studio, anche perchè, in un certo qual modo, lo studioso "contamina" con la propria presenza il mondo delle relazioni che cerca di comprendere, modificandole inevitabilmente in qualche grado.

Infine, col passare degli anni, l'alterità, l'oggetto dello studio, cessa di diventare "altro", "diverso", ma per merito dell'ibridazione e del mescolamento della razze, della globalizzazione, la stessa società dell'etnografo diventa l'oggetto di indagine. Etnografia metropolitana o della contemporaneità: chiamatela come preferite ma ciò segna un punto cruciale: lo studio deve indagare non più un oggetto puro ed esterno, ma deve rivolgere l'occhio indagatore verso se stesso, all'impuro, ai processi di ibridazione e contaminazione sociale.
I social network esprimono per loro stessa essenza e natura questo valore di contaminazione, di viralità: sono le relazioni al centro di un mondo senza confini!

Infine la ricerca bibliografica, intesa come studio delle fonti, dei volumi già esistenti che ci hanno preceduto, della Storia dei contenuti pubblicati sul quell'argomento. I libri meno conosciuti, che si trovano magari solo in piccole biblioteche di provincia, possono celare "preziosi segreti", ovvero contenuti ed informazioni quasi dimenticate, sicuramente sconosciute al web (o quasi), che improvvisamente vedono riacquisire tutta la loro carica informativa e relazionale.

In che modo tutto ciò può essere utile ad una strategia di inbound marketing?
A mio parere molto.

Le categorie antropologiche universali applicate ai gruppi umani possono aiutarci a comprendere i comportamenti Social(i) anche attuali e "virtuali".
La ricerca etnografica ci permette di calarci nella contemporaneità, di studiarne dall'interno "usi e costumi" (attraverso l'acquisizione di reperti/informazioni che possono essere testi, registrazioni audio, foto, immagini, dipinti, schemi, grafici...) per risalire poi ad alcune regole generali che ad essi soggiacciono. E non per niente oggi si parla di etnografia digitale o netnografia come disciplina strettamente legata al web marketing...
La ricerca bibliografica e lo studio di fonti dimenticate o poco note, possono svelarci informazioni che utilizzate nel web (ri)diventano innovative e potenzialmente ricche di viralità, relazioni e di ulteriori sviluppi...

Qui si fermano i miei spunti...
A voi trarne ancora ulteriori conseguenze :)
(...e se volete, potete condividerle tramite i commenti... per il "bene sociale" eheh!)


La Netnografia:

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Alcuni giorni fa ho pubblicato un articolo nel quale mettevo in primo piano l'importanza dell'avere (e mantenere) un blog, quali sono i "pro" di tale strumento e quali vantaggi può portare in fatto di traffico, visibilità, autorità, link e posizionamento. Dopo gli Update Panda e Penguin di Google il blog - dopo aver conosciuto un certo periodo di flessione e latenza - è tornato molto in auge, in quanto abbastanza semplice da installare, economico rispetto ad altri interventi e semplice da aggiornare: quindi immissione di contenuti freschi per Google e possibilità di risalita nelle serp del motore di ricerca! Come sappiamo Google penalizza anche la sovra-ottimizzazione SEO, ma ciò non vuol dire che se scriviamo articoli come se parlassimo con il nostro migliore amico o raccontassimo una storia ai parenti, tutto funzioni sempre bene allo stesso modo.

Questa breve (e non esauriente) guida è stata pensata per tornare utile proprio a quelle persone che hanno bisogno di risollevare le sorti del proprio sito web, immettere contenuti originali e freschi (e magari ben scritti!), riuscendo a farlo in modo autonomo. Ovviamente avere a propria disposizione un web copy professionale risulterebbe la scelta più efficace, ma non tutti possono permettersi tale investimento e quindi ecco che in questo articolo cerco di far luce su alcuni punti basilari da tener d'occhio quando andrete a pubblicare gli articoli sul vostro blog. Leggendo questo post non diventerete certo scrittori, ma potrete in qualche modo dare "una marcia in più" ai vostri contenuti!

Inizio quindi mettendovi subito uno sotto l'altro, a confronto, 3 "modalità" differenti di scrivere un articolo: la prima rispecchia il modo di scrivere i contenuti iper-ottimizzati che fino a 1 anno e mezzo fa era più che utilizzato; il secondo è un testo scritto da un perfetto "no-blogger", da una persona qualunque che racconta la propria giornata; il terzo è un esempio "a metà" tra i due precedenti, di come si dovrebbe davvero impostare un articolo.

Premesso che il sito/blog di cui parleremo dovrebbe posizionarsi per keywords quali "pesca all'orata" e "pesca sportiva", andiamo dunque a leggerli:

Articolo Sovra-ottimizzato SEO

Articolo SEO sovraottimizzato

 

Articolo "al naturale"

Articolo "naturale"

 

Articolo "ottimizzato SEO" in modo giusto e funzionale (la SEO non è morta: è solo cambiato il modo di farla!)

Articolo SEO per Blog

Il primo articolo oggi non passerebbe il controllo neanche del più tollerante Quality Rater di Google: ripetizione di keywords nel titolo e frasi piene zeppe di parole chiave in maniera eccessiva e per lo più tutte in grassetto!

Il secondo articolo non tiene minimamente conto dell'obiettivo (facilitare il posizionamento per quelle determinate parole chiave che ho indicato sopra), e racconta una giornata di pesca tra amici in maniera totalmente "libera e innocente"...

Il terzo articolo è invece un buon esempio di come dovrebbero essere pubblicati i post nel blog: analizziamolo meglio. Il titolo pone subito il focus sulla parola chiave importante per il sito e allo stesso tempo cerca di mantenere un approccio informale e amichevole con il lettore. L'articolo è ben scritto, senza errori e ben formattato: non appesantisce la vista e si legge bene. In tutto l'articolo ci sono tre parole in "bold" (grassetto) che "fotografano" bene l'argomento fondamentale; c'è un link sulla parola "orata" (che può essere un link esterno verso un sito autorevole che parla di orate, o un link ad un'altra pagina del nostro sito che tratta l'argomento orate in profondità) e un altro link che invita a visionare le foto della giornata su Facebook. C'è un'immagine (che vale più di 1000 parole!), che vivacizza gradevolmente l'articolo, lo tematizza e attira i visitatori (permettendo inoltre di essere postato su Pinterest) e subito sotto i pulsanti per la condivisione ( e/o l'apprezzamento) della nostra pubblicazione attraverso i Social, in modo da diffonderla più rapidamente. Avreste potuto anche aggiungere un video, magari scelto da Youtube, di una pesca all'orata particolarmente spettacolare... Inoltre non sottovalutate il fatto - come si legge in questo interessante articolo e come anche io ho già messo in risalto in un mio precedente post ("Un blog è utile innanzitutto al proprio autore"), - che scrivere dei/sui vostri argomenti professionali, oltre a "costringervi" ad un aggiornamento quotidiano sugli stessi per poter mantenere alto il livello informativo delle pubblicazioni, è uno dei migliori esercizi per imparare ad essere più chiari e precisi nelle vostre spiegazioni, cosa questa che vi aiuterà moltissimo nel rapporto con clienti e collaboratori!

Ma torniamo per un ultimo ma non meno importante aspetto, al nostro esempio: al termine dell'articolo ho inserito la cosiddetta "call to action", ovvero la domanda rivolta direttamente al lettore in modo da invitarlo a commentare l'articolo appena letto, arricchendolo con le sue conoscenze/esperienze/considerazioni/critiche...

Eccoci dunque arrivati al termine di questo breve "manualetto" su come scrivere in modo autonomo un buon articolo per il blog che sia anche un minimo "ottimizzato" in ottica SEO in modo da incrementare al massimo i benefici: sono semplici regole ma fondamentali se volete che lo sforzo fatto per pubblicare post sul blog sia veramente efficace!

E voi, quali altri suggerimenti aggiungereste per chi si avvicina la prima volta ad utilizzare il blog come strumento di promozione sul web?

(Ecco anche un breve video informativo con altri suggerimenti interessanti per i vostri articoli):

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Vantaggi del BlogUn cliente mi ha posto qualche giorno fa questa "fatidica" domanda: "Ma perchè dovrei aprire un blog? Che vantaggi potrei trarne?"

Io ovviamente gli ho fornito la mia risposta via email ...Passate alcune ore ho però pensato che questa domanda potrebbero essere in molti a farsela, soprattutto di questi tempi, dopo gli UpDate di Google che hanno e stanno indirizzando sempre di più l'azione SEO verso la creazione/diffusione di contenuti e l'instaurazione di relazioni; e così mi sono dato da fare per pubblicare un post in veste di "risposta pubblica e aperta" a tale domanda.

Perchè un blog? Il Blog è a mio avviso una piattaforma praticamente essenziale ad ogni realtà che voglia svilupparsi sul web. Con gli ultimi UpDate, Google sta andando sempre di più nella direzione di premiare i contenuti di qualità, originali, ben scritti e frequentemente aggiornati; e tutto questo il blog lo permette in maniera massima, è la sua precisa "mission", e ciò permette di aumentare esponenzialmente la possibilità di condividere tali contenuti sui propri profili social e così facendo, attraverso "re-tweet", "like" e "+1", arrivare ad abbracciare/coinvolgere un bacino molto ampio di utenti rispetto a quello che riusciremmo a "toccare" soltanto con i click effettuati sui risultati organici di Google nei risultati di ricerca che interessano le nostre keywords. E, come è noto, più persone riusciamo a raggiungere e più aumentano le nostre possibilità di fare "relazione" e/o conversioni... Dunque, un blog (anche grazie agli strumenti social), permette di incrementare TRAFFICO e VISIBILITA' del nostro brand (intesa questa parola in senso molto ampio: anche noi stessi come persone possiamo alla fine "pensarci" e "promuoverci" come brand!) aumentando inoltre la possibilità di uscire nei risultati organici per longtail e parole chiave non strettamente connesse al sito ma complementari ad esse e feconde di potenziali nuovi contatti.

Un blog è un "recipiente" per sua stessa natura dinamico e informe e in cui molti autori possono collaborare unitamente, lavorando tutti allo stesso argomento o ognuno ad argomenti affini, adiacenti e complementari. Quando un blog ha raggiunto una certa notorietà può anche ospitare articoli di autori famosi del settore, e quindi, in un circolo virtuoso, dare visibilità all'autore, ma buona risonanza e visibilità al blog stesso. E' dunque un crogiuolo fecondo che permette agli autori di allargare la loro notorietà, aumentare l'AuthorRank e di riflesso espandere la rete di relazioni e conoscenze entro le quali si parla degli articoli pubblicati in quel blog, e quindi ancora e di nuovo, incremento del traffico e della Autorità del brand.

Attraverso un blog si possono fornire facilmente e in tempi molto rapidi indicazioni utili ai nostri utenti di riferimento e lavorare per il target, donando risorse gratuite, efficaci e veramente utili per loro: file da scaricare, eBook, mappe, foto, video, ecc; una grande quantità di materiale multi-mediale allo scopo di arricchire l'esperienza dell'utente risolvendo alcuni dei loro problemi. Se attraverso un articolo riuscite a risolvere in maniera ottimale un problema dei vostri utenti, quell'articolo avrà sicuramente successo e vi porterà notorietà e autorità.

Ma non solo la facilità e rapidità dell'aggiornamento sono una caratteristica fondamentale del blog: anche - e soprattutto - la semplicità con cui gli utenti possono seguire gli inserimenti attraverso gli RSS! I feed RSS (infondo all'articolo un video simpatico che spiega più nel dettaglio che cosa sono), permettono agli utenti interessati di "abbonarsi" alle nostre pubblicazioni in modo da essere sicuri di non perdersene neanche una! Quindi, attraverso il feed, il blogger ha un'altra freccia importante da sfruttare nella sua faretra: costruire un "ponte" duraturo e maggiormente efficace con quel gruppo più ristretto di affezionati...

Il blog infine deve permettere i commenti: questi sono una caratteristica originaria ed essenziale del "vivere un blog": i commenti (quando ben fatti, ovviamente!) sono una linfa aggiuntiva, un surplus, un contributo che utenti interessati aggiungono al nostro post arricchendolo di stimoli, di informazioni ed innescando/favorendo circoli di relazioni che in modo diretto o indiretto possono comunque portare beneficio alla nostra attività. Chiudere i commenti è, a mio modesto avviso, uno dei più gravi errori che un blogger possa fare; i commenti vanno amministrati, seguiti, coccolati, alimentati... perchè dietro a quei commenti ci sono persone che hanno dimostrato un vero "interesse disinteressato" verso quello ciò che abbiamo scritto. Loro rappresentano esattamente il bene più prezioso che il nostro "sito web" possa avere a disposizione su internet...

Ci sono blogger e web copy eccezionali, che hanno costruito "un impero" sul proprio blog e un vasto numero di utenti condivide, parla e commenta ogni articolo che viene pubblicato... promozione "gratuita" (si fa per dire: l'immane lavoro che c'è dietro alla costruzione di una simile realtà penso che molti non possano neanche immaginarlo!), autorità, posizionamento, brand reputation, traffico, conversioni, visibilità... tutte cose che un blog, in potenza, può permettervi di raggiungere se utilizzato in maniera professionale, con passione, creatività e con cadenza temporale frequente!

E secondo voi, quale è il vero punto di forza di un blog che ho dimenticato di mensionare?

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Qualche settimana fa, Rand Fishkin ha parlato, in una delle sue "Whiteboard Friday" settimanali,  di un possibile scenario futuro legato ai link, ovvero che se le "anchor text" andranno indebolendosi (soprattutto quelle esatte), potrebbe essere possibile che acquisiranno primaria importanza le "co-citazioni" (o co-occorrenze).

Ma che cosa si intende con "co-citazioni"? Semplice: che se il nome del tuo brand o della tua azienda (o anche del tuo prodotto/servizio) compare spesso e volentieri (senza che sia attivo nessun link) in pagine che parlano di un certo tema, e vicino a determinate parole, potrebbe essere realistico pensare che "basterà" questa "insistita vicinanza" a Google per far posizionare bene il tuo sito proprio per quelle parole prossemiche (occorrenze = keywords) .

Facciamo un esempio concreto. Se il nick "Delizard" comparisse in molti siti web che parlano di "servizi internet e seo" pur non ricevendo da quelle stesse pagine alcun link, potrebbe accadere che il mio sito incrementi la sua posizione nelle serp per parole chiave come "realizzazione siti web", "siti internet" e/o "servizi seo". Questo perchè il mio nome (Delizard, che fa riferimento al sito millestanze.it) viene spesso "citato" in siti autorevoli e di settore in articoli che parlano di quei servizi.

Ovviamente non è affatto semplice "convincere" Google: credo che le co-citazioni debbano essere davvero di numero elevato, vario, da siti autorevoli e all'interno di contenuti di qualità con alto numero di condivisioni e apprezzamenti. (Infatti Rand Fishkin fa l'esempio del prodotto SEO di SEOMoz "Site Explorer", famoso a livello planetario).

Comunque quella che lui indica è una via, una nuova possibilità, che ci permette di gettare un altro piccolo fascio di luce in un altro angolino buio dell'algoritmo e far aprire il pensiero creativo su un nuovo futuro aspetto della SEO, in un'altra direzione possibile.

Autorità della fonte (e dell'autore), co-citazioni, condivisioni e qualità dei contenuti: le REL-AZIONI (ovvero le AZIONI web che derivano/innescano RELAZIONI tra "creatori/fruitri di contenuti" [di qualsiasi genere essi siano]) sono ciò a cui Google tenterà sempre più di guardare/valutare per il posizionamento nelle serp. Proprio in quest'ottica sta per nascere una nuova realtà, una nuova "Content Strategy Agency" - RELATIO - che baserà il proprio operato proprio sulla cura/costruzione di tali relazioni, sull'inbound marketing e sulle azioni Social. Presto maggiori dettagli...

 

 

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Stamani ho letto questo articolo su HubSpot e ne riporto un sunto dei passi principali sui quali, secondo me, ci sarà bisogno di porre attenzione e di lavorare per il prossimo 2013 in fatto di SEO e Web Marketing!

Il SEO di domani sarà molto meno ottimizzazione interna e molto di più creazione di contenuti di qualità, virali e "shareabili" sui social networks! SEO, Social Media e Contenuti dovranno lavorare assolutamente insieme, intriga(n)ti uno nell'altro in modo indissolubile. (> vedi anche AuthorRank). Basti anche solo pensare che dopo aver scritto un articolo sul mio blog e averlo condiviso su LinkedIn, e avendo esso avuto un pò più di fortuna di altri, sono subito stato contattato da tre grandi aziende che si occupo di creazione contenuti a livello Europeo...

L'Email Marketing non morirà, ma anche in questo caso dovrà essere molto personalizzata, con contenuti di qualità, altamente targhetizzata e fortemente legata ai dati degli utenti in tempo reale. A morire saranno probabilmente gli acquisti di liste di email.

L'Inbound Marketing prenderà il definitivo sopravvento (vedi grafico sottostante) sul marketing automatico (software e pattern ripetibili applicati in modo "clonato" a chi acquista il software/prodotto in questione); la cosa potrebbe anche essere vista così: che la creatività nei contenuti ("contenuti caldi" potrebbero chiamarsi) e le relazioni tra persone sostituiranno definitivamente i "contenuti freddi" e gli schemi di link.

L'Inbound Marketing sopravanza il marketing automation

La relationsheep tra brand e consumatore sarà essenziale, e sarà fondamentale costruirla nel tempo attraverso tutti gli strumenti che il web ci mette a disposizione (sito internet, blog, social network, community, forum, ecc.); soprattutto le "condivisioni in real time" acquisiranno grand eimportanza: ciò che il brand dice, fa, condivide, indica, sostiene... tutto ciò sarà vagliato dall'utente che deciderà se costruire o meno un rapporto di fiducia (trust) con esso.

A livello di tecnologie impiegate assisteremo al boom della già in atto esplosione dei dispositivi mobili e dunque dovrà esserci uno sforzo sia creativo, che di architetture e design web, che di marketing, a pensare i propri utenti/destinatari come "esseri umani che hanno in ogni istante la possibilità di accedere ad internet attraverso smartphone, tablet, ecc.".

E voi cos'altro aggiungereste alla lista SEO / Inbound Marketing per il 2013?

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Content StrategyGoogle è davvero un motore di ricerca eccellente, che negli anni ha rivoluzionato il web e ha reso possibile reperire con semplicità e velocità estrema informazioni a noi utili in tutto il mondo; il suo lavoro costante di indicizzaizone di milioni di documenti al giorno è quasi incredibile e l'evoluzione stessa del web lo ha posto continuamente davanti a nuove sfide da risolvere. Massimo rispetto e riconoscenza estrema dunque; ma ciò non vuol dire che posizionare il nostro sito web in prima pagina per le keywords che ci interessano sia l'unico modo che abbiamo di promuoverci e di farci trovare.

Io credo che questa dipendenza/assuefazione da "prima pagina su Google" vada in un certo senso (e provocatoriamente) "spezzata", soprattutto in tempi in cui penalizzazioni troppo severe colpiscono in modo retroattivo e troppo violento siti di piccole/medie attività che nulla hanno a che vedere con spam e cattivi contenuti e la cui unica colpa magari è stata di essersi affidati nel 2006 - quindi in tempi non sospetti - ad un SEO che gli ha acquistato un bel pacchetto di links per dare una "spintarella" al sito... cosa che bene o male hanno fatto quasi tutti, almeno quelli che si trovano a contendersi quotidianamente posizioni in serp competitive.

Magari, a parte i links acquistati "a pacchetto", quel freelance o quella piccola/media impresa (non parlo delle "grandi" perchè quelle hanno risorse per cavarsela quasi sempre...) ha investito tantissimo tempo (e denaro) per far crescere negli anni la sua visibilità su Google e poi, tutto d'un tratto, si ritrova con il sito internet - ovvero la sua bella, e cara e UNICA vetrina - penalizzata!
E se un "guru" SEO come Enrico Madrigano è già più di un anno che cerca di risolvere la penalizzazione sul suo sito web Madri.com, è facile comprendere come un simile arco di tempo a "visibilità mutilata" potrebbe rivelarsi catastrofico per molte realtà di business, provocandone perfino la chiusura.
Quindi, niente allarmismi, ma cerchiamo di crearci delle alternative e di prendere alcune contromisure in modo da attutire/arginare l'impatto di una possibile penalizzaizone del nostro amato sito: come?
Puntando sull'inbound marketing / content strategy e "facendo finta" per un pò che quella serp conosciuta e controllata a memoria per la nostra best-keywords non esista più.

Ci sono molti modi alternativi di promuoversi oltre a quello di comparire in prima pagina nei risultati organici di ricerca (e non mi riferisco certamente qui alle modalità a pagamento come AdWords): forse meno forti ed eclatanti (ma poi dipende dalle nicchie, come sempre!), ma che, se utilizzate bene e coalizzate in una strategia unitaria, possono davvero rivelarsi vincenti e trasformarsi nella "riserva d'aria" che ci farà stare a galla mentre cercheremo di elimare la penalizzazione dal sito.

Vediamo dunque nel concreto alcune azioni di content strategy da mettere in pratica:

- Aprire un blog in cui andare a pubblicare articoli di qualità legati al nostro business e pubblicare un "antipasto" gustoso, curioso e creativo del nostro scritto sui principali social media e su alcuni ottimi portali di distribuzione notizie;

- Mantenere assolutamente vivi i profili Social: le relazioni possono davvero sostituire in modo importante il ritorno che normalmente prima avevamo dal solo posizionamento su Google, ma è fondamentale "esserci", ed esserci secondo la modalità propria che ciascuno Social richiede (principalmente Facebook, LinkedIn, Twitter, GooglePlus e Pinterest);

- Aumentare la propria presenza per le ricerche locali (ovvero legate al nostro territorio di riferimento, per lo più provinciale/regionale); e dunque BusinessMap di Google, Yelp, FourSquare, Directory locali, pagine gialle, relazioni e partnership con siti e portali importanti del proprio territorio, ecc.

- Creare un video (creativo, interessante, ironico, originale, e/o altro, ma comunque che sia particolare e faccia scattare la visualizzazione "virale") e distribuirlo sui principali portali di video (YouTube, Vimeo) inserendo sempre una "call to action" che rimandi alla vostra landingpage sul sito;

- Cercare di mantenere i legami con gli iscritti alla Newsletter, fornendo loro suggerimenti mirati di qualità;

- Produrre materiale unico, di elevato livello e gratuito (eBook, guide, risorse) da distribuire sui principali canali di document-sharing in modo da rappresentare per gli interessati (la nicchia a cui ci ricolgiamo) un punto di riferimento valido e autorevole nel proprio campo;

- Partecipare a forum e blog di settore in modo corretto, etico e con interventi di qualità, in modo da aggiungere vero valore alla discussione; inserite poi "in firma" un rimando verso il vostro sito: chi avrà trovato il vostro commento interessante una visitina al vostro sito la farà sicuramente...

- Creare Eventi, contest e concorsi, ovvero luoghi fisici reali di aggregazione di persone in modo che siano loro stesse (i partecipanti) a parlare di voi, a condevidervi sui social e sui blog, creando movimento ed interesse verso la vostra attività;

- ...e per finire non disdegnate anche "campagne offline", cercando comunque di essere creativi, originali e puntando a coinvolgere "di rinterzo" i social e il web, ad esempio attraverso l'utilizzo del QRcode, di offerte social e sconti per chi effettua il check-in online e simili!

E voi, quale altre modalità di content strategy mettereste in gioco per supplire ad una perdita di posizionamento del vostro sito dovuta ad una penalizzazione?

(per finire, un breve e simpatico video che illustra in poco più di un minuto che cosa è la content strategy):

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Inbound MarketingNegli ultimi tempi si sente sempre più parlare (e se ne legge sempre di più su articoli di blog di settore SEO) di Inbound Marketing, forse un'espressione per il momento più diffusa in America che qui da noi, ma che credo, come sempre avviene, non tarderà a farsi conoscere anche qui in Italia, anche tra i non addetti ai lavori.

Ma che cosa si intende per Inbound Marketing? In sostanza si intende tutta quell'ampia gamma di buone pratiche e di azioni che un proprietario di un sito web (o chi per lui) può mettere in atto per stimolare la curiosità degli utenti della sua nicchia (sia che esso venda servizi o prodotti) e dunque guadagnarsi attenzione, traffico, richieste di preventivi, innescando soprattutto processi virali e/o passa-parola. Quindi, il proprietario del sito internet non acquista un pacchetto di links, una campagna adwords o un annuncio sul giornale: ma investe una certa quantità di denaro (e anche di tempo, se accetta di mettersi in gioco in prima persona) per costruire e diffondere online contenuti di vario genere che gli faranno guadagnare, nel tempo, attenzioni crescenti, popolarità, autorevolezza e fiducia (trust) che poi, tradotto, significa un incremento di conversioni positive attraverso il sito.

Ma quali sono queste azioni da mettere in pratica? Sicuramente partire con un buon sito internet e un blog con un design e una comunicazione accattivante, e poi: pubblicazione di contenuti di livello ed ottimizzati SEO, realizzazione di eBooks, infoprodotti gratuiti, slide, tutorial, video informativi o promozionali, infografiche, condivisione di documenti, presenza attiva in siti di Domande&Risposte, presenza attiva su forum e blog di settore, utilizzo intelligente dei Social Media e delle peculiarità di ciascuno di essi, email marketing, diffusione di news, collaborazioni con portali di settore o locali, ecc.; il tutto, meglio ancora ovviamente, se fatto con un pizzico di creatività e personalizzazione!

Come si può dedurre non è un processo semplice nè tanto meno automatico e/o scontato e la partecipazione in prima persona del professionista o dell'azienda a tale percorso è di importanza fondamentale; ma sicuramente è un cammino emozionante, che produce contenuti e relazioni e che mette al centro l'utente prima dello sterile accumulo di link o di visite sul sito (sterile se poi se ne vanno dopo 5 secondi che hanno visionato la landingpage!). La visione e l'approccio devono essere antropocentriche, incentrate al massimo sull'utente e solo in questo modo l'utente che entra in contatto con noi ha, per un certo verso, già effettuato la sua scelta: ha scelto noi attraverso un suo moto interiore, un desiderio, una curiosità; adesso si deve essere bravi a curarlo come cliente.

Ma se guardo indietro alla mia personale storia di costruzione della presenza online di "Delizard" non ho fatto altro, quando meglio quando peggio, dell'aver messo in pratica le azioni sopra-elencate, senza sicuramente una strategia pre-studiata a tavolino (che è poi ciò che trasforma il "pacchettone" Inboun Marketing in una road map efficace per quel cliente specifico), ma che sicuramente ha avuto (e sta tutt'ora restituendo) tutta la sua effettiva carica positiva, sia in fatto di posizionamento, di traffico, di relazioni e di richieste di preventivo. Infatti, negli anni, ho cecato di tenere un sito web aggiornato, gli ho affiancato un blog, ho diffuso risorse gratuite (free download, FAQ, how-to), ho pubblicato guide seo, ho pubblicato eBook, ho condiviso documenti e creato un video promozionale (oramai un pò datato; l'idea per quello nuovo c'è, ma manca il tempo...), ho partecipato con convinzione, professionalità ed emozione a forum e blog di settore (soprattutto ai tempi di flash, sul mitico ActionScript.it che ricordo sempre con affetto!); avevo anche tentato la via di una newsletter ma erano tempi troppo acerbi... Comunque, come si vede, anche se slegate tra loro ed effettuate anche ad anni di distanza, l'impronta che da sempre ho cercato di imprimere al mio esserci online è stata quella della condivisione di contenuti, di informazioni e di risorse (possibilmente di qualità) a titolo gratuito in modo da innescare relazioni spontanee (e quindi guadagno di link).

Non vi nascondo che dopo tanti anni passati soprattutto a realizzare ed ottimizzare siti web, stia nascendo in me il desiderio di dedicarmi invece sempre di più a questo aspetto del web e più propriamente al "content marketing" e alla creazione di contenuti creativi (senza tralasciare la SEO ovviamente); sento questo campo più vicino alla mia naturale essenza (laurea in filosofia, non dimentichiamolo!) ...e sicuramente non sarò da solo a compiere questo nuovo ed emozionante passo decisivo in tale direzione... altri 3 compagni stanno lentamente convergendo su questa nuova strada, per una nuova sfida da affrontare prossimamente tutti insieme :)

E per finire un breve e ironico video sul Content Marketing ispirato al western "Il Buono, il Brutto e il Cattivo" di Sergio Leone; ispirazione utilizzata anche da me qualche mese fa per questo mio articolo sulla buona seo... buona visione! :)

 

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

SEO e l'energia sfericaE' proprio vero - come condividevo giusto ieri con una mia collega esperta in grafica e comunicazione - che l'ispirazione arriva dal quotidiano, dalle cose che ci capitano tutti i giorni; basta essere ricettivi e curiosi verso la vita e questa attitudine ci ripagherà sicuramente! Una discussione, un libro, una camminata lungomare o nel bosco, un viaggio, un'uscita in centro per gli acquisti e così via... tutto, inaspettatamente, può rivelarsi d'un tratto fonte di ispirazione!

Nel mio caso specifico, che oggi racconto sul mio blog, galeotto fu un famoso cartone animato :)

Questo pomeriggio, per diversi motivi, mi sono ritrovato a pranzare più tardi del solito e saltellando con il telecomando da un canale all'altro del digitale terrestre, mi sono imbattuto in "Goku" (non sò bene quale versione), e precisamente nel momento in cui con un'enorme palla di energia sferica luccicante, si accingeva a distruggere il mostruoso avversario di turno!

La voce narrante dietro le immagini professava che grazie a tutto il bene che Goku aveva seminato nell'Universo, tutti gli esseri (umani e alieni) gli erano riconoscenti e dunque ben felici e disponibili di prestare ognuno la propria energia per aiutarlo a sconfiggere il male ed evitare la distruzione della Terra!

Ecco, io credo che fare SEO oggi, dopo l'avvento dei vari update di Google e l'introduzione dell'AuthorRank, sia un pò come impegnarsi a creare una propria bolla di energia sferica! Se partecipiamo alle discussioni in rete, condividiamo materiale interessante e in modo gratuito, aiutiamo per quanto possibile chi è in difficoltà, ci comportiamo in modo etico e professionale con i clienti e i colleghi, diamo il nostro contributo - anche se piccolo - a creare contenuti di livello, originali e ben scritti, e - come nel mio caso - siti web di buona fattura, ecco, facendo tutto ciò, ovvero vivendo il web in maniera responsabile, etica e sostenibile, credo che poi gli altri riconosceranno questa nostra semina e non avranno problemi a contribuire ad ampliare la sfera di energia che brilla sopra la nostra testa: link, citazioni, mi piace, condivisioni, +1, re-tweet, re-pin, ecc... tutti questi riconoscimenti arriveranno spontanei e alimenteranno la nostra autorità su internet, la nostra "trust", il posizionamento e il traffico verso le nostre pagine!

Oggi, la produzione di contenuti, la loro diffusione e il ritorno che queste due azioni provocano sono il "campo di battaglia" privilegiato attraverso il quale i motori di ricerca "decidono" quali risultati in serp mostrare e soprattutto... in quale ordine! Ma al di là dei motori di ricerca, e del bene/male che possono fare davvero ad un'attività (leggi > polemica contro le penalizzazioni recenti!), permane ed è altrettanto potente il "passa-parola" tra le persone; e l'unico modo che abbiamo di alimentarlo è di essere così bravi, professionali ed etici che i clienti non potranno fare a meno di parlare bene di noi ad ogni occasione propizia!

Solo noi stessi abbiamo veramente in mano "il potere" di diventare la nostra migliore e più incisiva promozione (per di più gratuita!) attraverso le parole di altre persone :) Riflettiamoci!

Buona produzione, ...e non scordate mai originalità e creatività!

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Circuito SEO e Inbound MarketingHo scelto in modo un po' scherzoso e leggero di utilizzare la metafora di un circuito di Formula 1 (nel caso specifico il tracciato è quello del Gran Premio di Imola), pur non essendone uno sfegatato appassionato, per evidenziare quali sono a mio parere, e in che percentuale incidono (chilometri di percorso), i vari elementi a cui porre attenzione e da mettere in pratica per ottenere il massimo dal proprio sito web!

START! - LA PARTENZA Bè, la fase forse più delicata: l'allestimento di un ottimo sito internet! Prendersi anche all'inizio più tempo, non avere fretta e ottimizzare e mettere a punto "la macchina" sotto ogni aspetto per garantire performance al top. Un ottimo sito internet deve avere una grafica accattivante e gradevole, semplice da navigare, un'ottima architettura con un linking interno ben articolato tra una sezione e l'altra e una pagina e l'altra; non affidiamoci soltanto alle voci di menù per la navigazione interna! Non sovra-ottimizzare SEO, ma neanche lasciamo che sia tutto frutto del caso e dell'improvvisazione: alcune semplici ma importanti ed efficaci regole valgono ancora e molto! Attenzione ai contenuti: devono essere di qualità, non scopiazzati da altri siti internet, ben scritti e formattati e "freschi", ovvero aggiornati; è per questo che sarebbe bene pensare fin da subito ad un blog in cui pubblicare almeno settimanalmente articoli a tema e di buon livello. E magari, ancora, un sito ottimizzato per il mobile, che fa uso di html5 e di tag semantici. Con un sito internet così non potrete che partire già in prima fila!

I QUASI 2/3 DEL CIRCUITO... Siete scattati dalla prima fila ma adesso viene il bello: dovete tenere la posizione nella bagarre e nella gara. E qui la fa da padrone l'inbound marketing, ovvero tutte quelle azioni che possono far guadagnare traffico, visite e links spontanei al vostro sito, e l'inbound marketing ne contempla veramente molte di azioni, un ventaglio amplissimo (guest-post originali e di qualità su siti affini al vostro, ebook, video promozionali o video-guide, infografiche, slide, pubblicazione di risorse gratuite di qualità, newsletter, utilizzo oculato e professionale dei social network, organizzazione di corsi, pubblicità offline, ecc) e spetta a voi, in base alle caratteristiche del vostro business, scegliere su quali puntare. Il "segreto" è riuscire a creare contenuti "virali" che sappiano catturare l'attenzione delle persone (anche di una ristretta nicchia specifica) ed ottenere dunque visibilità grazie alla divulgazione e condivisione sul web di tali contenuti. L'impegno è grande, c'è da ottimizzare la "monoposto" durante tutta la stagione, far lavorare la squadra dei tecnici sempre al massimo, ma questa è la strada giusta che può portare alla vittoria finale del campionato! E' così che il team si guadagna Autorevolezza, Trust e un posto nella storia :)

...E L'UTILIZZO DEL KERS In gare molto competitive può forse non bastare tutto il lavoro fatto onsite e a livello di inbound marketing perchè anche gli avversari sono molto agguerriti (esempio classico le serp turistiche), e quindi, un pò come l'utilizzo del KERS se si è sotto al secondo di distacco dall'auto che ci precede, un pochino di linkbuilding, fatta bene, in maniera oculata, su siti di qualità e in maniera totalmente manuale e diversificando gli inserimenti, è "permessa" dal regolamento...

AI BOX Sia nelle vittorie (molto più difficile) che nelle sconfitte, è sempre veramente consigliato capire cosa c'è che funziona e cosa può essere migliorato; studiare i concorrenti, i loro punti di forza ed imparare come poterli applicare alla nostra monoposto. Google Analytics, WebMasterTool e molti altri prodotti (Site Explorer e MajesticSEO ad esempio) possono darci una grossa mano ad analizzare prestazioni e difetti del nostro sito web e quindi indicarci la direzione in cui lavorare. Sottovalutare o non considerare questa fase può essere alla fine anche molto rischioso portandoci a penalizzazioni con conseguente retrocessione nello schieramento di partenza e retrocessione in ultima fila... meglio evitare se si può, no?

E infine un pò di spettacolo con alcuni dei migliori sorpassi di F1 :)

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

I Love SEOIo amo sicuramente la SEO (Site Experience Optimization): amo sperimentare, ascoltare video formativi, leggere/seguire interviste a professionisti SEO più o meno famosi ma i cui punti di vista sono sempre interessanti e ricchi di spunti e aiutano a pensare; amo scrivere articoli per il mio blog e "giocare" con contenuti creativi in laboratori SEO online come inboundmarketingcreativo.it

Amo collegarmi via via durante la giornata ai miei principali profili Social (soprattutto Twitter a dire il vero!) con la speranza (spesso soddisfatta!) di trovare link verso articoli SEO / SEM di rilevanza internazionale scritti e pubblicati da fonti autorevoli.

Amo aiutare i siti web dei clienti a posizionarsi al meglio nei motori di ricerca per le keywords che preferiscono e soprattutto cercare di costruire un sito - sia dal punto di vista dell'architettura, che del design, che dei contenuti - che riesca a rendere al massimo anche senza alcuna operazione SEO esterna.

Amo realizzare contenuti alternativi e gratuiti (che possono essere: pagine web, guide, eBook, immagini, infografiche, video, ecc.) per vedere poi che tipo di ritorno se ne ottiene e quindi comprendere altri possibili spazi SEO di azione positiva.

Amo ricevere "+1" e "mi piace" da persone sconosciute che hanno trovato interessanti i miei contenuti / articoli. :)

Amo la SEO perchè da la possibilità di lavorare in un campo dove la faranno sempre più da padroni CONTENUTI, QUALITA', VIRALITA', CREATIVITA', IMPREVIDIBILITA'. Mica male no, se dobbiamo averci a che fare per tutta la vita!!!

Ma poi, alla fine, ...tutto questo amore, è ricambiato? Sicuramente si, se il terzo incomodo (Google) non ci mette (troppo) lo zampino!

Dopo la svolta Panda + Penguin + EMD le cose sono parecchio cambiate in ambito SEO; speriamo solo che tra qualche anno a Google non venga in mente qualche altro simpatico upDate in cui si va a penalizzare i Guest-Post o i contenuti troppo virali e creativi perchè magari creano troppi link in breve tempo, o chissà cos'altro... Caro Google, datti una linea precisa, non cambiare le carte in tavola in modo retroattivo a tuo piacimento e non addossare su di noi il peso di responsabilità e l'onere di azioni che non dovrebbero appartenerci. Il 99% delle persone fa il suo piccolo sito internet per curare il proprio business online e anche se ha commesso qualche "sgarro" non lo si può penalizzare alla stregua del peggior spammer del web!

Misura, etica, responsabilità e da ora in avanti andremo tutti d'amore e d'accordo :) And You? You Love SEO?

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Alla fine il fatidico Panda, a quanto pare, ha coinvolto anche me; come possiamo vedere dall'immagine sottostante che riporta il grafico del traffico del sito, dal 1° Ottobre la curva subisce un brusco ed irrefrenato down, che dilegua in poco più di un mese circa 2000 visitatori unici mensili, che per la mia attività sono tanta roba... e ciò si riflette soprattutto in un calo di richieste di preventivi online.

 Perdita Traffico Millestanze.it

Avevo già subito precedentemente, verso Agosto, una lieve penalizzazione e avevo "risolto" (dico questo perchè l'andatura calante del grafo si era subito ripresa tornando a livelli standard in breve tempo) andando ad intervenire sulla homepage del sito che forse, in effetti, era leggermente sovra-ottimizzata SEO.

Adesso però il calo sembra molto più brusco e difficile da interpretare; parlo di Panda perchè dalla cronologia degli Update (fonte SeoMoz) vedo che il Panda UpDate#20 ha avuto inizio il 27 Settembre 2012 ed è durato per tutto il weekend; essendo quindi il 1° Ottobre il Lunedì subito successivo e coincidente con la data dalla quale ho cominciato a perdere traffico, ecco che ho tratto la conclusione almeno per il momento più logica.
Si parla tanto, come ho fatto spesso anche io su questo blog, di contenuti originali, freschi, ben scritti; di non riempire le pagine di pubblicità (ad esempio AdSense), di non copiare i contenuti da altri e di non riempire i post di keywords...
Io credo di essere stato dentro a tutte queste direttive, eppure il Panda mi ha colpito.
Lo stesso sito di Robin Good, qualche mese fa, è stato colpito da Panda (come scrive in questo suo articolo) e come giustamente lui dice, la cosa importante è anche come ci poniamo psicologicamente e moralmente difronte a tale problema. Si è passato così tanto del nostro prezioso tempo a scrivere e condividere contenuti e poi si viene penalizzati... le mani prudono e verrebbe davvero voglia di buttare tutto alle ortiche!

Poi però cerchi di calmarti e di ragionare: non può essere una cosa così grave come gli effetti la fanno sembrare (e gli effetti sono davvero troppo penalizzanti rispetto alla colpa... se colpa c'è!).
Personalmente, di fronte a questa penalizzazione, l'unica cosa su cui ho rivolto l'attenzione è stato, paradossalmente, proprio il blog. Dico paradossalmente perchè il blog è stato da sempre (e lo sarà in futuro) la fonte del mio successo online; senza il blog non sarei mai riuscito a portare ed incanalare tanti visitatori verso il mio sito.
Ma allora cosa ha che non va?

Leggendo su internet ho trovato che spesso la penalizzazione, in casi di siti internet realizzati con CMS (ad esempio in questo articolo si fa riferimento a Joomla), derivi dal fatto di avere molte pagine (create del sistema di gestione dei contenuti) con il medesimo "title" e "description" e contenuti ripetuti o comunque di bassa qualità. (Il fatto su cui sarebbe da discutere è che l'algoritmo di Google invece di punire solo quegli articoli/pagine, punisce l'intero dominio).
Il mio blog, purtroppo, ha lo stesso problema: lo avevo sempre sottovalutato ma forse adesso è giunto il tempo di porvi rimedio ed è infatti la strada che ho intrapreso. Sto cercando di portare le pagine del blog ad avere titoli e meta-description uniche per ogni articolo e vedere quindi se la penalizzazione era dovuta da questo...

Questo articolo rimarrà aperto e "in progress" fino a quando il problema della penalizzazione non sarà risolto definitivamente, ovvero fino a quando pubblicherò un nuovo screenshot del mio Analytics con il grafico riportante una curva assestata su volumi di traffico perlomeno in linea a quelli precedenti la penalizzazione.
La speranza è che questa mia testimonianza possa magari in futuro aiutare qualcuno a risolvere una sua penalizzazione (che, ovviamente, non auguro a nessuno perchè sicuramente generatrice di stress ...di cui tutti, credo, faremmo volentieri a meno!!).

Ho aperto, su questa mia penalizzazione, anche una discussione sul Forum GT dal quale sono emerse già (e spero emergeranno ancora in futuro) indicazioni ed informazioni utili.

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

 

SEO Karate

 

SEO - CINTURA BIANCA: Ha sentito dire che esiste la disciplina SEO, ha cercato un pò su internet per vedere in che cosa consiste e si è deciso a prendere solennemente l'impegno di leggere quotidianamente qualche articolo SEO, ordinare un libro che illustra come posizionarsi al meglio sui motori di ricerca e magari seguire un Corso SEO dal vivo a fine anno!

SEO - CINTURA GIALLA: Conosce le basi elementari della SEO; potrebbe essere un web designer puro che però ha acquisito qualche competenza utile soprattutto nell'ambito dell'ottimizzazione interna delle pagine del sito.

SEO - CINTURA ARANCIONE: Conosce molto bene come si ottimizza internamente un sito web (senza esagerare); sa fare un'analisi preventiva sulle keywords ed implementarle/distribuirle su tutte le pagine del sito internet sfruttando i contenuti, il design, l'architettura interna dei links e tutti gli altri fattori onpage.

SEO - CINTURA VERDE: Ha tutte le conoscenze avanzate dell'ottimizzazione SEO onpage e sa comunque anche muoversi un pò per ciò che riguarda la linkbuilding, soprattutto attraverso directory importanti, siti di bookmark e siti di pubblicazione di articoli.

SEO - CINTURA BLU: Conosce in modo approfondito la parte di ottimizzazione interna e molto bene le prassi/tecniche di linkbuilding più efficaci e sicure allo stesso tempo; può offrire al cliente una strategia di acquisizione link efficace basata sui contenuti e su link di qualità.

SEO - CINTURA MARRONE: Ci stiamo avvicinando ad un atleta veramente eccellente; conosce ogni tecnica di difesa (sito internet + blog) e di attacco (link building + content marketing); sa come gestire al meglio tutti gli strumenti online di diffusione di contenuti e conosce le potenzialità specifiche dei diversi social networks e come trarne vantaggio. Comincia ad avere un proprio seguito di utenti interessati sul suo blog professionale e sui suoi profili social. Legge molti articoli avanzati di settore (soprattutto in lingua inglese) e può vantare nel suo armadio qualche piccolo esperimento SEO.

SEO - CINTURA NERA: Okkkey, sei al top della scala SEO :) Un atleta veramente formidabile, con conoscenze su ogni campo della SEO. Conosce benissimo avversari e motori di ricerca e niente praticamente può trovarlo impreparato. Oltre a mettere in azione le migliori tecniche SEO sia internamente al sito, che in fatto di link building, content marketing e social media marketing, ha anche una visione a 360° su come impostare e portare avanti campagne offline di creazione eventi e produzione/confezionamento di prodotti virali (creativi). E' riconosciuto autorevole da un elevato numero di utenti e professionisti del settore, sia a livello Nazionale che Internazionale ed è spesso invitato come relatore a corsi e convention.

 

Bhè, io, forse con un pizzico di presunzione mi colloco attualmente nella fascia "SEO - CINTURA MARRONE", ma allo stesso tempo credo anche che questa graduatoria sia un pò come la piramide del pagerank, ovvero esponenziale, e dunque, più si sale e più è difficile salire ancora... Io stimo un periodo di 7/8 anni di lavoro e studio per passare dalla bianca alla nera; alcuni SEO ce ne metteranno meno, molti ne impiegheranno di più; ma nessuno si da ovviamente per vinto e soprattutto io continuo ad allenarmi e a provare :)

E tu, con le conoscenze SEO che possiedi, quale cintura ti stringi alla vita?


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Articolo scritto da
Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

TRUST - Il Vangelo secondo GoogleStamani ho visionato il video di Enrico Madrigrano che anticipa l'argomento che sarà da lui affrontato in modo più ampio al "Web Marketing Experience 2012" (a cui sono iscritto), e che si svolgerà dal 26 al 30 Novembre pv.

In questa anticipazione Enrico ci dice che nel posizionamento dei siti sui motori di ricerca avranno sempre più peso:

- il TRUST RANK (che cosa è il trustRank? Come dice la parola, può essere inteso come un'indicatore di "fiducia", di "autorevolezza": potrebbero essere siti con forte Trust i siti Governativi, della Pubblica Amministrazione, delle Università, di grandi e famose testate giornalistiche: questi siti sono autorevoli in quanto si fanno forti dell'importanza che l'Istituzione - di cui sono emanazione - ha offline. Ottenere un link verso il proprio sito da queste realtà è veramente ottimo ed ha ricadute positive per l'incremento di posizione nelle serp);

- la STORICITA' DEL DOMINIO e la STORICITA'dell'acquisizione/perdita dei LINKS (quindi attenzione ad ottenere/perdere in brevissimo tempo grosse quantità di links...);

- Enrico ci anticipa anche che può essere una buona soluzione suddividere un grande sito (migliaia di pagine) su più domini differenti, centrando meglio su ognuno di essi pochi aspetti con focus contenutistico più simile tra loro (invece di fare un enorme "minestrone" unico, o meglio ancora, dato che abito in provincia di Livorno, un enorme "cacciucco"! :) );

- ci dice anche, infine, in una specie di fanta-previsione, che Google, per cercare di eliminare il problema dello spam alla radice (e delle enormi spese che il motore di ricerca di Montain View deve continuamente sostenere per fargli fronte), potrebbe inventarsi una specie di "Carta di identità del SEO", basata anch'essa sul concetto di TRUST (fiducia); in soldoni significherebbe una cosa del genere:
sò chi sei e ho fiducia nei siti che amministri e nelle strategie che metti in atto -> allora puoi avere accesso a questo e quest'altro servizio e i tuoi siti saranno indicizzati! Non sò chi sei e rifiuti di farti identificare? I siti che amministri non saranno indicizzati, oppure non avrai accesso al WebmasterTool o non avrai possibilità di richiedere l'inclusione...

Lo scenario, se vogliamo, è un pò inquietante... sia da un punto di vista della privacy che anche della libertà e creatività del SEO che forse può sentirsi più inibito a sperimentare pratiche al limite (che servono per comprendere le risposte degli algoritmi)...
Come dice Enrico forse Google sta spostando "la supervisione" da Lui a Noi: sta cercando di farci diventare simili a dei "quality raters" fornendogli (gratis) suggerimenti continui (ad esempio tramite il "+1 button") su quali sono i contenuti di qualità e facendoci promettere che saremo sempre buoni SEO che si atterrano alle regole dettate senza mai uscire dall'orticello...

Trust non deve voler dire che accettiamo di vivere in una prigione d'oro creataci su misura da Google: la Trust vera deve scaturire da chi lavora costantemente, anche volendo a volte "fuori dalle righe" senza mai comunque danneggiare gli altri; che condivide i propri lavori, che partecipa alla vita reale e ai contenuti online con il proprio apporto di passione e conoscenza per far crescere e migliorare in maniera "laica" il web, ...e non essere la Trust derivante dal fatto di essere tutti "pecorelle mansuete" del Dio Google (ultimamente un pò troppo creazionista e disfattista a modo suo!)...

Voi che ne pensate?


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Articolo scritto da
Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Ho trovato un articolo su Ninja Marketing in cui si mostrava l'infografica qui sotto, dove si suggeriscono 64 pillole per utilizzare al meglio Google+, suddivise per argomento. Sotto l'immagine trovate la traduzione dei 64 punti.

64 Suggerimenti per utilizzare al meglio Google+

ACCOUNT
1. Crea un account Gmail;
2. Crea un profilo Google+;
3. Crea una Pagina Google+ della tua attività;
4. Puoi creare fino a 50 pagina business;
5. Crea un link dal profilo Google+ alla homepage del tuo sito internet;
6. Crea un link dal profilo Google+ ai più importanati account Social (Facebook, Twitter, LinkedIn);
7. Utilizza parola chiave nella biografia;
8. Utilizza una tua foto a corredo in cui sia ben distinguibile il volto (Google riesce a capire se la foto inserita rappresenta un volto umano; se lo rappresenta è più facile comparire con la propria immagine accanto al risultato corrispondente direttamente nella serp);

LOCAL
9. La Pagina Local di Google+ si posiziona molto bene in serp;
10. Le persone possono scrivere recensioni al tuo business tramite la pagina Local;
11. Includi l'orario di apertura settimanale (ore e giorni);
12. Setta in modo giusto il puntatore sulla mappa e scrivi il tuo indirizzo;
13. Pe rle ricerche locali è probabile che comparirai in prima posizione;
14. Utilizza parola chiave nel campo "from owner";
15. Piccole foto che rendono!;
16. Punteggi dati dai clienti incidono!;

CIRCLES
17. Connettiamo il nostro Profilo Google+;
18. Tutti possono aggiungerti alle proprie cerchie;
19. Leggi e posta nelle Cerchie;
20. Raggruppa le connesisoni per B2B, B2C, Local, ecc;
21. Costruisci un network strategico;
22. Cerca di aggiungere contatti influenti e autorevoli attraverso l'utilizzo di Google Ripples (grafico del post);
23. Rendi il nome della Cerchia visibile nei posts;
24. Cerchie Candivisie = Approvazione;

HANGOUTS
25. Videochat semplice;
26. Fino a 10 persone possono chattare contemporaneamente;
27. E' possibile condividere il proprio schermo;
28. Incluso l'accesso a Google Docs;
29. On Air è la funzionalità live stream;
30. Google+ può registrare gli Hangouts on Air;
31. Google+ ti invia per email la registrazione;
32. Edita con Youtube e tienila privata;

DASHBOARD
33. Crea una Brand Dashboard;
34. Ricerche salvate = Google Alert;
35. Filtra le ricerche salvate per tipo;
36. Ripples (grafico del post) possono permetterti di identificare gli "influencers";
37. Utilizza il pulsante +1 per votare gli articoli;
38. Gli articoli con il +1 appaiono in Google+;
39. La dashboard è un luogo in cui inserire le ultime notizie;

SOCIAL SEARCH
41. Le Cerchie influenzano i risultati in serp;
42. Crea un link dal tuo sito verso il profilo Google+;
43. Visualizzazione della photo nei risultati di ricerca;
44. (Direct Connect new feature);
45. Aggiungiti alle cerchie tramite i risultati di ricerca;
46. Devi essere sempre loggato in Google+;
47. Sloggati da Google+ se vuoi effettuare ricerche "normali";
48. Aggiungi connessioni in modo strategico;

BLOGGING
49. Posta in Google+ il link all'articolo del blog;
50. Incrementa i backlinks e funziona lato SEO;
51. Non hai un blog? Google+ può essere un degno sostituto...;
52. Crea post multimediali (utilizzando testo, immagini, video, documenti, ecc.);
53. Incrementa la tua SEO;
54. Buona soluzione a basso costo/tecnologia;
55. Rendi i tuoi posts pubblici;
56. Includi parole chiave nei posts;

POSTS
57. Invia i tuoi post alle Cerchie o rendili pubblici;
58. I post pubblici incrementano la SEO;
59. Includi nei post gli #hashtags (esempio: #sitiweb, #sitidinamici, #seo): sono utili per chi compie ricerche;
60. Connetti tag ai posts;
61. Crea un link ai video: potranno essere visualizzati direttamente nel post;
62. Link a materiale scaricabile;
63. Non c'è limite a ciò che puoi inserire nei posts;
64. Formatta i posts utilizzando il grassetto o il corsivo.


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Articolo scritto da
Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Online Presence - Site Experience Optimization...soprattutto se intendiamo la SEO come ho proposto un paio di articoli fa, ovvero Site Experience Optimization, volendo alludere con ciò ad una lettura più ampia della ristretta "ottimizzazione del sito per i motori di ricerca" a cui secondo me rimanda la vecchia (e ancora in uso) interpretazione.
Ottimizzazione dell'esperienza del sito, o meglio ancora, ottimizzazione dell'esperienza della presenza online del brand o azienda/professionista.

Fino a non molto tempo fa funzionava ancora così (semplificando), a compartimenti stagni:
il web designer puro passava poi la grafica allo sviluppatore puro che poi a sua volta passava la patata bollente all'esperto SEO che aveva il compito di ottimizzare titoli, testi, metatag, keywords (e altre "cosucce" spinte all'interno delle pagine), ecc.; poi metteva online il sito e cominciava a spingere con campagne di link building sfrenate.
Ad oggi non funziona più così.

La SEO deve dare all'utente web come risultato, per essere veramente efficace, un'esperienza totale, ottimizzata e performante, all'interno della quale si senta ben accolto e a suo agio (web designer, architettura del sito, usabilità -> questi elementi influiscono principalmente sulla permanenza dell'utente sulle pagine del nostro sito); in cui il sito risponda bene alle sue richieste (sviluppatore web -> ciò influisce in massima parte sui tempi di caricamento delle pagine e la loro intatta resa su diversi browser e/o dispositivi mobile); in cui i contenuti appaiano al lettore naturalmente ottimi e godibili (copywriter di concerto con l'esperto SEO -> i contenuti redatti dal copywriter, di ottimo livello, ben scritti, originali, con keywords e sinonimi utilizzate a dovere); in cui Blog e Social siano davvero un valore aggiunto al sito, ognuno utilizzato al meglio delle proprie peculiarità (copywriter, esperto web marketing, entrambi di concerto con l'esperto SEO -> scrittura di articoli di settore che possono poi anche essere distribuiti e diramati attraverso i canali Social, integrando campagne strategiche già in atto che utilizzano e re-inventano con creatività il cliente anche sfruttando tendenze del momento; il SEO porterà la propria esperienza nell'ottimizzazione dei vari profili); risonanza e incremento di notorietà nell'ambito delle ricerche Local (esperto SEO -> studio ed utilizzo nel migliore dei modi possibili di tutti i tools disponibili per incrementare il posizionamento per le ricerche locali); campagne promozionali off-line (creativi, grafici, agenzie pubblicitarie -> hanno il compito di portare traffico verso il sito dall'esterno).

Rientrano poi in questo meccanismo SEO - ovviamente - anche figure professionali complementari, come possono essere fotografi (ottimo se volessimo intraprendere una campagna molto spinta imperniata su Pinterest), videomaker (i video sono e saranno sempre di più uno dei piloni portanti di ogni strategia SEO; gli utenti web amano visionare brevi video e se riusciamo a confezionarne di ben fatti e creativi, creando addirittura un vero e proprio canale ad esempio su YouTube, la viralità - e il successo - sono quasi assicurati!) o anche illustratori e musicisti.

Il cliente stesso non può tirarsi fuori da questo processo di ottimizzazione globale della sua presenza online: deve diventare colui che condivide tutto con il SEO, deve confrontarsi costantemente con lui, parlare dei punti di forza e debolezza del proprio business, della storia, dei sogni, ecc.
In realtà deve forse rendersi conto che è un figura essenziale, che grazie a ciò che lui pensa, vuole, dice, ricorda del proprio lavoro, i professionisti che ha attorno possono prendere uno spunto per creare nuovi contenuti e campagne di successo.

Dunque tutto l'ingranaggio SEO a mio parere funziona al meglio e può davvero rivelarsi vincente se questo pensiero è condiviso da tutti gli attori del progetto e primariamente, ripeto, dal cliente stesso, che deve comprendere che oltre ad un investimento in denaro è necessario anche un investimento del proprio tempo, pensiero ed emozioni.
Ad oggi, un sito internet realizzato e poi laciato lì da una parte ha veramente scarsissime possibilità di ripagare l'investimento effettuato!


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Articolo scritto da
Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Strategie SEO / SEMCome oramai ho ripetuto più volte in questo blog in molti articoli precedenti, è finito il tempo in cui bastavano un pò di links, inserimenti in directory, parole chiave ripetute nelle pagine e schemi di link più o meno ben progettati per ottenere comunque un buon posizionamento per il sito di turno.
Ad oggi, ciò che di meglio si può ottenere con queste azioni è una molto probabile penalizzazione da parte di Google, se non un vero e proprio "ban" dalle serp.

Quello che invece conviene mettere in pratica - e ve lo dice il vostro consulente SEO di fiducia - per ottenere buoni risultati è puntare sulla produzione di contenuti, sull'originalità, la creatività, l'off-web e i social networks.

Prima bastava comunicare al proprio SEO di fiducia la serie di keywords da spingere e questi, operando da prima una forte iper-ottimizzazione onpage su ogni singola pagina del sito internet, e poi incrementando in gran quantità il numero di links verso di esso con le solite 3/4 anchortext strategiche, si riusciva, per almeno 2 di esse, a portare il sito in prima pagina dei risultati e anche in un tempo relativamente breve.

Quello che ad oggi conviene comprendere è che ci vuole più tempo e molto più impegno per conseguire i risultati; ci vuole dedizione, costanza e passione; si deve essere percepiti come una fonte "autorevole" in grado di tranquillizzare il cliente sotto gli aspetti principali: affidabilità, correttezza, riconoscibilità, competenza, esperienza. In una parola si deve essere in grado di passare un messaggio forte e chiaro di TRUST (fiducia).

Quindi, una volta studiato e compreso - assieme al vostro professionista SEO - il vostro principale target di riferimento, i passi da compiere (comunque in modo coordinato tra loro in base ad una strategia pianificata), sono:
curare il sito aziendale, dotarlo di un blog che dovrà poi essere aggiornato costantemente con almeno 2 articoli a settimana, dotare il sito internet di altri eventuali strumenti utili (newsletter, forum, commercio elettronico, sistema di booking, ecc.), attivare i canali social dedicati.

Questo per quanto riguarda il "lato web".
Sarà poi necessario comunicare al SEO tutto ciò che riguarda la vostra azienda, da un lato più "reale":
punti di forza e debolezza, filosofia, strategie, movimenti e presenze a livello nazionale e internazionale, relazioni e partners, riviste di settore, siti di settore, persone influenti del vostre settore, eventi, personale, risorse interne ed esterne, ecc.
Tutto ciò dovrà essere osservato e ri-pensato dal SEO con le due lenti dei suoi occhiali speciali: creatività + Inbound Marketing (= strumenti/modalità/logiche di condivisione su internet dei ocntenuti -> analisi dei risultati -> ottimizzazione di nuovi approcci).

Il successo su internet si ottiene tramite un successo, in primis, di una propria attitudine mentale nuova, rivolta, oltre che strettamente al proprio lavoro, in maniera più ampia all'immaginazione/lavoro, alle aspirazioni/lavoro, alle relazioni/lavoro: in una parola al METALAVORO (ovvero alla produzione di contenuti/discorsi sul lavoro stesso).

Questa nuova era SEO/SEM può in un certo senso (in maniera molto "laterale"), essere accostata al concetto di karma: quello che voi apporterete di buono in termini di contenuti, vi ritornerà, in un processo "naturale" ed organico, in termini di links e popolarità su internet (ovviamente molto semplificato!).

Ecco quindi che maggiori input sarete in grado di portare al vostro SEO (che sta inglobando molti aspetti professionali che fino a poco tempo fa erano esclusivamente propri del "creativo", del "copywriter" o del "capo redattore"), e maggiori possibilità ci saranno per creare contenuti coinvolgenti e virali in grado di far crescere il vostro business sul web!

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Articolo scritto da
Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Il Punto Google ha un suo "punto G"? :)
Una zona particolarmente "erogena" dei suoi algoritmi che se il tuo sito riesce a toccarla balza in prima posizione per tutte le keywords che ti interessano?

Credo di poter dire che una cosa simile non esista, ma c'è comunque a mio avviso un elemento più "erogeno" degli altri che solletica in modo più potente gli algoritmi del motore di ricerca più utilizzato al mondo: tale dato è rappresentato dal LINK (e dalle sue odierne e variegate varianti: mi piace, +1, citazioni, re-pin, re-tweet, ecc.).
Per dirla con una sola parola, che personalmente non amo molto, ma che può racchiuderli tutti: I VOTI. I "voti" che riceve una pagina credo siano ancora il nucleo centrale di quell'insieme abbastanza ampio di attività che contribuiscono a far posizionare il nostro sito nelle serp.

Ciò che è cambiato nel tempo, e che Google valuta sempre meglio e con più attenzione, è LA MODALITA' di acquisizione di tali links; fino a qualche anno fa era molto più semplice incrementare il numero di links verso il proprio sito e addirittura avevano anche molto più peso ed incisività i fattori onpage, come ad esempio la ripetizione di parole chiave (spesso nascoste) presenti nelle pagine. Oggi tali tecniche sono veramente "out" (portano soltanto ad essere penalizzati o bannati dall'indice) e in loro sostituzione si sta gradualmente andando verso un modo diverso di valutazione: si cerca di premiare la NATURALITA' DEI LINKS. Ovvero un formarsi lento e spontaneo di links da altri siti / profili social verso il nostro, e ciò può essere possibile perchè ad esempio, tramite esso, riusciamo a divulgare ottimi contenuti, che non è detto che debbano per forza essere "ottimi" nel senso di intellettualmente avanzati o iper-tecnici, ma ottimi (o "straordinari", come direbbe Seth Godin!) perchè creativi, divertenti, stravaganti, nuovi, ecc.

I Social stanno rivoluzionando il web, che a sua volta influenza le nostre vite, le quali ritornano ancora al web in modo diverso, e così via. Credo che sia in atto una rivoluzione digitale e reale - in cui ognuni parte influenza l'altra vicendevolmente - di cui almeno io non riesco a capire esattamente dove ci porterà, ma capisco benissimo di esserci nel mezzo.
E anche i motori di ricerca lo stanno capendo (e molto meglio di me ovviamente!), e stanno cercando di adeguarsi, credo con non poche difficoltà.

In questo scenario estremamente mutevole la SEO e la SEM, che sono forse le discipline più vicine a trattare la materia "LINK - VOTI", stanno evolvendo rapidamente: ho già parlato nell'articolo precedente di come forse SEO ad oggi, dovrebbe essere inteso più come Site Experience Optimization, ovvero una disciplina che si occupa di organizzare per i vostri utenti un'esperienza organica sul web dei vostri servizi/prodotti.

Stimolare "il punto G" di Google per salire nelle posizioni è questione di creatività, di natura, di organicità, di reale che si ibrida con il virtuale, di emozioni e di strumenti per diramarle in bit nei modi più diversi: curare un blog, curare un sito internet con continui aggiornamenti di qualità, fare foto e video creativi, essere ironici, tecnicamente informati sul proprio settore professionale, leggere, creare eventi, portare dentro ciò che fuori e viceversa, instaurare relazioni, aiutare chi ha bisogno (per quanto possibile), prendetersi il tempo per sognare e pensare creativamente; allenarsi a guardare il mondo da prospettive diverse e provare a condividere queste nostre visioni.

La "zona erogena" di Google sta dentro tutto questo secondo me; ad ognuno saperla poi sfruttare in modo proficuo per la propria attività!

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SEO: Site Experience OptimizationPer chi si occupa di SEO e Posizionamento del sito sui motori di ricerca forse condivide con me, da qualche tempo, un certo sentimento di inadeguatezza di questo termine (SEO) a descrivere veramente quello che è diventato oggi tutto l'insieme di attività che tale acronimo va a comprendere sotto di sé.

SEO: Search Engine Optimization.
Ottimizzazione per i motori di ricerca. A ripetere queste tre parole ascoltandone l'eco "...per i motori di ricerca", esse mi ritornano veramente come qualcosa di lontano, che va a perdersi poi nel frastuono molto più attuale dei rumori "sociali" (e più umani).

Io parlo di tendenza, provo di precorrere un pochino i tempi, in modo da cercare di essere già sopra le nuvole quando si scatenerà la tempesta (e alcune avvisaglie in lontananza già si sono viste, vedi gli ultimi Update di Google).

Il mio lavoro sta cambiando, il terreno su cui si applica (il web) sta evolvendo e quindi il primo e più importante lavoro devo farlo su me stesso: è fondamentale (e ri-fondante) che riesca a comprendere ed interiorizzare nuovi paradigmi sui quali basare le mie strategie SEO, e questo è un passo a mio avviso fondamentale, perché solo una volta raggiunta davvero questa nuova consapevolezza potrò cercare di "insegnarla", di coinvolgere in essa anche il mio cliente, la cui attiva partecipazione a questo nuovo processo SEO reputo di necessaria e vitale importanza.

Ma tale nuovo processo SEO, volendone mantenere invariato l'acronimo - così oramai conosciuto e condiviso - deve però a mio avviso cambiare, oltre che nella sostanza, anche nelle parole che descrivono tale sostanza, e quindi una possibile scelta potrebbe essere quella di Site Experience Optimization; ovviamente questa è la mia proposta, è modificabile e negoziabile, ma il sasso che sto cercando di lanciare è comunque quello di trovare insieme una nuova dicitura che sottolinei con indubbia forza che questo tipo di lavoro è cambiato, è diverso, è più complesso, si dirige più alle persone che ai motori di ricerca; quindi non un semplice cambio di nome per non far cambiare nulla (come spesso fanno i nostri "cari" politici nei confronti del nome del loro partito), ma un cambio sostanziale che inneschi anche nel cliente la possibilità di un approccio e una prospettiva immediatamente diversa (…che ancora chiede le metakeywords e i testi nascosti per posizionare il sito...! Ma facendo autocritica tali richieste sono anche un po’ colpa "nostra", che continuiamo a parlare di "search engine" rendendo quindi distante, tecnico e puramente informatico tale concetto per i non addetti ai lavori).

Perché dunque ho scelto Site Experience Optimization?

Innanzitutto la parola Experience (al posto di Engine): una parola che rimanda più a un livello "sociale", reale ed umano delle connessioni, della rete.
Portare l'esperienza sul web, la propria esperienza sul proprio sito, è portare comunque qualcosa di unico, che ci contraddistingue e non ha uguali. L'esperienza è sapere ed emozione, è conoscenza e condivisione (l'isolamento assoluto non porta a nulla di buono, come bene insegna "Into The Wild"); l'esperienza diventa qualcosa di fenomenale (e virale) quando è condivisa e condividerla sul web significa ad esempio scrivere e mantenere un proprio blog, partecipare a dibattiti virtuali su portali e/o forum, significa utilizzare i social per apportare contributi emozionali, fotografici e/o video.
Tutto ciò renderà unici i nostri contenuti sul web.

Ci sono poi gli altri due termini "minori" (anche se non troppo) ovvero "Site" e "Optimization" (quest'ultima è dunque l'unica a rimanere invariata, ed è il termine che riguarda più da vicino il compito "tecnico" del consulente SEO).

Il termine Experience deve essere in questo contesto affiancato a "Site" per sottolineare che comunque stiamo parlando di "esperienze riportate sul web, di presenza web" (ed infatti, a livello strettamente concettuale, penso sarebbe stato più appropriato "Web Presence Experience Optimization", ma in questo modo si perdeva la continuità con l'acronimo SEO e dunque ho inserito il termine "Site" al posto di "Web Presence"; Site è ovviamente inteso in senso allargato, a tutto ciò che gira intorno e contribuisce al successo del sito web strettamente inteso; ma forse questo è il termine più debole della triade e si potrebbe pensare di sostituirlo con uno più azzeccato!).

Ma tali esperienze riportate sul web devono comunque essere strutturate e Ottimizzate: non si possono riversare contenuti "a casaccio", un po’ qui un po’ là, senza un'adeguata rivisitazione e costruzione di senso, senza una Strategia (altra termine su cui forse varrebbe la pena soffermarsi più a lungo) che diriga e sostenga dall'interno tutta questa immissione di "Sé" nel web, che deve comunque avere lo scopo finale di rendere competitivo il sito internet del cliente per il settore che gli interessa.
E quindi qui (Optimization) entrano in gioco le conoscenze puramente tecniche del SEO, quell'insieme di nozioni importanti che il professionista deve avere in merito al fatto di rendere tali contenuti comunque "engine friendly", graditi (ma non troppo!) ai motori di ricerca, e quindi regole di redazione dei contenuti, del design, della programmazione, dell'ottimizzazione dei profili e della mappe, regole sull’utilizzo dei vari social, eccetera eccetera...

Ho dunque cercato in questo articolo di sintetizzare alcune mie personali riflessioni sul limite attuale (e futuro) della dicitura "Search Engine Optimization" e ho provato a fornire quindi una mia personale proposta alternativa - Site Experience Optimization - che tenga conto del fatto, a mio avviso imprescindibile, che per avere successo su internet si debba uscirne per poi rientrarvi, portando "dentro" contenuti esperienziali nuovi e creativi, utilizzando i giusti strumenti nel modo adeguato e tecnicamente in maniera più ottimale possibile.

Questa è la mia personale proposta; attendo le vostre :)

! AGGIORNAMENTO SUCCESSIVO DEL 4 DICEMBRE 2012
Potrebbe non essere da escludere anche una seconda proposta di SEO come  SITE ECOSYSTEM OPTIMIZATION, ovvero l'ottimizzazione dell'intero ecosistema-sito inteso anche in questo caso in modo ampio e non certo strettamente alle pagine che compongono il sito internet di riferimento. Questa "ampiezza" - e allo stesso tempo l'interconnessione tra i vari elementi all'interno di essa - a cui tale proposta vuole alludere, ce la indica la stessa definizione  del concetto di Ecosistema (da wikipedia):
"Un ecosistema è una porzione di biosfera delimitata naturalmente, cioè l'insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda."

E ancora, entrando più nel dettaglio:
"Ogni ecosistema è costituito da una comunità di organismi ed elementi non viventi con il quale si vengono a creare delle interazioni reciproche in equilibrio dinamico. Un ecosistema viene definito come un sistema aperto, con struttura e funzione caratteristica determinata da:
- Flusso di energia;
- Circolazione di materia tra componente biotica e abiotica.

Gli ecosistemi presentano quattro caratteristiche comuni:
- sono sistemi aperti;
- sono strutture interconnesse con altri ecosistemi;
- tendono a raggiungere e a mantenere nel tempo una certa stabilità;
- sono sempre formati da una componente abiotica e da una componente biotica.

La componente abiotica è costituita dagli elementi non viventi, dai composti organici e inorganici e da fattori climatici. La componente biotica è costituita da organismi animali e vegetali; si possono distinguere tre diverse categorie: i produttori primari, i consumatori, e i decompositori."

Vi invito dunque a provare a ragionare sul concetto di Ecosistema e ad uscire dalla metafora biologica per applicarlo all'ambito SEO: ottimizzare al meglio possibile l'esperienza dell'utente attraverso l'ecosistema web (sito [responsive] + blog + social + ecc.) del cliente; strutturarlo, ottimizzarlo, interconnetterlo, divulgarlo, studiarlo, migliorarlo...

La nuova tendenza che vorrei far emergere è comunque sempre la stessa: con l'evoluzione dei motori di ricerca (primariamente Google) la SEO deve, secondo me, aggiornarsi anche nella sua stessa espressione, non mettendo più al centro dell'attenzione "il motore di riecrca" (search engine), ma le persone e i loro ecosistemi!

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Google Webpage Quality Guidelines 2012Google ha di recente pubblicato, per i Quality Raters, un breve manuale (scarica: Google Search Quality Guidelines 2012) dedicato all’esplicazione delle linee guida che ciascun valutatore dovrà tener presente e seguire durante la stesura del proprio giudizio sulla qualità un sito web.
Il problema maggiore, fino ad ora, come si intuisce da alcuni passi della guida, era stato quello che non erano state diramate da Google delle linee precise a cui attenersi e quindi le valutazioni anche su di uno stesso sito internet potevano risultare anche molto diverse, in base ai gusti e alle inclinazioni personali di ciascun addetto.
Questo documento quindi è appunto importante in quanto cerca di dare uniformità ai giudizi fornendo una scaletta di punti da prendere in considerazione durante l’analisi del sito internet e per ciascun punto andare ad osservare “da vicino” determinate caratteristiche.

“The goal of this guideline is to standardize our approach to Page Quality rating.”


I siti web, in base al punteggio ottenuto in tutti i vari passaggi del check-in possono in definitiva essere classificati in:
1. Siti di Bassa qualità.
2. Siti di Media qualità.
3. Siti di Alta Qualità.

Vediamo dunque in dettaglio questi tre livelli e – in modo da fare anche une esempio pratico sulla mia stessa “pelle” – confronterò le indicazioni date con le pagine del mio sito.

Pagine Internet di Bassa Qualità
• Il fine della pagina non è chiaro oppure malizioso e ingannevole;
• I contenuti sono di scadente qualità oppure possono essere di qualità ma copiati (praticamente identici) da altre fonti autorevoli (e con mancanza di citazione della fonte da cui è stato prelevato);
• Il layout (web design e struttura) della pagina è pessimo;
• Gli spazi della pagina non sono ben utilizzati (impressione di confusione per gli utenti);
• I contenuti supplementari a quello principale sono scarsamente di aiuto, di scarso valore, carenti e distraggono;
• Le pagine di bassa qualità possono anche avere problemi di caricamento o di visualizzazione dei contenuti
• Presenza di errori grammaticali, notizie false o mal riportate, spinning content, keywords ripetute troppe volte, ecc.
• L’assenza dei contatti e di informazioni sulla persona che aggiorna il sito o si occupa della redazione dei contenuti;
• Pericolosità di un sito (pishing o download di files non sicuri).

Pagine Internet di Media Qualità
Molte pagine sul Web sono di livello “Medio” e non c’è nulla di male in esse. Allo stesso tempo è facile identificare per esse su quali punti si dovrebbe lavorare bene per migliorarle: potrebbero avere contenuti migliori, scritti meglio, un design più curato, ecc.
• Le Pagine di "Media Qualità" hanno uno scopo ed è abbastanza chiaro quale esso sia;
• Hanno buoni contenuti ma potrebbero essere migliorati o espansi;
• Il layout non è eccellente ma comunque mette in risalto il contenuto principale;
• Gli spazi sono utilizzati ragionevolmente bene;
• I contenuti ausiliari sono buoni e di aiuto;
• Molte recensioni e giudizi negativi potrebbero peggiorare il livello di una pagina in sé abbastanza buona.

Pagine Internet di Alta Qualità
Le pagine di “Alta Qualità” soddisfano l’utente in maniera totale: hanno moltissimi ottimi contenuti principali, ottimi contenuti ausiliari e il design è di alto livello. L’autore dei contenuti di queste pagine deve essere un vero esperto del suo campo. Solitamente queste pagine si trovano all’interno di siti web molto autorevoli giudicati tali anche da altri esperti attraverso articoli e/o recensioni.
• Hanno uno scopo ovvio e tale scopo è ben evidenziato e raggiunto ottimamente;
• I Contenuti Principali sono creati da esperti del settore;
• I contenuti sono curati e in grande quantità, se necessario anche aggiornati.
• Layout e Design sono studiati e progettati in modo professionale dando valore ai contenuti principali che sono messi in alto e al centro;
• Lo spazio è utilizzato in maniera ottimale;
• I contenuti accessori sono ottimi, di livello e veramente di aiuto per gli utenti;
• Le Pagine di “Alta Qualità” compaiono solitamente all’interno di siti web che hanno un’alta reputazione per lo scopo che si prefiggono; ad esempio: siti di notizie che hanno vinto dei premi, siti autorevoli in campo medico, siti di ricette ottimamente illustrate, siti di vendita online con altissimo “trust” da parte dei clienti;
• Anche i Social Media collegati al sito vengono valutati (commenti, aggiornamenti, link ed altre interazioni sono tutti aspetti che Google valuta attentamente).

A questo punto credo di poter dire che il mio sito Millestanze.it in linea generale, almeno per Google, ricada nei siti di “Media Qualità”, anche se per taluni particolari aspetti (chiarezza dello scopo, contenuti [vedi anche il blog], attività Social) potrei quasi osare di dire di ritenermi tra quelli di “Alta Qualità” :) 

E il vostro dove si colloca?

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Hard SEOLess is more” nacque come concetto legato all’architettura e fu coniato da Ludwig Mies van der Rohe (che fu anche ideatore di un altro famoso motto: “dio è nei dettagli”). Poi tale espressione prese sostanza anche nella grafica (sia pubblicitaria che nel web design): evitare gli orpelli, non caricare lo spazio di colori ed entità superflue; deve rimanere l’essenziale; solo così ciò che si vuole comunicare arriverà meglio e con più forza ed incisività.

Adesso pare che questo concetto venga preso a prestito anche dall’ambito SEO: come è oramai arcinoto, Google ha messo al bando la sovra-ottimizzazione seo delle pagine e sta facendo lotta dura e senza quartiere ai link spam e a quelli a pagamento. Le pagine del nostro sito internet devono essere ben costruite, avere titoli descrittivi e chiari, un buon contenuto ben scritto ed originale e possibilmente anche una grafica piacevole e semplice da navigare.

Ma basta davvero questo a posizionarsi bene nei risultati dei motori di ricerca per le keywords che ci interessano?
Io non credo, soprattutto se il settore è molto competitivo.

Quindi si, nessuna sovra-ottimizzazione, ma a ciò dobbiamo affiancare un altro concetto essenziale: HARD SEO.

Si deve puntare a ciò che è difficile, che costa fatica ottenere, che è impegnativo da realizzare. La SEO deve stimolare ed educare (sia i professionisti del web che i clienti) a “pensare difficile”, ad essere creativi e fantasiosi, a battere nuove strade, a trovare l’idea giusta che possa portarci link spontanei e traffico; a creare tante piccole “mucche viola” per dirla con Seth Godin!

Less is SEO is more? Hard SEO is the top!
Se riuscierete a mettere insieme queste due indicazioni nelle vostre strategie di promozione sul web (stiamo parlando di SEO, ma ciò potrebbe essere traslato in modo più generale a tutto il compartimento dell’inbound marketing), il successo, i link, il traffico, le prime posizioni (e i guadagni!), non mancheranno di sicuro!

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Pinterest - Social Network di condivisione di immagini e videoPinterest (il nome ha origine dalla fusione di 2 parole inglesi: pinboard [bacheca] e interest [interesse]) è un social network fondato nel 2010 e dedicato alla condivisione di foto, video ed immagini.
Iscrivendosi a Pinterest è infatti possibile creare delle bacheche (board) dedicate ad uno specifico argomento e salvare in esse, come speciali bookmark, le immagini / video attinenti e che ci hanno colpito o che riteniamo possano colpire gli altri utenti. All'immagine condivisa è possibile aggiungere un testo di descrizione, un link ed inserire degli hashtag (come Twitter).
Installando il plugin Pinterest nei "Preferiti" del browser, è semplice "pinnare" un contenuto nel nostro account direttamente dalla pagina web in cui ci troviamo; altre attività sono possibili su Pinterest per interagire con gli altri utenti: è possibile seguire (diventare follower) una persona o una sua singola "board", re-pinnare un contenuto altrui, commentare o mettere un "like" :)

Ma vediamo alcune caratteristiche che dovrebbe avere il "pin perfetto":
- pinnare immagini grandi (almeno 300 pixel) e di buona qualità (Pinterest è anche il principale responsabile dell'esplosione, negli ultimi tempi, delle oramai sovra-utilizzate infografiche!);
- se il "pin" lo eseguiamo per promuovere un nostro prodotto in vendita, pensiamo ad aggiungere direttamente sull'immagine una piccola etichetta con il prezzo;
- tenere presente che animali o bambini (o comunque un certo tipo di raffigurazione) catturano con facilità l'attenzione e l'emozione delle persone;
- considerare, per la propria strategia di web marketing, che Pinterest è un social network utilizzato in prevalenza da donne;
- se state condividendo una vostra immagine/video promozionale, un'idea vincente può essere quella di aggiungere uno slogan direttamente sulla foto;
- condividete le immagini nelle giuste bacheche e assegnate ad esse un nome descrittivo e che abbia appeal;
- aggiungete all'immagine una breve descrizione, informativa e interessante;
- aggiungete al testo informativo anche un link diretto verso la pagina del sito (o landingpage della vostra campagna marketing) sulla quale volete convogliare traffico;
- in ultimo, aggiungete al termine del testo alcuni hashtags strategicamente importanti lato SEO.

Ma Pinterest è veramente così efficace come social network? Può portarmi realmente delle visite?
A questa domanda - del tutto legittima - rispondo con un articolo recentessimo (del 6 settembre 2012) apparso su Search Engine Land: "Pinterest Now Sending More Traffic Than Yahoo Search".
Avete capito bene: il social network in questione sembra proprio che riesca a generare più traffico verso il vostro sito che non quello generato dai click sui risultati organici del motore di ricerca Yahoo.

Ancora scettici sull'utilizzo di Pinterest? :)

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Fonti Autorevoli per SEO e SEMSoprattutto in ambito SEO e WEB MARKETING mantenersi aggiornati è veramente strategico, a mio parere il punto centrale e prioritario per poter offrire poi al cliente un servizio importante ed incisivo.
Come si sa le "cose" sul web mutano molto velocemente e in ambito SEO / SEM la cosa può essere deleteria se non si riesce a stare al passo con i continui cambiamenti, cambiamenti che vengono i primis dagli stessi motori di ricerca (vedi Google, con gli ultimi e altisonanti Panda e Penguin Update; a questa pagina uno storico di tutti gli aggiornamenti rilasciati da Google. Oppure Bing e i suoi nuovi legami strategici - da un punto di vista SEO - con Facebook e in ultimo Quora) e da servizi esterni (social networks e siti di bookmarks) molto influenti (come Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn, Delicious e StumbleUpon... solo per citarne alcuni dei più famosi!). E come poter seguire e comprendere affondo le conseguenze, i benefici, le opportunità o gli svantaggi di queste mutazioni che avvengono ad altissimi livelli ma che poi si riversano a pioggia sul nostro piccolo lavoro di posizionamento, condizionandolo e rendendo più o meno (o nulle!) incisive le tecniche adottate?

Seguire costantemente fonti autorevoli. Non c'è altro modo.
Questo è il vero, unico, grande "segreto" SEO che sta dietro ad ottimi lavori ed ottimi professionisti / agency.

Con i servizi a disposizione oggi, seguire quotidianamente gli "updates" di professionisti e agenzie del settore di livello planetario è allo stesso tempo semplice e molto impegnativo.
Semplice perchè grazie ai social networks (Twitter in primis, almeno per quanto mi riguarda!) e ai Blog (feed rss) ricevere notizie e suggerimenti di altissimo livello è veramente quasi automatico!
Molto impegnativo perchè la maggior parte delle risorse è in lingua inglese e spesso gli articoli sono lunghi e complessi e quindi ci vuole tempo e concentrazione per capirli a fondo.

Ma come ho accennato poco sopra la risorsa fondamentale sono le fonti, e quindi ve ne suggerisco, in base alla mia esperienza personale, qualcuna di ambito SEO / SEM che io personalmente seguo tutti i giorni e che reputo di altissimo livello:

SEO / SEM ITALIA

- Blog del TagliaErbe (Blog e adesso anche Newsletter!)

- Forum GT (Forum)


SEO / SEM INTERNAZIONALI  (Twitter)

- Search Engine Land

- Distilled

- Rand Fishkin

- Matt Cutts


SEO / SEM (Gruppi LinkedIn):

- SEO Experts

- SEO Italia

- SEOmoz

- Social Media Marketing Italia

(Poi seguo anche molte altre belle ed importanti realtà - SEO e SEM freelance più che altro - ma che a livello Nazonale/Internazionale hanno meno peso ed inoltre non posso, per ovvi motivi di spazio e di numero, elencarli tutti... comunque ringrazio ognuno di voi "in modo organico" :)
Molti vostri contributi e condivisioni sono davvero eccellenti ed utili, come spero lo siano a volte anche alcune delle mie!)

Grazie a questa enorme "rete" di saperi che si intrecciano e si commentano (spesso dall'interazione dei commenti escono fuori notizie e "prelibatezze" più importanti dello stesso articolo e quindi, se ciò che avete letto vi ha interessato, vi consiglio caldamente di leggere anche tutte le interazioni...) è possibile mantenere un livello di conoscenza dell'evoluzione del web e degli strumenti utili ad avere successo in ambito SEO/SEM abbastanza approfondita, che possiamo utilizzare per offrire servizi sempre milgiori ai nostri clienti, ma che non dobbiamo comunque dimenticare di divulgare a nostra volta... cercando così di diventare anche noi, nel nostro piccolo, fonti autorevoli!

L'autorevolezza (e il ranking) si conquistano gradualmente nel tempo con la fatica. Tutto ciò che è semplice produce effetti di scarsissima rilevanza.
E' questa, attualmente, la verità SEO più importante ed efficace di tutte! :)

Ovviamente invito tutti ad aggiungere, tramite i commenti, altre fonti autorevoli di ambito SEO / SEM che ritenete di importanza primaria seguire!

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Cornucopia: il corno dell'abbondanzaFare SEO (Search Engine Optimization) oggi, o meglio ancora, in modo più ampio erogare servizi organici di INBOUND MARKETING, non è certo semplice, anzi.
Occorrono competenze sull'ottimizzazione interna delle pagine del sito (ma se poi il sito è multilingua o un e-commerce tale onpage optimization si complica ulteriormente), su come fare link building nell'era post-panda-penguin-update, competenze di web design e di programmazione, competenze di web marketing e social marketing, saper scrivere per internet (web copywriting) e soprattutto sapere come e cosa scrivere; avere fantasia, creatività e conoscenza di plurimi e svariati argomenti; sapersi destreggiare su campagne pubblicitarie online e offline; conoscere i migliori tools SEO e di statistiche e saperli adoperare bene per trarne costantemente indicazioni in "real time" ed intervenire dunque ove ce ne sia il bisogno. Ci vuole voglia di documentarsi, di interrogare database e risorse per mettere insieme strategie vincenti su keywords secche e long-tails; bisogna conoscere bene almeno i fondamenti della comunicazione e della persuasione, progettare e realizzare landing page efficaci ed inviare newsletter utili ed accattivanti; ideare servizi/prodotti gratuiti per attirare traffico e potenziali clienti e/o saper confezionare un messaggio virale che porti il brand del nostro cliente sulla bocca di molti!

E tutto ciò in modo sempre nuovo, originale e coinvolgente e per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Vi sembra poco?

Realizzare il sito internet è soltanto la parte minore del lavoro, seppur la prima e più importante. L'esistenza di un buon sito è l'apriori perchè tutto il resto poi possa prender vita e funzioni, ma da lì in poi tocca anche a voi.
Non si può creare un sito internet e poi abbandonarlo a se stesso o esclusivamente al SEO di turno.
Anche tu devi partecipare al suo successo, è fondamentale.
Devi affezionarti, appassionarti, spremerlo, aggiornarlo e condividerlo. Perfezionarlo. Solo così si può arrivare a risultati eccellenti e ad un ritorno soddisfacente. Fare un sito e soprattutto, dopo, renderlo il fulcro/crogiolo centrale delle azioni di INBOUND MARKETING ha un costo: sia a livello di passione, che di tempo, che economico.

Non esistono, e sempre meno esisteranno, formuline veloci, a basso costo e durature.
Molti mi contattano e mi fanno i complimenti per come si posiziona il mio sito per le principali "query" di ricerca che mi interessano; ok, i complimenti fanno piacere, ma non è che se tocco il vostro sito magicamente anche lui arriverà in prima pagina. Noddavvero! Non faccio miracoli, non li ho mai fatti e non credo neppure a quelli che li fanno.

Sono "soltanto" anni di lavoro, di perfezionamento continuo, di centinaia di articoli e news scritte e pubblicate (su questo blog, sul feed o sui canali Social), di tempo passato a studiare, a cercare collaborazioni e provare idee. Tutto questo non ha prezzo, ma è il mio sito, e dunque la passione e la soddisfazione ripagano tutto.

Per il vostro sito posso fare altrettanto: demiurgicamente parlando, posso metterlo al centro di un nuovo mondo, migliorarlo, creare per lui pianeti, stelle e galassie; immergelo in nuove relazioni e in nuovi campi di forza, renderlo più potente, più conosciuto e più affollato... ma per tutto ciò solo passione e soddisfazione in questo caso non bastano :)

Quanto si è disposti ad investire per ritrovarsi poi con la propria cornucopia tra le mani? Con un piccolo, grande pianeta che dà buoni frutti?

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Google Penguin UpdateOramai siamo tutti ben consci di cosa sia il Penguin UpDate di Google e contro cosa combatte: in un post precedente ho decantato positivamente l'obiettivo che Google si vuole prefiggere, ovvero quello di far salire i buoni contenuti, quelli creativi ed originali, a favore dei cosìddetti "siti spazzatura", siti dai contenuti duplicati o comunque assolutamente inutili.
Dunque l'obiettivo è buono, tende in un certo senso alla "meritocrazia"...

Ma ci sono almeno 2 "però", e 2 PERO' abbastanza grandi direi:
1) uno si riferisce al metodo (retroattivo) con il quale si vuole ottenere tale risultato, tale "pulizia", e l'altro 2) si riferisce al divario di risorse/possibilità (di tempo e di investimento economico) che possono mettere in campo professionisti/piccole aziende a confronto dei grandi business (ovviamente tutto gioca a favore dei secondi!).

1. Partiamo dal primo punto e prendiamo proprio ad esempio il mio stesso sito.
Il mio sito ha un'anzianità di quasi 8 anni e circa 20.000 links che puntano complessivamente al dominio.
Otto anni fa non esistevano i Pinguini, i Social Network (c'era MySpace volendo) e neanche la SEO (o era proprio agli albori). Una volta creato un sito si segnalava a DMOZ e su altre directory / motori di ricerca e il gioco era per lo più fatto. Se volevi avere più link dovevi cominciare a cercare sul web un sacco di directory e servizi "poco noti" tramite i quali riuscivi veramente ad incrementare i collegamenti verso il sito e scalare posizioni. Quindi, senza mai, almeno personalmente, aver ceduto alle lusinghe di migliaia di backlink acquistabili a 10$ con un click, ho comunque, con pazienza certosina, nei ritagli di tempo, inviato il mio sito a moltissime directory, sia italiane che straniere. Primo, era lecito, secondo, si investiva del proprio tempo prezioso per farlo manualmente e con cura e quindi, in un certo senso, non vedo perchè non doveva essere un'attività comunque riconosciuta.
Altro modo, ancora molto attuale, soprattutto per chi come me si occupa di realizzazione siti internet, è quello del link nel footer dei siti dei clienti: questa è un'annosa questione, viva ancora oggi, tra chi li tollera e chi no. Personalmente non ci vedo assolutamente nulla di sbagliato, anzi! Se il cliente è d'accordo, "firmare" un proprio progetto è segno che "ci mettiamo la faccia", che siamo rogogliosi di riconoscerlo come un nostro lavoro agli occhi di tutti; allora si dovrebbero togliere firme e marchi da ogni prodotto? Io stesso, quando trovo un sito che mi piace, vado subito a vedere chi lo ha realizzato.
Google può togliere valore ai link nel footer (come ha già fatto!), ma arrivare a penalizzare mi sembrerebbe davvero eccessivo!
Riprendendo il filo della link building history, sono poi nati i siti di bookmark e i primi social network, e quindi ecco la corsa a sperimentarli tutti, ad inviare e memorizzare segnalibri e a creare profili con link verso il nostro sito.

Poi, oggi, d'improvviso tutte quelle tecniche vengono bandite, dichiarate spam, black hat o simili, e chi ne ha fatto (largo?) uso viene penalizzato. Eh no, troppo facile così!
Un conto è penalizzare chi utilizza oggi solo simili strumenti per portare link ad un sito, un altro è (non molto corretto a mio avviso!) punire chi lo ha fatto in tempi lontani, non sospetti, e dove tu stesso, "Caro Google", non avevi proprio nulla da dire!

Quindi direi che il minimo è di mantenere un buon occhio di riguardo per i siti "anziani" e magari scavare nella loro storia online, vedere i contenuti pubblicati, come si è evoluto nel tempo, ecc. Tanti segnali aggiuntivi che, se tutti positivi, credo che un peso debbano averlo nel giudizio complessivo che su quel sito e sul suo posizionamento si deve dare.

2. Passiamo adesso ad esaminare il secondo punto.
Creare contenuti originali, ben scritti, attuali e di una certa lunghezza non è certo semplice: servono conoscenze linguistiche, conoscenze delle regole per la scrittura sul web (web copywriting), sapere dove e come recuperare immagini (possibilmente belle) da affiancare all'articolo (e volendo, anche saper aggiungere all'occorrenza contenuti multimediali come video o slide per rendere il tutto ancora più accattivante e "virale"), saperlo divulgare tramite i giusti canali ed infine, avere il tempo per redigere un contenuto così eccellente ed ottimizzato! (qui puoi leggere un articolo in inglese che suggerisce ben 31 modi per creare contenuti... può essere fonte di qualche ispirazione!).
Ma chi è che ha tutto questo tempo/capacità?

Penso che per proprietari di piccole imprese o ditte, per artigiani e/o per alcune tipologie di professionsiti sia veramente o quasi impossibile dedicarsi in questo modo alla promozione della propria presenza online, e tanto meno hanno le risorse per demandare il tutto a un freelance/web agency esterna.
Ecco quindi che in questo scenario possono avere vita più facile quelle Aziende che hanno possibilità di spesa elevate e possono assumere una o più persone dedicate esclusivamente al web content e al web/social marketing. Questo va a braccetto anche con alcune tendenze già espresse da Google per il prossimo avvenire: favorire il "brand", dare più spazio agli annunci a pagamento (AdWords) e mostrare nella prima pagina dei risultati di ricerca anche più risorse provenienti dallo stesso sito, se autorevole.

Tutte queste cose messe assieme, creano uno scenario che personalmente non mi piace molto: internet a mio parere dovrebbe rimanere il "luogo" del confronto il più "alla pari" possibile; dove il piccolo ha la possibilità di misurarsi (e magari superare!) il grande e dove non deve essere la capacità di spesa a determinare i migliori contenuti e le prime posizioni in serp!

Personalmente, grazie alla professione che svolgo e alle conoscenze acquisite, riesco nei ritagli di tempo a fare un pò di sana e creativa attività SEO anche su me stesso, scrivendo articoli sul blog che riguardano sia la mia attività che il mio territorio, ed offrendo agli utenti del materiale gratuito credo di buon livello e aggiornato come la Guida SEO e le Risorse per Link Building... sempre che un giorno Google non si alzi con le due "O" di traverso e, in modo retroattivo, proclami che tutti i blog sono da considerarsi spam :)

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El DoradoPer anni abbiamo rincorso il "successo" sul web, la fatidica "prima posizione" che ci permettesse di guardare tutti dall'alto, fieri e compiaciuti, pregustando l'immenso traffico e i ricavi ingenti ottenuti dalle pubblicità piazzate a sproposito (sia per numero che per tipologia!) sulle nostre pagine; siti orribili, mal fatti, strabuzzanti di banner, che si trovavano in cima alle serp per strane, calcolate ed "oscure" (black hat) alchimie SEO; bhè, quell'El Dorado un pò fasullo e fattizio sta adesso franando da ogni parte, e il suo essere ambito e grandioso "castello di carta" da conquistare a tutti i costi ha (finalmente) imposto a Google una rigida sterzata per riportare tutti con i piedi per terra!

Anche se molte cose di Google non mi vanno proprio a genio, credo che questa lotta allo spam, alla sovra-ottimizzaizone seo, ai contenuti scadenti, ecc., stia lentamente imponendo - in primis agli avanguardisti del web stesso (esperti seo, webmaster, web copywriter, programmatori, web designer) - una revisione etica dell'approccio sito/motori di ricerca; nel senso che credo che lentamente stia passando il messaggio che le cose che contano (i back-link pesanti) si conquistano con lavoro e fatica e che i contenuti (il modo di esprimere noi stessi e il nostro lavoro) sono veramente ciò che può fare la differenza.
Basta dunque con i siti rabberciati, messi su in un giorno, con zero contenuti originali e link creati a go-gò con software appositi; basta ai prodotti scadenti, privi di passione e di impegno; basta alla finta El Dorado raggiunta con trucchetti e raggiri a discapito di chi cerca di costruire in tempi lunghi un progetto importante, robusto, ben fatto, lungimirante e creativo: largo dunque a chi investe su se stesso, sulla propria professionalità, sul tempo dedicato e sui piccoli passi che tramutano il viaggio medesimo in qualcosa di importante e che potrà avere successo!
Largo a chi investe sulla vera El Dorado che è dentro di sè!

Solo investendo quotidianamente, in modi differenziati e creativi, con capacità, passione e professionalità, su se stessi e sulle nostre competenze non ci troveremo mai la strada sbarrata da alcuna penalizzazione!
E' difficile da fare ma sarebbe importante, quasi una sorta di igiene mentale dopo anni di distorsione, provare ad abbandonare il "pensiero fisso", il chiodo, il tarlo, l'ossessione del voler a tutti i costi scalare posizioni e aumentare traffico.

Prendiamoci invece il tempo di capire come migliorare la nostra immagine sul web, di incrementare e migliorare i contenuti pubblicati, di stringere relazioni tramite i social network; prendiamoci il tempo di riflettere, di scrivere, di studiare, ideare e creare strategie alternative capaci di attrarre in modo intelligente e curioso utenti verso le nostre risorse.
Il web è sempre più fatto di persone, e alle persone abbiamo il dovere di fornire pagine interessanti, intelligenti, creative e propositive: lo stanno capendo perfino gli algoritmi che la qualità è la sola cosa che alla lunga davvero paga (in tutti i sensi!)... prima cominciamo a rimboccarci le maniche e a dar "voce" alla nostra intima ricchezza e prima, magari, quest'ultima ci ripagherà con adeguata moneta :)

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YouTube Video SEOI video, sia da un punto di vista pratico (ad esempio incremento delle vendite, comunicazioni ai clienti, tutorial di web design e programmazione, ecc.), sia da un punto di vista puramente SEO (prodotto virale, facile fruizione, incremento di visite), sono e saranno sempre più importanti e quindi sono imprescindibili in ogni strategia promozionale sul web!

Ad esempio, in un sito e-commerce, un video può essere molto utile per illustrare rapidamente un prodotto senza annoiare gli utenti in lunghe letture; è possibile reclutare anche una persona famosa che - comparendo in video - aggiunga valore e forza di acquisto all'oggetto/servizio. I video possono inoltre contribuire a rendere veramente uniche le pagine del nostro e-commerce, problema questo che abbiamo già visto (vedi articolo "SEO per E-commerce" su questo blog) essere uno dei principali per i siti di vendita online.

Grazie ad un video è facile e veloce mostrare come può essere utilizzato uno strumento, montato o assemblato con altri componenti, o come un prodotto (ad esempio un cosmetico) debba essere adeguatamente applicato. Si possono mostrare interviste a clienti che hanno già testato i prodotti e quindi conquistare il pubblico con la forma dialogica e la "socialità"!
Gli impieghi efficaci e potenti di un video sono innumerevoli! Una volta creato il video in modo professionale, abbiamo a disposizione moltissime piattaforme sulle quali possiamo uploadarlo e dunque poi ridistribuirlo o "embeddarlo" sul nostro e altri siti internet, grazie ai codici di incorporamento rilasciati da ogni servizio. A parte la strana parola (embed), è un'azione semplice e immediata, alla portata di tutti :)
Alcuni dei più famosi portali di hosting video sono: YouTube, Vimeo o Metacafe.

Per un'ottimizzazione SEO eccellente del nostro video su YouTube dobbiamo prima di tutto porre attenzione a 3 punti fondamentali: il titolo, la descrizione i i tags.
Questo perchè ciò che noi inseriamo in questi campi, sarà traslato da YouTube anche e rispettivamente in: title tag della pagina del nostro video, description metatag e keywords metatag. Inoltre, anche se Google è sempre più capace di estrapolare i contenuti direttamente dal flusso video, è sicuramente meglio fornirglieli anche in formato puro testuale, sempre ed ancora il più amato dagli spider :)

Altri fattori che possono contribuire in ottica SEO alla fortuna di un video sono: valutazioni degli utenti, in quali playlist è stato aggiunto, embedded, condivisioni, commenti, età del video, canali, abbonati e link che puntano alla pagina del video da domini esterni.

A questo punto, per rendere virale il video e attrarre visite e link, non resta che utilizzarlo come strumento di promozione sui nostri profili social cercando di incentivarne al massimo le interazioni.

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SEO Keywords researchIl primo passo SEO da compiere per la stesura dii contenuti ottimizzati (ma non solo: anche per scrivere in modo corretto i nomi di file, cartelle ed immagini, attribuire il tag "alt", scegliere le anchor text o le etichette dei menù) è comprendere quali dovranno essere le parole-chiave su cui dovrà puntare il progetto.
Dato che questo studio andrà ad influire, come ho appena evidenziato, su moltissimi elementi onpage del sito, è buona prassi farlo "a monte" di tutto, durante la fase di progettazione ed è bene includere concretamente ed attivmente il cliente in questa ricerca.

Molte volte mi è capitato che la persona stessa che intende realizzare il proprio sito abbia difficoltà ad inividuare dei termini chiave che secondo lui possano essere strategici per il suo tipo di attività: è dunque importante che cerchiamo di introdurlo a questa ricerca con pazienza e facendogli comprendere la grande importanza che questa ricopre e il peso SEO, in termini di efficacia che il progetto avrà una volta online, di questo lavoro iniziale.

Una buona cosa può essere partire con lo studio della concorrenza: digitare le parole che più facilmente e spontaneamente possiamo collegare al nostro business e andare ad "indagare" i primi siti internet che escono nella serp per quei temini, capire come sono strutturati, leggere i testi, navigare le sezioni, ecc. Questo può già fornirci alcune indicazioni di base da non sottovalutare assolutamente.

Possiamo poi approfittare del tool "Google Suggest", ovvero i suggerimenti che Google ci fornisce in automatico e in tempo reale quando digitiamo delle parole nel suo campo di ricecra; ad esempio, nel caso del sottoscritto in quanto interessato all'ambito "realizzazione siti web" vediamo che Google ci suggerisce altre possibili ricerche, non certo a caso, ma bensì quelle più popolari (e aggiornate agli ultimi trend di ricerca). Quindi già questo può essere veramente un valido ed importante aiuto per la definizione delle parole chiave su cui puntare: se Google fa uscire nei suggerimenti stringhe che si addicono ai nostri servizi/prodotti siamo già a buon punto :)
Google Suggest for realizzazione siti web

Altro strumento fondamentale è ovviamente "lo strumento per parole chiave di google adwords".
Nell'immagine sotto riporto un esempio sempre riferito alla mia attività, inerente questa volta ad una ricerca effettuata per il termine "seo e posizionamento". Come vediamo il tool ci riporta tutto un elenco di combinazioni di keywords utilizzate dagli utenti e generate sulla base delle parole da me inserite e dunque ad esse strettamente collegate.
Google ci riporta per ogni termine (che può essere costituito ovviamente da più parole) anche un indice di concorrenza (basso/medio/alto), il numero di ricerche mensili globali e il numero di ricerche mensili locali.
Google adwords keywords for seo e posizionamento

Quindi, incrociando tutte le tipologie di studio e ricerca che ho menzionato sulle parole chiave, è possibile arrivare a decretare in ultima istanza, in maniera abbastanza precisa, un certo numero di keywords su cui puntare fin da subito e su cui costruire - come una casa sulle fondamenta - tutto il sito!

Ripeto che questo studio preliminare è FONDAMENTALE per ogni progetto web e può veramente decretare il successo (o l'insuccesso!) di un business online!

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SEO per ecommerceAvendo ricevuto una richiesta specifica di servizio seo per sito di e-commerce mirante a rilanciare la pagina dei prodotti e alcuni di essi nello specifico, ho approfondito la conoscenza di questo settore della search engine optimization spulciando su internet tra articoli e post di fonti autorevoli, inglesi, americane e italiane.
Qua riporto il resoconto di ciò che ho trovato, un vademecum a disposizione di tutti che spero possa tornare utile :)

Per un e-commerce è strategicamente fondamentale punatre sull'ottimizzazione interna delle schede prodotto: scegliere con esattezza le keywords giuste e scrivere i contenuti di descrizione dei prodotti senza ricopiare esattamente quanto riportato sull'etichetta perchè questo è qualcosa che con altissima probabilità ci porterà ad avere i testi del nostro sito esattamente uguali a quelli di molti altri e-commerce.
Anche se porta via più tempo all'inizio, si deve cercare di scrivere paragrafi originali e personalizzati inserendo le parole chiave che ci interessa spingere; questa azione dispendiosa mostrerà in futuro il suo enorme peso e la sua incisività nelle serp a livello di posizionamento.
Sarà poi importante linkare a queste schede con anchor-text descrittive e più in generale avere una struttura interna dei link molto efficace, che rimandi alla macro-categorie, alle sotto-categorie e ai singoli prodotti in maniera continuativa (l'albero delle categorie deve essere a monte ben progettato).
La navigazione deve essere semplice e permettere di ordinare i prodotti in modo intuitivo come meglio preferisce l'utente (per novità, per fascia di prezzo, ecc.) e la risposta deve essere veloce (site speed).

Altro fattore importante a cui prestare attenzione è il motore di ricerca interno.
Studiare il volume delle ricerche effettuate e le parole utilizzate può fornire consigli strategicamente fondamentali e vincenti sulle modifiche da apportare al nostro sito di vendita online: se ad esempio spiccano alcune ricerche verso determinati prodotti allora è forse il caso di spostarli in homepage o comunque di renderli più facilmente reperibili!

Rimuovere assolutamente i prodotti che non sono più in vendita ed elimanre qualsiasi pagina che ritorni un Error 404!
Attenzione anche agli URL: assolutamente da evitare indirizzi lunghi con variabili concatenate indecifrabili; si, invece, a url in cui compaiono le keywords importanti della categoria e/o del prodotto. Indirizzi URL delle schede che esplicitano il prodotto porteranno grossi vantaggi SEO per l'indicizzazione.

Inglobare i Social Media: altro fattore oggi imprescindibile per un e-commerce è di offrire la possibilità della "condivisione". Gli utenti che navigano i nostri prodotti devono poter trovare in ogni scheda i pulsanti social più famosi (facebook, twitter, google+, pinterest, linkedin) in modo che possano condividere facilmente con gli amici l'oggetto che vogliono comprare e magare ascoltare i loro pareri prima di acquistarlo.

Ottimizzare le immagini: anche le immagini, oltre ovviamente al loro impatto visivo, giocano un ruolo fondamentale da un punto di vista SEO e vanno sfruttate! E' bene assegnare loro un nome descrittivo, non utilizzarle come sfondi ma come elementi strutturali dell'html in modo da poter assegnare loro l'importantissimo tag ALT, che ci permette di ottimizzare ancora meglio la scheda per le keywords che ci interessano.

Porgere attenzione ad inserire titoli (h1) e meta-description diversi e appropriati per ogni pagina; se il titolo agisce proprio influenzando il posizionamento del sito nelle serp, la meta-description può però incrementare le visite in quanto, se ben studiate e scritte "ad hoc" per ogni prodotto, possono invogliare l'utente interessato a visionare l'offerta (in quanto la meta-description è solitamente mostrata a video nel risultato in serp subito sotto il titolo).

Ancora: altro aspetto importante sarebbe quello di offrire la possibilità ai navigatori del sito di poter lasciare una recensione sul prodotto.
Questo punto può risultare impegnativo per chi gestisce il sito internet e non privo di alcuni pericoli o "danni di immagine", ma con un'aculata moderazione e sopratutto con una vendita etica e di prodotti di livello non sarà difficile godere appieno dei vantaggi che buone recensioni possono apportare al sito, sia a livello di contenuti unici nuovi, sia a livello di "trust" verso l'attività per i clienti successivi.

Per quanto riguarda l'attività di link building vale in linea di massima quello che vale per tutti gli altri siti; importante potrebbe essere invece affiancare all'e-commerce un blog con articoli di qualità legati all'area merceologica del nostro business.

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SEO MultilinguaSicuramente ho eccellenti conoscenze sull'ottimizzazione interna dei siti web e più in generale sul campo SEO italiano, ma, almeno per il momento, non mi ritengo un esperto SEO Multilingua, ovvero un SEO che è esperto nel posizionamento di siti web in diverse nazioni del mondo e dunque in diverse lingue.
Credo che trovare un singolo freelance SEO Multilingua veramente esperto sia veramente difficile e quindi, per il momento, mi limito a riportarvi alcune informazioni e "best practice" che ho letto via via su articoli e forum di settore SEO.
Il materiale potrà risultare un pò disconnesso e slegato, ma dipende dal fatto che effettivamente è un "collage" di informazioni provenienti da molte fonti differenti e lontane.

Da un forum italiano molto conosciuto ho ricevuto queste preziose indicazioni:
- la prima cosa da fare è decidere come impostare la struttura del sito, ovvero decidere se il sito si rivolgerà a più nazioni oppure ad una singola e ben precisa, ed in questo caso quindi procedere all'acquisto di un dominio dedicato;

- la seconda cosa da fare è impostare la destinazione geografica negli Strumenti per Webmaster di Google; per quanto riguarda il motore di ricerca Bing (che ad esmepio per gli USA non è da sottovalutare), invece, è consigliato inserire il seguente meta-tag all'interno delle pagine web del sito: <meta http-equiv="content-language" content="en-us">.
A tal proposito c'è anche questo interessante e dettagliato articolo di "SecretKey - Web and Marketing Strategies" intitolato: SEO Multilingua: come geotargetizzare un sito in più lingue con webmaster tool di google.

- è veramente e caldamente consigliato scegliere una madrelingua molto brava, perchè l'ottimizzazione interna di un sito web e l'utilizzo di parole chiave esatte è fondamentale per qualsiasi successo SEO online!

Da un articolo inglese si traggano ancora queste informazioni:
1. ottimizzare i contenuti, i titoli delle pagine, i metattag e gli "alt" delle immagini facendoci consigliare da una madrelingua esperta: utilizzare ad esempio "google translate" per compilare i contenuti di un sito internet professionale può veramente portare ad un disastro da un punto di vista seo, di posizionamento ma anche di immagine;

2. ottimizzare un sito e/o preoccuparsi soltanto di Google in tutto il mondo è profondamente sbagliato e un errore di sottovalutazione grave: se ad esempio si deve realizzare un sito web per la Cina sarà importante fare ottimizzazione seo anche per Baidu, se siamo in Russia per Yandex (due motori di ricerca molto famosi ed utilizzati in quelle nazioni); avere familiarità o comunque conoscere quali sono gli strumenti alternativi di ricerca utilizzati in ogni Paese può portare a notevoli benefici e vantaggi.

3. conoscere le abitudini di acquisto online di determinate realtà differenti dalle nostre: ad esempio, in alcuni Paesi quasi non si effettuano acquisti sul web senza poi immediatamente dopo chiamare il numero verde per accertarsi che tutto sia andato a buon fine. Questa pratica non è usuale da noi ma se non la prevediamo per altre lingue potremmo perdere grosse percentuali di acquisti.

4. conoscere il grado di concorrenza che certi prodotti hanno su mercati stranieri: anche questo è un punto cruciale. Se in Italia un determinato servizio/prodotto può avere anche nella stessa città diversi concorrenti agguerriti, non è detto che in altre Nazioni sia lo stesso. Per un determinato prodotto potrebbe verificarsi veramente che siamo gli unici ad offrirlo online e quindi le strategie di marketing e di investimento cambiano radicalmente.

Da un altro articolo, di una esperta SEO internazionale, si traggono infine le seguenti indicazioni:
1. essere sicuri di aver veramente compreso fino a findo il rpodotto/servizio che si va ad offrire, identificato il target e il modello giusto di promozione più efficace: capire appieno ciò che si deve offrire ai clienti è importante per qualsiasi strategia SEO ma ancor di più per quando essa deve rivolgersi a Paesi stranieri.

2. avere il supporto di una esperta madrelingua: l'esatta individuazione delle parole chiave è fondamentale ed imprescindibile per un'ottimizzaizone interna del sito eccellente; meglio ancora - ovviamente - se tale esperta madrelingua è anche del "ramo web" e dunque una persona esperta di web marketing e web copywrting. Questa accoppiata risulterà veramente vincente in ogni strategia SEO multilingua!

3. utilizzare veramente con molta attenzione e moderatamente gli strumenti di traduzione (ad esmepio Google Translate).

Quale è dunque l'insegnamento che a mio avviso emerge più forte da quanto riportato sopra per avere successo in un'azione SEO multilingua? Dotarsi di un'eccellente traduttrice madrelingua, che magari abbia anche conoscenze seo, web marketing e web copywriting.
Se si deve investire lo si deve fare lì!
Anche lo Studio Cappello, una delle agenzia italiane leader nella SEO/SEM, scrive così per ciò che riguarda la gestione di campagne di search engine optimization in modalità multilingua.
Contenuti gente, contenuti... :)

Approffitto del tema di questo post anche per ricordare che sono alla ricerca di esperti SEO (preferibilmente madrelingua, appunto!) per Paesi diversi dall'Italia con i quali stringere forme di collaborazione e partnership per ottimizzare siti web a livello internazionale :)

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Files Sharing per link buildingLa condivisione di files (pdf principalmente, ma anche documenti word, presentazioni powerpoint, ecc.) su siti internet di "files sharing" come possono essere google docs, slide share o 4share (di cui avevo già scritto nel mio precedente articolo, sempre su questo blog, intitolato "Condivisione files per fare linkbuilding ed accrescere la popolarità") può essere un buon metodo per creare link verso il proprio sito web, diffondere contenuti e portare visite al sito.
Nell'era degli Update di Google a combattere spam, link spazzatura e contenuti scadenti, in favore di un riconoscimento dell'autorityRank di un autore, creare files e presentazioni di qualità con rimandi ad hoc verso il proprio sito può essere una delle strategie più interessanti da portare avanti.

Occorre impegno e conoscenza per creare files appetibili per gli utenti, ma se riusciamo in questo il nostro lavoro sarà sicuramente riconosciuto ed apprezzato dalla "comunità internet" come valido (download, diffusione, visite al sito, riconoscimenti sociali, ecc.) e dunque portatore di valore aggiunto alla nostra autorità e alla nostra "trust".

E' importante dedicarsi al proprio ambito di lavoro e creare files che possano in qualche modo farci riconoscere agli occhi degli altri come interessante fonte di informazioni per il settore professionale di nostra competenza (nel mio caso: sviluppatore di siti internet e seo).

Una volta creato il file (può essere una guida, un manuale, una spiegazione tecnica, un elenco di risorse difficili da reperire, una guida seo, ecc.) giunge il momento di uploadare questo nostro lavoro sulla svariate piattaforme di "files sharing" che esistono sul web; oltre a quelle che ho già citato nell'articolo precedente (vedi sopra), ci sono anche: sendspace.com, box.com, crocko.com, ifile.it, crocodoc.com, issuu.com e a.nnotate.com
Tutti questi siti sono gratuiti e permettono di uploadare e far conoscere/trovare i nostri files: ovviamente, una volta uploadati, è caldamente consigliato per ciascuno inserire un titolo e una descrizione appropriati ed esplicativi, con uso di keywords importanti senza tralasciare il campo tags.
Ogni servizio ha poi le sue particolari peculiarità, che devono essere di volta in volta sfruttate al meglio; ad esempio Issuu permette anche per ciascun documento di inserire un link alla pagina della "fonte" dove l'utente potrà trovare ulteriori informazioni e approfondimenti.

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Landing Pages - Realizzazione siti internet dinamiciHo deciso di realizzare 3 landing pages su Millestanze.it per creare tre "porte" alternative di accesso al mio sito e dunque all'incontro tra il cliente e la proposta dei miei servizi web (e non solo web!).
Le tre pagine le ho pensate slegate dal sito, con una grafica più attuale, fresca e leggera; il layout si ripete medesimo nelle tre landing pages ma ognuna è stata pensata ed ottimizzata strettamente per una sola parola chiave strategica di mio interesse:

1) realizzazione siti internet dinamici;
2) web design;
3) seo e posizionamento sui motori di ricerca.

Ogni pagina rimanda alle altre due, presenta i collegamenti ai miei profili social più importanti e i links alle pagine "hot" del sito:
homepage, chi sono, portfolio e richiesta preventivo.
Ogni pagina, oltre al titolo (h1) e al sottotitolo (h2) ben visibili in grande a centro pagina, presenta all'utente un blocco di testo focalizzato al 100% su quel determinato ed unico servizio web; tutto si concentra a mettere in luce quel determinato aspetto e un link contestuale parte dall'interno di ognuno dei tre trafiletti, con anchor-text differente, a puntare alla Homepage.

Successivamente alla messa online delle tre landing pages sto adesso mettendo in atto delle strategie di linkbuilding per cercare di dotarle di un pò di "peso", in modo tale che possano poi passarlo al sito in generale.

Questa operazione rientra e va inquadrata in un più ampio progetto/laboratorio di "spinta" del sito nei motori di ricerca (ed aumento di visite) per un ventaglio di keywords più ampio dell'attuale, che mi vede ottimamente posizionato ad esempio per "siti web" ma un pochino meno per "siti internet".
L'intensificazione della pubblicazione di articoli su questo mio blog è un'altra azione complementare al medesimo intento.

Man mano che intraprenderò nuove ottimizzaizoni/modifiche sul sito ne renderò conto qua sul blog; sono cose che riesco a fare nei pochi ritagli di tempo e quindi spero di tracciare un primo resoconto verso settembre, sempre se sarò riuscito a mettere online almeno altre due delle cose che ho in mente di fare!

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Internal LinkingL'architettura interna dei link è veramente un aspetto fondamentale da curare attentamente per chi progetta un sito web.
Tra una pagina e l'altra di uno stesso sito, attraverso i link interni, è possibile far veicolare pagerank, autorità ed altri importanti valori; con un'oculata progettazione dell'architettura interna dei link è possibile spingere più o meno bene determinate pagine/sezioni del nostro sito, e questo perchè non tutti i tipi di link sono uguali e veicolano la stessa forza.
Molti fattori concorrono ad influenzare il peso di un link e la sua importanza, come ad esempio il suo formato (se testuale o tramite immagine), la sua posizione nella pagina, la sua posizione relativa rispetto ad altri link presenti, ecc.

LA POSIZIONE DEL LINK
I motori di ricerca, anche se forse ancora molti non lo sanno, sanno ricavare ed elaborare moltissime informazioni rispetto ad un link: già il fatto che sia posizionato nella parte alta del sito (praticamente quella che ogni utente vede appena si collega alla pagina) gli fa accumulare un alto punteggio. Così come i contenuti devono essere originali e pensati per l'utente che li legge, così anche i link devono essere funzionali al visitatore che naviga il sito (e non creati per il motore di ricerca; ...e i motori sanno capire benissimo la differenza!). In linea di massima e generale si potrebbe emettere questa regola per stabilire il peso di un link: maggiore è la visibilità che ha il link e maggiore è il peso che assume. Vediamo adesso nel dettaglio alcuni esempi cercando di assegnare per ognuno un "peso ideale" assunto dal link in una scala da 1 a 10 (dove 10 rappresenta il massimo di incisività!).

LINK NELLA SIDEBAR
I link nella sidebar sono solitamente link abbastanza importanti, che vogliamo che l'utente veda abbastanza bene, ma non così importanti e visibili come quelli del menù principale. Sono solitamente posizionati "above the fold" ma quasi sempre listati in un elenco e quindi questo riduce la loro incisività. Il peso che possiamo assegnare a questi link è 5, e può essere usato come "termine di paragone" per soppesare il valore di tutti gli altri.

LINK NELL'HEADER
Questo è davvero l'unico e più importante link nella pagina, solitamente associato al logo e che si ripete in tutte le pagine riportando il navigatore sempre alla homepage. Il valore di questo link è per Google estremamente alto in quanto è estremamente visibile e molto cliccato: peso 10!

I LINKS NEL MENU' PRINCIPALE
Questi links sono estremamente visibili e i motori di ricerca sanno benissimo che sono links-chiave che puntano alle pagine più importanti del sito. Questi sono i link a cui gli utenti guardano immediatamente per rintracciare informazioni, servizi e contatti. Anche in questo caso il peso si attesta tra 9 e 10.

I LINKS "BRICIOLE DI PANE"
Le breadcrumbs (o "briciole di pane") sono quei link che mostrano al visitatore in ogni pagina in che punto del sito si trovano, mettendo in evidenza il percorso fatto (ad esmepio: Homepage > Sezione > Sottosezione > Pagina) e dando quindi la possibilità, in qualunque istante, di procedere a ritroso o di ritornare ad una determinata pagina. Sono dunque links abbastanza importanti e si potrebbe assegnare loro un peso di 7.5

LINKS NEL FOOTER
Questi link hanno un peso molto basso: sono in fondo alla pagina, solitamente "ammucchiati" uno dopo l'altro, in una riga densa di collegamenti non ben distinguibile, rendendo difficoltoso prevedere su quale di essi l'utente andrà a cliccare: peso 2.

IMMAGINI COME LINKS
I motori di ricerca "non sono così bravi" con le immagini così come lo sono con i link testuali ed è dunque più difficile assegnare un peso a questo tipo di link. Se però prendiamo l'esempio di un'immagine molto visibile, unica all'interno di un testo e in posizione prominente, allora in questo caso il suo peso è abbastanza incisivo e potrebbe essere circa di 7.

LINKS ALL'INTERNO DEI CONTENUTI
Questi sono i links disseminati all'interno del testo della pagina e solitamente sono utilizzati per portare il visitatore ad un'altra pagina del sito o "in esterno" ad un approfondimento della risorsa stessa. Dalla prospettiva di un puro posizionamento all'interno della pagina, questi link potrebbero assumere un peso di 5, come quelli presenti nella sidebar, ma possono intervenire altri fattori a far accrescere o diminuire tale valore (la rilevanza).

La rilevanza di un link può essere accresciuta, al di là della sua posizione nella pagina, con alcuni espedienti. Ad esempio, se ad un'immagine che funge da link associamo anche un ottimo tag ALT, allora la rilevanza di quel link aumenterà. Se consideriamo i link all'interno del testo, una buona anchor-text può incrementare la rilevanza di un link, così come se formattiamo in bold la parola/frase su cui è attivo il collegamento. Ma, allo stesso tempo, se tutti i link sono in "bold", allora la rilevanza diminuirà, così come se nella pagina ci sono moltissimi link.
Dunque in conclusione, soppesate bene ogni singolo link, fate attenzione a dove lo posizionate, "in compagnia di chi" e con quale formattazione: una buona architettura interna dei link può veramente fare la differenza in un sito!

[Articolo tratto da: Search engine Watch, "Anatomy of an Internal Link"]

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Siti web dinamiciFin da quando ho iniziato questa professione di realizzazione siti internet, ho sempre puntato sui siti web dinamici, ovvero aggiornabili dal cliente in autonomia per ciò che riguarda i contenuti, siano essi tesuali, fotografici o tramite "embedded" di video e/o widget.
Con i siti in flash (io nasco professionalmente come flash developer), era leggermente più complesso, invece, al giorno d'oggi, che la moda del "sito animato" si è molto attenuata e le tecnologie web sono progredite, è anche più semplice far gestire i dati direttamente all'utente, anche perchè gli stessi utenti si sono evoluti e l'avvento dei social network ha sicuramente contribuito a spalancare le porte della gestione dei contenuti sul web ad una platea di persone molto ampia.

Il sito internet dinamico, come dice la parola stessa, è tale perchè può veramente seguire passo-passo gli sviluppi dell'azienda, gli eventi dell'agenzia e far rimanere i nostri lettori (o follower!) costantemente aggiornati su tutte le novità che li possono interessare. Una volta programmato "ad hoc", il sito internet dinamico può gestire con facilità grosse moli di informazioni, paginare i risultati per non appesantire i caricamenti, permettere di archiviare gli articoli per categorie semanticamente e logicamente funzionali, eseguire ricerche sui contenuti in base a parole chiave e/o altri input.

Il sito web dinamico è come se avesse assunto un elisir di lunga vita: se anche la grafica del sito un pochino può passare di moda, i contenuti aggiornati e le funzionalità avanzate, che facilitano e gratificano l'utente con risposte immediate ed utili, possono far passare in secondo piano il lato estetico. Come oramai tutti sappiamo, Google sta puntando moltissimo sui contenuti presenti in un sito e sulla loro freschezza (freshness), ovvero la frequenza con al quale li aggiorniamo ed eroghiamo news e nuovo materiale (ovviamente di qualità!) sulle nostre pagine.

Il sito web dinamico si addice in maniera ottimale a siti di news, siti in cui si pubblicano frequentemente articoli e/o foto, siti di agenzie immobiliari e agenzie di eventi, in cui c'è un update giornaliero di immobili e di informazioni; siti in linea generale che necessitano di esporre il proprio catalogo online, in modo da permettere la ricerca di prodotti per categorie e/o posizionare in appositi spazi "in primo piano" annunci in evidenza. Ovviamente sono in massimo grado utili per siti internet di attività turistiche, in cui c'è la necessità di fornire pacchetti-vacanza in base alle stagioni, agli eventi e alle festività o di far prenotare una stanza in base al calendario di disponibilità.
Si potrebbe davvero dire che sono oramai molto rari i casi in cui si può fare a meno di un sito web dinamico!

A qualcuno potrebbe però sorgere il seguente interrogativo SEO: "Ok, il cliente riesce ad aggiornare i contenuti, ma sicuramente nella stragrande maggioranza dei casi non ha l'abilità, le conoscenze e l'esperienza anche per ottimizzarli accuratamente per i motori di ricerca; dunque sarà molto difficile che riesca a posizionarsi bene sui motori di ricerca per le keywords che gli interessano!".

Il dubbio è lecito, ma la risposta è: assolutamente no!
Anche se il sito web dinamico è aggiornato dall'utente, l'architettura interna e la struttura è stata pensata e sviluppata dal professionista: gran parte dell'ottimizzazione onpage è stata pre-impostata durante la fase di programmazione. Inoltre, con gli ultimi update di Google (Panda e Penguin UpDate) è addirittura vantaggioso che non sia presente una sovra-ottimizzazione seo onpage: i contenuti inseriti in modo spontaneo da chi non è esperto del settore SEO e del Posizionamento sui motori di ricerca, possono risultare addirittura più performanti per il ranking di quelli inseriti con troppa attenzione. E poi, ad insegnare al cliente quelle 2/3 regolette seo fondamentali da seguire non è proprio così impossibile...

Dunque, se sei interessato a realizzare un sito, rivolgiti ad un esperto in siti web dinamici: anche se sul momento pensi di non aver bisogno di dedicarti in prima persona all'aggiornamento del sito, in ottica futura è sicuramente un'opzione caldamente consigliata. Se pensi di non esserne capace ti sbagli: è veramente molto semplice. E anche se la spesa per la realizzazione di un sito web dinamico può essere sul momento un pochino più alta rispetto a quella di un sito statico, i benefici che ne trarrai saranno infinitamente maggiori e il sito stesso sarà più facilmente scalabile ed espandibile nel tempo, e, "last but not least", risparmierai sui costi di gestione :)


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Posizionamento per le ricerche locali su GoogleQuesto articolo è tratto da un sondaggio su tutti i fattori che possono influenzare positivamente e negativamente la posizione del sito all’interno delle ricerche locali e in che modo è possibile incrementare tale specifico posizionamento.
E’ questa infatti la domanda a cui 40 seo / web marketers di tutto il mondo, esperti in ricerca localizzata, hanno cercato di rispondere attraverso un sondaggio che puntava a far emergere i fattori più importanti per ben classificarsi nelle local search.

Dunque, se intendi raggiungere un ottimo posizionamento locale in Google, i risultati di questo sondaggio possono darti veramente una mano (oltre a quanto ho già scritto su questo blog, nell’articolo dedicato alla guida all’ottimizzazione delle schede Google Places).
Ma perché è così importante per ottenere buoni risultati nelle serp locali?
Per alcune parole chiave (ad esempio "idraulici" o “ristorante” o ancora “siti web livorno”), Google mostra i risultati locali (quelli abbinati al segnaposto sulla mappa adiacente) in cima alla lista dei risultati di ricerca.
Questi siti NON sono elencati in alto perché hanno ottimi contenuti e/o backlinks buoni. Essi sono elencati in alto perché si adattano alla zona geografica della query di ricerca (ovvero Google conosce la località dalla quale sta arrivando la richiesta oppure quella citata direttamente nella query, e dinamicamente risponde con risultati geografici pertinenti, con attività la cui sede ricade in una certa area di prossimità rispetto alla tua posizione/domanda).
Se le parole chiave che mostrano i risultati locali sono rilevanti per la tua azienda, è importante esserci in questo tipo di risultati.

I cinque fattori più importanti, secondo il sondaggio, tra quelli che influenzano positivamente il posizionamento di un sito web nei risultati locali di Google sono:
1. La sede in un indirizzo reale della città di ricerca;
2. La corretta associazione di categoria;
3. La vicinanza dell’indirizzo al luogo espresso nella ricerca;
4. L'autorità del dominio del sito web:
5. La quantità di citazioni e commenti strutturati su internet, pagine gialle, portali web ed aggregatori di dati.
Un altro fattore che sicuramente aiuta è il fatto di aver inserito esplicitamente sulla propria pagina web il nome della città e dello stato.

I cinque principali fattori che hanno invece un'influenza negativa sul vostro posizionamento locale sono:
1. La non-corrispondenza dei numeri di telefono nei vari elenchi di dati. (Ad esempio, numeri di telefono provvisori o di monitoraggio o utilizzati soltanto per specifiche campagne, possono influenzare negativamente il posizionamento locale);
2. Inserire più pagine Google Places con lo stesso numero telefonico di riferimento;
3. Inserire più pagine Google Places con il titolo e l’indirizzo uguali o molto simili;
4. La non-corrispondenza tra l’indirizzo e / o il numero di telefono inseriti in Google Places con i dati inseriti sulla pagina web del sito di riferimento;
5. Inserire negli spazi adibiti alle “categorie”, parole chiave legate alla posizione geografica.

Se il vostro sito non mostra chiaramente in forma testuale il nome, l’indirizzo e il numero di telefono della vostra attività, Google potrebbe anche non mostrare in nessun modo il vostro contatto tra i risultati della ricerca locale.

La ricerca locale è FONDAMENTALE per moltissime tipologie di attività, soprattutto turistiche: la possibilità che Google mostri la nostra scheda è abbastanza svincolata dal fattore di ranking del sito per i risultati di ricerca “normali” e quindi è un’opportunità grandissima per scavalcare pagine ed arrivare nella prima proprio per quei clienti “prossemici” che stanno cercando quel prodotto/servizio/attività in quel determinato luogo (che è appunto la nostra area di business).

Qua potete leggere un altro ottimo articolo, in italiano, incentrato principalmente sull’importanza del posizionamento locale per le strutture turistiche.


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SEO HopeOggi, seguendo i commenti all'articolo giornaliero sul TagliaBlog, ho imparato che anche firmare un proprio commento (sia anch'esso ben scritto ed eccellente!) con una parola del tipo "siti web" o "web designer toscana" è rischioso; Google potrebbe penalizzare questa scelta.
E quindi, ovviamente, ritenendo la fonte di questa notizia molto attendibile, da qui in avanti io firmerò i miei commenti con il mio nome/cognome (consigliato!) o al massimo con il mio "aKa" Delizard. Questa è una solenna promessa e un vero pentimento per le mie passate anchor text: spero che Google stia leggendo :)

Questo credo che si inquadri nella via che Google ha aperto da qualche tempo e che sta tentando di perseguire:
lotta senza paura ai "furbetti del quartiere (web)"!

Stai commentando il post di un blog?
Devi firmarti con il tuo nome e cognome perchè in quel momento sei una persona/autore che dopo aver letto il pensiero di un'altra persona/autore, scrive il proprio.

Hai realizzato un sito ed inserisci nel footer il link al tuo sito come designer o sviluppatore?
Bhè, quel link nel footer già da tempo è privo di efficacia; se ne accumuli troppi, con anchor text sempre prescelte e sopraffine, allora diventi sospetto e rischi la penalizzazione.

Cerchi qualche link semplice, ad esempio in siti di bookmark?
Fai molta attenzione, perchè i siti di bookmark, anche i più rinomati (vedi Digg), sono diventati un covo di spam e stanno perdendo sempre più la loro autorevolezza...

Vuoi dunque provare a fare linkbuilding con i social?
Sappi che nel 90% dei casi sono link "noFollow".

Scambio link?
Non ci pensare neanche lontanamente...

Sovra-ottimizzazione SEO on-page?
ahi, ahi, ahi...

Mi viene così in mente una frase di una canzone dei Massimo Volume che dice:
"Io so che in certi casi é meglio non fare troppi movimenti... perché si va a fondo più lentamente".

Dunque, pochi movimenti e che siano quelli giusti.
Siamo in una sabbia-mobile-seo, una melma ancora non ben distinta in cui poche certezze possono salvarci dal disastro: è semplice, adesso, perdere tutto ciò che di buono (e lecito, in base alle regole del gioco in vigore fino a pochi giorni fa!) ci siamo guadagnati sul campo negli anni passati; e così non resta che appigliarsi a ciò che già sappiamo assolutamente non ci tradirà:
qualità dei contenuti, originali e ben scritti; aggiornamenti/news continui; creatività; attività di blogging e social; mettere in evidenza la nostra persona e la nostra attività in qualità di autore; offrire risorse di qualità; affidarsi a quelle pochissime directory e/o siti bookmark riconosciuti come autorevoli...
Ma tutto ciò, forse, potrebbe non bastare: non tutti siamo "guru" e ancora non si è capito bene se Google comprenda anche questo e in che modo lo valuti... Terrà anche conto dei problemi familiari o fisici? Come mai ieri non ero connesso a Google+? Penalizzato!
In tutto ciò...

IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO (nella SEO)...


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Perchè commentare gli articoli di un blog può essere importanteFino a non molto tempo fa andavano molto di moda grandi "listati" (gratuiti o a qualche euro) in cui si elencavano qualche centinaio di blog "doFollow" sfruttando i quali saresti sicuramente arrivato in prima pagina su Google... Bastava scrivere - "Sono d'accordo con te! Bravo", oppure "Ottimo articolo, ben scritto e ricco di informazioni! Grazie" - inserire la keyword di interesse nel campo "username" e l'indirizzo del sito e il gioco era fatto! Voilà! Centinaia di link doFollow a frotte che come una tempesta avrebbero sollevato la tua piccola barchetta sopra l'oceano di internet depositandola poi delicatamente sulla cima più alta del mondo in un'alba dolce e assolata con il cinguettio degli uccellini a far festa...

E poi però il sogno si trasforma in incubo: arrivano i cattivi di gran carriera (Panda e Pinguini Vampiri), che risucchiano tutto quel ben di dio di link che avevi ammassato e d'un colpo ti ritrovi infondo agli abissi, più giù di prima...

Uscendo dalla metafora del sogno, oggi le cose stanno cambiando: la quantità conta 0 (un bel paradosso, eh!), mentre a far la differenza è la qualità (come dovrebbe essere, più o meno, nella vita!).
Scegli dunque pochi blog, ben quotati e riconosciuti autorevoli, comincia a seguirli, a leggere gli articoli anche passati, ad informarti sull'autore.
Al primo commento che farai inserisci anche una riga di presentazione: è sempre un entrar in casa d'altri, anche se le porte sono aperte!

Se non hai niente da dire o non sei ispirato, astieniti. Non voler scrivere per forza: ricordati che sei sempre sotto l'occhio vigile e critico dell'autore e dei frequentatori/lettori/commentatori del blog. Un pessimo commento è stato, rimane e rimarrà un pessimo commento e ti costerà fatica recuperare. Perchè spendere così tante energie? A volte il silenzio è d'oro e vale più di molti link (vedi la recente vicenda Gruopalia sul terremoto).

Se invece ti senti ispirato e pronto a scrivere allora ok, vai: lascia il tuo commento ben scritto, educato, apportando valore aggiunto alla discussione, con serietà, creatività e un pizzico di umorismo che non guasta! Riuscire ad essere un ottimo "commentatore" farà crescere tra gli utenti la tua autorità ("authorship" ti dice nulla? Se non ti dice nulla prova a chiedere a Google...), la stima e la fiducia (trust) nella tua persona e professionalità; ottimi commenti incuriosiscono ad approfondire la conoscenza dell'autore e quindi porteranno visite interessate al tuo sito e ai tuoi profili social e dunque possibilità di contatto, di scambi e di collaborazioni (visite molto mirate e di persone, evidentemente, di ambito affine, dato che seguite entrambi con costanza lo stesso blog).

Infine, se sei davvero un ottimo commentatore, con il tempo potresti instaurare anche un rapporto con l'autore del blog e un giorno - perchè no! - essere ospitato a scrivere un tuo vero e proprio articolo (guest post). Altro che link "doFollow": partecipa in modo intelligente e mai banale alla vita di alcuni blog e naturalmente otterai visite e followers che faranno solo bene alla tua attività e al tuo sito; alla fin fine il motto è sempre quello: chi trova un amico, trova un tesoro!


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IlluminismoI Social (e più in generale il web), come oramai è appurato, hanno cambiato (e stanno cambiando) non solo le abitudini di vita di milioni di persone su tutto il globo, ma anche il modo di pensare, di rapportarsi e di comprendere/costruire questo mondo.
Questo è un cambiamento epocale, che a mio modestissimo parere, influirà in maniera determinante su ciò che intendiamo per "rapporto con l'altro o alterità da noi (sia esso un altro essere umano, degli oggetti, l'ambiente di lavoro, le relazioni affettive, il mondo, ecc.).

Nel "recente" passato della storia dell'uomo potrei per certi versi paragonare la portata di questo cambiamento con quello che fu l'Illuminismo nel XVIII secolo:
"La fede nella ragione, coniugandosi con il modello sperimentale della scienza newtoniana, sembrava rendere possibile la scoperta non solo delle leggi del mondo naturale, ma anche di quelle dello sviluppo sociale. Si pensò allora che, usando correttamente la ragione, sarebbe stato possibile un progresso indefinito della conoscenza, della tecnica e della morale: convinzione questa che verrà successivamente ripresa e rafforzata dalle dottrine positiviste."

Ma meglio ancora, possiamo partire da quella che fu la famosa definizione di Kant dell'Illuminismo:
"Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo."

Il motto che vedo io all'orizzonte di questa nuova era del "pensiero sociale" potrebbe essere il seguente, parafrasando il precedente:
"Abbi il coraggio di servirti della tua propria Creatività!".

Chiamerei dunque questo nuovo fermento ed approccio alla realtà: "Creativismo".
Il pensiero non basta più. Il positivismo non basta più. "Stay Hungry. Stay Foolish". Folli, ebbri di creatività e fantasia.
E' questo ciò che oggi può marcare la differenza.
Con un pensiero positivista non avrai successo; con un pensiero creativo si, è più probabile (semplifico e generalizzo molto per veicolare meglio il concetto di fondo).
Proponiamoci con creatività; utilizziamo i potenti strumenti di cui oggi disponiamo praticamente a costo zero (i social in primis) per attrarre attenzione, veicolare le nostre idee o il nostro brand a tutto il globo. E' ovvio che l'intelligenza positiva debba guidare i processi, costruire e pianificare progetti stabili, ma poi è il pensiero creativo che deve dare motore al viaggio, far risuonare le idee, incentivare le relazioni:
è l'emotività che evampa, incuriosisce ed avvicina!

E oggi, sul web, tutto si sta muovendo verso questa sfera "sociale" della presenza online: i motori di ricerca vogliono creare relazioni, metterci in contatto con la persona giusta e questo sarà sempre più possibile grazie all'enorme mole di dati personali e di geolocalizzazione che il World Wide Web raccoglie giornalmente su molti di noi.
Ma i dati in sè non basterebbero: servono i "giudizi" degli altri, che per l'80% dei casi (ho messo una percentuale ipotetica ma non credo sia molto lontana dalla verità), sono giudizi (recensioni, pareri, mi piace, +1, retweet, pin, ecc.) dettati dell'emotività, dal trasporto empatico verso qualcuno/qualcosa che ci ha colpiti.

Ecco dunque il perchè del "Creativismo".
Manipoliamo con creatività tutto ciò di cui disponiamo, supportiamo tali produzioni creative con un buon fondamento positivo (la conoscenza intellettuale e del saper fare) e il successo - soprattutto quello "on-line" - è quasi assicurato.
Colpite e attirate persone con Creatività verso i vostri servizi/prodotti (il vostro sito) e qui offritegli un supporto ottimo, uno strumento ben architettato con contenuti eccellenti, novità in evidenza e facilità di navigazione; siate trasparenti e capaci di trasmettere fiducia.
E' così che da oggi, e sempre di più nel prossimo futuro, dovremo improntare la nostra comunicazione verso i clienti.
Ed è con queste nuove categorie (Creatività, Fiducia, Emotività, Socialità) che i SEO dovranno sempre più imparare ad avere a che fare, e sempre meno con "illuminanti" trucchi o forzature.

Siate Creativi ed Emotivi, e i link, le visite e i contributi Social arriveranno.
Abbiate un ottimo sito web, e molte di quelle visite si trasformeranno in utenti affezionati se non in clienti veri e propri.
Siate capaci di infondere Fiducia (Trust), e i clienti si affezioneranno, parleranno bene di voi (recensioni, passa-parola) e di nuovo, attraverso i Social, molti amici dei vostri clienti potrebbero diventare a loro volta vostri nuovi clienti.

...Oliate bene questo ingranaggio, e tutto verrà naturale! :)


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SEO Tips and TricksIeri ho letto un articolo su Webhouseit di Salvatore Capolupo dal titolo "Google Penguin: solo i link naturali ci salveranno dai pinguini?" che mi trova in completo accordo. Anche io condivido appieno la sua tesi secondo la quale gli update siano sì andati a colpire i "siti spazzatura", spammosi e dai contenuti duplicati, ma anche chi faceva uso evidente di "linkbuilding pattern", gli schemi di link, studiati a tavolino per far salire, come risultato finale, una certa risorsa/pagina web.
Il tempo dei pattern (che altro non sarebbero che schemi riproducibili ed applicabili poi in serie ) è davvero finito, anche secondo me.
Ogni sito, in base al settore in cui si colloca, avrà una modalità di crescita di link diversa da quella di un altro sito che si colloca completamente in un altra categoria di mercato.
Spontaneità è il contrario di Riproducibilità; Casualità è il contrario di Pattern; Diversificazione è il contrario di Ripetizione (di anchor-text); e Google sta sempre più dando forza al primo termine di ogni coppia che ho citato.
Quindi, guardando al futuro che ci attende, smettiamola di parlare (e di proporre) schemi di linkbuilding, ruote (wheel) e triangoli magici (SEO Tips And Tricks, tanto per citare un altro articolo apparso su SEOMoz dal titolo: "SEO Isn't Magic - So Stop Doing SEO Tricks").

Il SEO è un lavoro duro, sempre più duro; creare continuamente nuovi contenuti non è semplice; aggiornare quotidianamente le news o il blog porta via tempo; usare la creatività per realizzare nuove pagine, testi accattivanti e servizi innovativi è ancora più impegnativo: ma questo è il SEO, babe!

Quindi, ecco la "do list" per il SEO 2012 e quello avvenire (almeno per quello che ne sappiamo oggi):
- utilizza i giusta termini (quelli digitati maggiormente nelle ricerche per il prodotto/servizio che proponi) per promuoverti sul web ma senza esagerare;
- assicurati che i motori di ricerca possano raggiungere facilmente tutte le pagine del sito (quindi un'ottima architettura interna);
- pulisci e ripulisci: togli tutti i contenuti duplicati e i link verso siti di scarso valore;
- crea ottimi contenuti, ben scritti, originali e interessanti (magari anche con l'aggiuna di una bella foto o un video), che colpiscano l'utente e lo spingano a linkarti o a condividerti sui social (un ottimo copywriting dunque);
- mantieni il sito aggiornato con costanza, con news che riguardano le tue attività quotidiane ma anche ciò che ti circonda e ha un nesso con la tua attività (fresh content);
- assicurati che l'utente abbia una buona esperienza del sito, che sia facilmente navigabile, abbia un buon design e i contenuti facilmente reperibili.

Tutto ciò può sembrare, forse, un enorme spreco di tempo, ma pensa sempre con la mente all'avvenire (investimento, si chiama):
ti sei posizionato bene utilizzando trucchi e metodi non proprio ben visti? Arriverà un giorno, molto probabilmente, in cui il tuo sito verrà penalizzato e dovrai ricominciare tutto da capo... e allora si, che avrai buttato via molto tempo (e forse denaro) inutilmente!
Inizia fin da ora, fin da oggi stesso a lavorare nella giusta direzione; sarà più dura ma costruirai per il futuro investendo in stabilità, crescita, ottimo posizionamento nel tempo, ritrovandoti con un sito che sarà punto di riferimento assoluto per molti tuoi clienti.


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Pulizie SEO di PrimaveraIl sito con cui lavoro, Millestanze.it, è online da circa 8 anni, da prima anche che decidessi di dedicarmi full time ad essere un web designer e uno sviluppatore web freelance. Questo spiega anche lo "strano" nome scelto per il dominio, che non è affatto descrittivo del mio lavoro o identificativo dei contenuti che contiene. Ma forse quel nome lo avrei scelto lo stesso, a quei tempi, in quanto non c'era (ed io sicuramente non avevo) un'attenzione SEO così elevata verso tutti quei fattori che posso incidere sul posizionamento di un sito e che ad oggi conosciamo a memoria.
Proprio questa scarsa attenzione ai fattori SEO, l'ingenuità e la pratica impunita ( -> da parte dei motori di ricerca) e assai diffusa di creare link verso il sito con scambi e strategie "black hat" che oggi farebbero paura anche al SEO più scaltro ed avventato, proprio tutto ciò ha impiantato sulle spalle di molti nostri siti una sorta di "peso oscuro" che forse per il webmaster è caduto nel dimenticatoio, ma non per gli algoritmi... e così, come un fulmine a ciel sereno, improvvisamente quella linfa nera erompe in tutta la sua negatività, portando al declassamento, alla penalizzazione o addirittura al ban, molti siti che non se lo sarebbero mai aspettato!
E così inizia una rincorsa (a volte difficile, impegnativa e temporalmente dispendiosa) a ripulire tutte le pagine del sito...

Se non siete ancora stati vittima degli update di Google, meglio agire in fretta e tenersene al riparo definitivamente. Durante questi anni anche io avevo promosso ed attuato pratiche di scambio link e in questi giorni, un pò preoccupato da quello che sentivo "in giro" ho controllato tutti i link scoprendone proprio delle belle!!!
Siti che da PR5 si sono ritrovati a PR0, altri decisamente penalizzati nel posizionamento e nel traffico, siti apparentemente buoni in "down" completo; più della metà dei siti con cui avevo attuato una pratica di scambio link ho dovuto rimuoverli! (ecco perchè ero sceso, nei dati SEOMoz da 5,77 a 5,44).

Forse, quello che mi ha salvato sono state le seguenti cose (e che consiglio a tutti di mettere in atto):

- non ho pubblicità sul sito;
- non ho mai fatto uso di strategie seo eccessivamente "spinte" o spam;
- ho provato l'acquisto di link una sola volta (pentendomene);
- sono presente in dmoz e il sito ha un alto valore di autorità anche per via dell'anzianità;
- ho sempre fatto scambio-link con risorse che ritenevo comunque buone e del mio stesso settore (mai con siti di poker, giochi on line, lotterie, erotismo, ecc.);
- ho continuato ad aggiornare costantemente le mie pagine (anche in inglese) con contenuti buoni ed originali;
- ho sempre creduto e portato avanti una condivisione gratuita di risorse (e questo magari qualche link spontaneo, nel tempo, me lo ha procurato);
- ho un blog in cui ho inserito via via articoli, incrementando molto questa attività soprattutto nell'ultimo anno;
- mantengo aggiornati e attivi molti profili Social (facebook, goole+, linkedin, foursquare, twitter, ecc.) e frequento costantemente alcuni forum e blog partecipando a varie discussioni e, quando posso, fornendo spunti ed aiuti;
- in alcuni casi ho donato delle piccole somme allo staff di strumenti online che utilizzo di frequente come forma di riconoscenza e in qualche caso ho ottenuto una citazione o un link di ringraziamento :)
- ho cercato di far arrivare link al mio sito da fonti diversificate e con anchor differenti, puntando anche a pagine interne del sito.

Tantissime azioni, di cui di molte ho perso anche la memoria, ma che forse hanno bilanciato qualche piccola scorrettezza che negli anni ho commesso per ingenuità o per curiosità, ma che ho subito imparato a non ricommettere.

Il sito e il suo buon posizionamento sono, soprattutto per noi freelance di internet, un bene molto prezioso da custodire ed incrementare quotidianamente. Abbiatene cura: ripulite il più possibile finchè potete ed andiamo avanti con creatività, condivisione ed innovazione.

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Google Knowledge GraphGoogle ha introdotto da pochi giorni la ricerca per “entità” (entity search), ovvero, come si legge sull'articolo apparso blog ufficiale di Google, una ricerca per cose e non parole.
Questo nuovo sistema denominato “Knowledge Graph” è un sistema in grado di organizzare semanticamente le ricerche e fornire risultati non solo migliori ma anche diversificati e collegati. Ci si muove da un livello di ricerca per keywords (parole chiave contenute nei documenti, per semplificare) come quello attuale, ad un livello più organico che tiene conto della complessità delle relazioni tra le cose del mondo, un livello semantico più vicino a rispecchiare la rete tra le diverse entità come esiste nella vita reale (Larry Page dice che condividere contenuti sul web sarà come condividerli nella vita reale).  
Su SeoMoz, in un articolo del 12 Dicembre 2011 a cura di Gianluca Fiorelli già si preannunciava questo scenario: Wake up SEOs, the New Google is Here.

Se cerco il nome di un artista famoso ad esempio, sulla nuova colonna di destra mi compariranno subito informazioni biografiche, di genealogia familiare, collegamenti con altri artisti o correnti d’arte; se cerco un luogo/edificio mi saranno invece fornite subito informazioni su chi lo ha creato, aggiornamenti su luoghi vicini o eventi in corso o prossimi che ivi si svolgeranno.
Questa nuova organizzazione dei contenuti e una maggiore loro accessibilità e fruizione già da subito nella serp provocherà ovviamente un minor traffico sui siti: se trovo immediatamente l’informazione che cerco non ho più necessità di aggirarmi a rintracciarla nella pagina del sito segnalato; Google passa da motore di ricerca che fornisce un elenco di pagine web all’interno delle quali possiamo trovare ciò che cerchiamo, a motore di ricerca che tenta di offrire già in prima battuta il dato desiderato dall’utente, o comunque di andarci molto vicino.

Come ciò si ripercuoterà sui nostri singoli siti, questo potremo vederlo solo da ora in avanti… stiamo in guardia e cerchiamo di rimanere aggiornati e pronti per non perdere troppo traffico!
Intanto una cosa che possiamo sicuramente già fare è quella di registrarsi al sito FreeBase che è uno dei siti da cui Google prende informazioni per costruire la propria conoscenza semantica (oltre a Wikipedia, credo sicuramente GooglePlus, ed altri) ed inserire le informazioni almeno sull’entità della nostra persona e magari, più fondamentale, di noi come professionisti; io, ad esempio, ho inserito l’entità riferita a Francesco Giubbilini ma in veste di Delizard Siti Web, ovvero come freelance nella realizzazione di siti internet ed esperto seo. :)

VIDEO DI PRESENTAZIONE DI GOOGLE KNOWLEDGE GRAPH

 


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Chef SEORitornando a riflettere sull'invisibilità di un'azione SEO (se fatta come si deve), ed unendo questo concetto alla mia personale passione per il cucinare, ne tiro fuori un parallelismo che potrebbe quasi starci, ovvero che un buon piatto (il sito internet) parte da ingredienti buoni e prescelti (la struttura ed i contenuti) che dovranno essere ben amalgamati e cucinati con aggiunta di condimenti e spezie (la SEO) ed essere infine presentato in tavola come si deve (la grafica, o il web design se preferite).
A questo punto, se uno volesse continuare con questo gioco di parallelismi, potrebbe anche dire che i commensali (gli utenti del sito) lo assaggeranno (accostandoci diversi vini) e ne parleranno scambiandosi idee, opinioni e suggerimenti (i vari social) ed alla fine verrà decretato o meno il successo del piatto! :)
(Solitamente, se ne viene rischiesto ancora anche dopo che è finito si può dire che è piaciuto! Se gli utenti tornano a visitare costantemente il sito allora vuol dire che è stato fatto veramente un bel lavoro!).

Ma voglio tornare sull'aspetto SEO, che è quello che mi preme sottolineare maggiormente: invisibile come i condimenti e le spezie, è proprio ciò che ai piatti imprime quel "non sò chè" in più, invisibile ad occhio nudo, ma che il palato in qualche modo percepisce, seppur in modo non pienamente nitido e distinto.
Ecco! Io, l'intervento SEO, da oggi in poi, lo percepisco più o meno così: un qualcosa di inafferabile, che c'è ma non si vede, che si percepisce tra le righe e le pagine ma senza mai mostrarsi palesemente, senza mai prevaricare quel suo spazio di indefinito ma di elemento essenziale che esalta il piatto nel suo complesso perchè guidato da mani sapiente ed esperte. (Vi immaginate un pollo al curry che sà solo di curry? Sarebbe forse immangiabile; ma se invece quel retrogusto esalta il sapore della carne stessa allora diventa un'unione alchemica perfetta!)

In una casa, da un punto di vista antropologico, la cucina è il regno alchemico per eccellenza, dove si porta a compimento, tramite l'ausilio del fuoco, la fusione di elementi diversi per otterne un terzo che va ben oltre la semplice somma dei singoli: ogni mano ci aggiunge poi "del suo", in base alle sue esperienze e conoscenze, ottenendo risultati più o meno ottimi... ma per chi ha passione ed impegno c'è sempre spazio per migliorare ed imparare!

Ecco dunque, infine, la mia ricettina SEO per un sito ben posizionato:
- 1 buon contenuto di qualità
- News fresche e di stagione abbondanti
- Un pizzico di keywords optimization
- Belle immagini (q. b.)
Amalgamare il tutto con una buona struttura di link interni e lasciar riposare un poco.
Cuocere poi a fuoco lento con un pò di buona linkbuilding.
Impiattare, decorare e servire sui Social in giuste dosi!

Et voilà!
Buon Appetito e Buona SEO a tutti! :)

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L'uomo invisibileOggi ho letto che dopo gli ultimi Update di Google ogni SEO dovrà rivedere drasticamente le proprie azioni e metodologie per fare posizionamento dei siti nelle serp, e che l'intervento di search engine optimization, per essere veramente efficace ed accettabile agli occhi di Google, dovrà essere INVISIBILE.
Questa cosa mi è piaciuta e adesso son qui che ci ripenso e ci riscrivo sopra in libertà, in modo a-critico, direi ludico, collegando tra loro concetti più o meno astratti, parole e visioni...

Da ora in avanti l'abilità di un SEO sarà valutata in base a quanto difficile sarà risalire e rintracciare la sua mano, tra le pieghe di pagine perfette senza alcuna ridondanza di keywords, di link evidentemente "spinti" e/o di contenuti osceni... Il SEO a "luci rosse" è finito, morto e seppellito.
Si dovrà di molto innalzare l'asticella dell'intelligenza, dell'emotività e della creatività, ovvero rispettivamente: struttura e contenuti, immagini e design, blog e strategie diversive mai percorse. E così l'invisibilità ci porterà visibilità. Un paradosso che mi piace comunque. L'assenza richiama sempre una presenza, anzi, è lo stato migliore per invocarla. Più sarai assente (tu, SEO), più tutto sarà spontaneo e spontaneamente ricco, coinvolgente ed affascinante e più vedrai salire il tuo sito. Basta spinte contraffatte al "seolicone": o il tuo sito è "bello e buono" al naturale o finirai in discarica; se hai fortuna e non hai osato troppo al riciclaggio.

Ripuliamo i nostri siti ordunque, cancelliamo a ritroso le tracce evidenti e torniamo a mostrare tutto il <body> nella sua nuda essenza. Scriviamo, inventiamo, creiamo: si dovrà essere un pò "visionari" (per riprendere un'altra lettura di oggi) anche in piccolo, per il bene del nostro sito (e di noi stessi). Una piccola rivoluzione che si riversa e responsabilizza anche il cliente: sarà lui a lavorare per esplorare ed intraprendere strade nuove, migliorare la conoscenza del suo lavoro e del suo territorio, espandersi in reti sociali in modo convincente e che susciti fiducia. E noi, SEO INVISIBILI, sapremo comunicargli tutto ciò?

Ci chiederanno quale è stato l'intervento SEO sul sito, e noi gli risponderemo che c'è ma non si vede. E loro che anche i soldi per il lavoro ce li hanno dati ma non si vedono :) SEO o non SEO? Sogno o son desto?

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In questo periodo di incertezze, crisi economica e instabilità diffusa, doveva mettercisi anche Google con la sua sequenza di update, dal "Panda" al "Penguin", a generare panico tra webmaster e curatori di siti internet; il primo per combattere quei siti di scarso valore, con contenuti duplicati e con molti link in uscita; il secondo invece mira per colpire i siti troppo ottimizzati da un punto di vista seo (over-optimization) e che guadagnano posizioni solamente in base a quello e non per la bontà effettiva del sito.
E questi 2 update qualche cambiamento nelle serp lo hanno effettivamente provocato: leggendo blog e forum o visto molte persone che protestavano per abbassamento di traffico, perdita di posizioni e anche di pagerank. E così anche io ho monitorato attentamente la situazione del mio sito per controllare se appariva qualche temuto alert nel Webmaster Tool o se perdevo traffico (Google Analytics).
Ad oggi posso forse tirare un sospiro di sollievo e dire di non essere stato intaccato dagli aggiornamenti di Google (se non in maniera debole ed indiretta).

Questo articolo, voglio precisarlo, non ha certo lo scopo di vanto ma è un esempio pratico e concreto di come, avendo da sempre portato avanti e promosso una strategia white hat seo, basata sui buoni contenuti, sulla lentezza di acquisizione dei link da buone fonti, sull'attenzione ad evitare certe tipologie di siti, questo alla lunga porta davvero ad un riconoscimento positivo del lavoro fatto (con tanta, tanta, pazienza e dedizione!).

Cosa importantissima la presenza del blog: ho sempre avuto un blog ma fino a circa 2 anni fa quasi giaceva lì da parte inutilizzato; poi lentamente ho cominciato ad inserire sporadici articoli (soprattutto a livello personale) e poi, davvero molto nell'ultimo anno, a creare articoli anche di settore (soprattutto articoli su seo e posizionamento ed articoli di web marketing turistico e sviluppo del territorio livornese e toscano). Questa mole di testi, ben scritti (almeno lo spero!) e con link interni che potenziano l'architettura del mio sito, credo che mi abbia davvero aiutato a passare indenne tra le "forche" degli updates!

Prima accennavo al fatto che solamente in modo indiretto ne sono stato toccato: qui sotto, oltre all'immagine che riporta l'andamento del traffico sul mio sito proprio nei giorni tra metà Aprile / primi di Maggio in cui è entrato in azione il "Penguin" (il traffico sul sito è attualmente maggiore rispetto a qualche mese fa!), riporto anche la schedina del "SEO Site Tools" che utilizzo su Chrome; il PageRank della Homepage ha adesso un valore di 5,44 (prima era 5,78) e quello del dominio di 4,93 (prima era 5,03). Questo abbassamento credo sia dovuto all'abbassamento di pagerank di siti che linkano verso il mio.
Gli altri valori si sono invece tutti incrementati verso l'alto e questo mi da fiducia per il futuro e mi sprona comunque a continuare a lavorare sodo nella direzione intrapresa da sempre (da notare anche i valori di Page Authority e Domain Authority decisamente buoni).

Quindi cosa se ne ricava da ciò?
Che seguire tecniche "white" alla lunga paga sempre: creare siti con una buona architettura interna di link, con ottimi contenuti originali ben strutturati e accompagnati dalla redazione di news "fresche" periodiche; ottimizzare le pagine singolarmente in chiave seo ma senza esagerare e cercare di ricevere link solo da siti autorevoli; mantenere possibilmente un blog di settore ed essere presenti sui maggiori "social".
Una presenza organica online che paga davvero non si improvvisa, ma si guadagna con il tempo e soprattutto l'apprezzamento degli altri utenti; questo potrebbe essere davvero, alla fine, il crogiolo in cui tutto va a confluire:
scrivi, partecipa e costruisci il web per dare il meglio ai tuoi utenti e avrai in cambio ciò che meriti :)

Valori di traffico Google Analytics per il sito Millestanze.it tra Aprile e Maggio 2012

Valori del dominio Millestanze.it ricavati dal SEO Site Tools di Google Chrome


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Creatività e blog Rompere mentalmente la ripetitività e la monotonia della giornata lavorativa, anche per un "creativo", può essere una necessità fondamentale, che aiuta a ricaricarsi e a guardare la quotidianeità con occhi e spunti diversi. Credo che mantenere attivamente un blog, con articoli quasi giornalieri, è un'imposizione impegnativa ma molto fruttifera e pregna di potenzialità, soprattutto per coloro che svolgono un lavoro simile al mio (web designer, sviluppatori web, seo, copywriters, esperti di web marketing, ecc.) ma anche poi per tutti in generale.

Attenzione: non stò parlando di quanto sia bello e importante avere un blog perchè può fare molto per il posizionamento del nostro sito; questo ok, ma è soltanto una conseguenza, un effetto del lavoro che portiamo avanti.

Io sto parlando dell'importanza per la mente e per l'approccio che abbiamo verso il mondo il fatto di sapere che "anche oggi dobbiamo scrivere il nostro 'maledetto' articolo!" :)
Diventa un'apriori che "condiziona" la nostra costruzione del mondo circostante. Un pò come quando, nel cartoon "Mignolo e il Prof.", la prima frase di ogni mattina era "Anche oggi cercheremo di conquistare il mondo!".
Ecco, bisogna dircelo: anche oggi dovremo cercare di conquistare il nostro articolo!
E' fondamentalmente ed intimamente un allenamento alla curiosità e alla creatività, e dunque a mantenersi giovani dentro.

E questo innesca la ricerca di fonti, la creatività, la "voracità" negli occhi verso "l'altro da noi" per trovare l'appiglio giusto che farà scattare la famosa "molla" che ci permetterà di correre a capochino a scrivere il pezzo. L'ambiente diventa uno scrigno da esplorare perchè spesso l'idea giusta si annida in posti strani, assurdi o surreali. Il nostro sapere pregresso, la memoria e la creatività fanno il resto, compiendo quell'alchimia cerebrale di cui ben poco sappiamo ma che produce l'effetto desiderato: il nostro bell'articolo!

Inizialmente può sembrare un esercizio o un compito faticoso, ingombrante, pesante e privo di produttività; ma con il tempo (un pò come succede con la corsa!) diventa un piacere, una bella dose di endorfina per il nostro scritto arrivato ad esistenza, ad essere vivo online e partecipe del mondo, nodo possibile di relazione tra me e chissà chi lo incontrerà sul suo cammino!
E comunque anche quel fatto del contributo al posizionamento del sito non è proprio un'inezia! :)


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Panda and Penguin Google UpdateCon il passaggio a braccetto del "Panda" e del "Pinguino" all'interno degli algoritmi di Google lo scenario è in breve tempo molto cambiato per l'attività SEO e di posizionamento dei siti; se fino a poco tempo fa si parlava di soluzioni SEO "black hat" e "white hat", adesso le prime vanno davvero dimenticate. Comprare link a centinaia, creare schemi o reti di link "ad hoc" o fare spam ha un'altissima probabilità di portare al ban il tuo sito.

Anche azioni meno "black" ed incisive, come ad esempio utilizzare sempre e costantemente la perfetta "anchor text" per linkare le nostre pagine diventa "sospetto" e rischioso. Allo stesso modo utilizzare troppe parole chiave nei nostri testi risulta egualmente sospetto.
SEO si, ma senza esagerare!

Si deve in ogni modo riuscire ad essere credibili, reali, trasparenti, e soprattutto spontanei.
I link devono avere la forma e la sostanza della spontaneità. Invece di investire centinaia (o addirittura migliaia) di euro nella compravendita di link, decidete di impegnarvi in un vostro proprio blog (cosa che io ho sempre sostenuto peraltro!) con articoli tematici originali, ben scritti e che aiutino la vostra architettura di link interna.
La creazione di ottimi contenuti deve essere il vostro "chiodo fisso" primario e la creatività potrà esservi molto utile per arrivare là dove fino ad ora non avete mai gettato lo sguardo. Utilizzate tutti i mezzi a disposizione - testo, immagini, grafici e video - per portare attenzione, link e traffico verso le vostre pagine! Ma non barate. E' questo in soldoni il messaggio che Google vuole passarci.
I link e sopratuttto - dato il largo utilizzo dei social media - citazioni, "mi piace" e +1 arriveranno di conseguenza.

E a proposito dei +1: un recente studio ("I social possono posizionarti meglio su Google?") ha dimostrato come questi ultimi siano l'azione "social" più influente ed incisiva per scalare le serp! :) 


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Fare blogging nel 2012Nel 2012 a molti potrebbe sembrare anacronistico, data la presenza di moltissimi social network (facebook, twitter, linkedin, google+), fare blogging su una propria piattaforma, ma, a mio modestissimo parere, non è così. Anzi (parlo ovviamente per chi ha un proprio sito professionale/aziendale da spingere nel posizionamento sui motori di ricerca) io inviterei a passare meno tempo sulle varie pagine "social", anche se ciò rimane comunque di vitale importanza, e dedicarne un pò all'inserimento di post in un proprio blog installato sul proprio dominio.

Questo per svariate motivazioni:

1) un blog apre alla relazione con possibili clienti; se attraverso il sito vi presentate e offrite i vostri prodotti/servizi, il blog vi permette un approccio più informale, di tenere aggiornati uno o più canali che riguardano il vostro business con news ed informazioni di settore, di apparire una fonte autorevole e dunque capace di suscitare fiducia e quindi affidamento e relazione con utenti interessati;

2) inserire contenuti su un proprio blog professionale vi permette di incrementare il peso delle parole chiave e di migliorare l'architettura interna dei link che relaziona le varie pagine web presenti sul vostro dominio e dunque, di conseguenza, far salire il sito nelle serp dei motori di ricerca per i termini che più vi interessano aumentando il traffico sulle vostre pagine con conseguente aumento di percentuale di "incocciare" nuovi clienti;

3) un blog vi consente di parlare di ciò che più vi piace (anche professionalmente) e che magari sul sito non ha trovato spazio: oggi molte relazioni di lavoro partono inizialmente da una condivisione di idee, pensieri ed emozioni che spesso le pagine istituzionali non lasciano trapelare;

4) un blog è spazio per la creatività, non pone limiti... pensaci!

5) un blog è facilmente espandibile: potete cominciare con pochi articoli su un numero ristretto di argomenti ma nulla vieta di far crescere il numero di post, di categorie e di contributi anche magari aggiungendo, oltre a voi come Amministratore, altri relatori specializzati su temi affini e quindi incrementare ancora di più il traffico sul sito così da poter pensare di guadagnare con pubblicità e affiliazioni.

Un blog è dunque spesso l'anima più viva e vitale di un sito e a cui può portare importanti benefici, sia diretti che indiretti, come ho cercato di illustrare nei punti soprastanti. Lasciare tutto ciò in mano (o meglio, nei database!) dei Social Network non è a mio parere una strategia vincente sul lungo periodo, anzi! Senza contare che i Social, su tutte quelle informazioni che immettiamo (un bel volume di dati davvero succulento!), ci monetizzano sopra parecchio :)


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Vocabolario SEOINDICIZZAZIONE: un sito internet si intende indicizzato quando le pagine che lo compongono sono presenti nel database del motore di ricerca. I motori di ricerca, tramite gli spider e seguendo i link, sono capaci in autonomia di trovare e indicizzare i nuovi ipertesti che ogni giorno vengono immessi a milioni sulla rete. Ovviamente è comunque possibile aumentare la velocità di indicizzazione degli stessi mediante opportune azioni, ad esempio linkando i nuovi siti da fonti autorevoli, inserendo una segnalazione in portali di informazione, utilizzando i social, ecc.

OTTIMIZZAZIONE: (SEO, Search Engine Optimization) in questo termine vanno a racchiudersi tutte quelle specifiche operazioni tecniche che hanno lo scopo di migliorare il posizionamento del sito nei risultati dei motori di ricerca e di aumentarne il traffico il tutto in funzione di ampliare la visibilità dei prodotti/servizi offerti tramite il sito stesso.
Tali operazioni vanno ad agire su 4 livelli (a volte apportando anche corpose modifiche):
1) codice HTML;
2) contenuti (principalmente testuali, ma anche immagini, pdf, video, ecc.);
3) web design;
4) struttura (architettura interna dei link);
L’intervento è specifico e mirato ad hoc per ogni singola pagina (ottimizzazione onpage del sito).

POSIZIONAMENTO: con questo termine si intende la posizione occupata dalla prima occorrenza del nostro sito all’interno dell’elenco dei risultati del search engine per una ricerca effettuata su una specifica parola chiave (o coppia di parole o frase).
Il posizionamento può essere naturale (che si ottiene nel tempo mediante l’analisi da parte degli algoritmi dei motori di ricerca di moltissimi fattori del sito) oppure ottenuto a pagamento tramite link sponsorizzati (ad esempio AdWords).


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Linkbuilding con la condivisione di fileCome oramai sappiamo abbondantemente, oltre a realizzare un sito internet si devono anche creare costantemente buoni contenuti perchè ciò è sicuramente ben visto dai motori di ricerca; forse il modo migliore per aspirare all'ambita prima pagina di Google in modo genuino e perdurativo nel tempo. In special modo se questi contenuti sono "freschi" e di buon livello ciò porterà link spontanei e visite al nostro sito internet che sono la "materia prima" di ogni web-popularity ben affermata! Oggi questa immissione di contenuti nelle pagine web è oggi enormemente facilitato grazie all'utilizzo di CMS e siti web dinamici aggiornabili direttamente dall'utente.

Ma i contenuti possono essere distribuiti sul web in svariati formati, e tra questi, quelli in formato eBook (file PDF in sostanza) sono certo da tenere in considerazione: gli eBook sono ben indicizzati dai motori di ricerca che leggono senza problemi anche i links in essi contenuti.
Un eBook dunque può risultare di grande aiuto all'interno di una strategia di linkbuilding e di accrescimento della popolarità (si possono distribuire, a seconda dell'argomento trattato: guide, risorse, how-to, manuali, racconti, ricette, report di viaggi, libretti di istruzioni, ecc.); vediamo dunque di sfruttarne al meglio tutte le possibilità.

Essendo un file a sè stante, slegato dal sito, è bene creare una testata con il nostro logo di riconoscimento, contatti e link al sito; chiunque lo troverà in rete saprà in questo modo subito a chi ricondurne la paternità. Utilizziamo un nome del file molto descrittivo e con qualche parola chiave; idem, al suo interno, creiamo dei titoli significativi per capitoli e paragrafi. Scriviamo ottimo contenuto, ricco, ben scritto e senza errori; cerchiamo di impaginarlo in modo elegante e leggibile utilizzando anche delle immagini. All'interno del testo non perdiamo occasione di inserire link ad hoc. Il footer è un'altra parte del PDF da studiare accuratamente; esso potrà essere ripetuto in tutte le pagine del documento e quindi può essere un elemento strategico in cui inserire riferimenti al nostro sito, contatti e link a sezioni importanti del nostro sito web.
Al momento che arriviamo a salvare il documento in formato PDF, alcuni software permettono di inserire determinati meta-dati, invisibili all'utente ma ben individuabili dai motori di ricerca, che aiutano l'indicizzazione dello stesso documento, e quindi è bene sfruttare anche tale possibilità.

A questo punto occorre immettere il documento in rete: ovviamente lo linkeremo da una o più pagine del nostro sito, ma in aggiunta potrebbe essere vantaggioso uploadarlo su alcune piattaforme molto conosciute di raccolta e condivisione online di documenti, tra cui posso suggerirvi, ad esempio: google docs, windows live, slide share, 4 share e scribd.


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SEO Western
 

Fanta-cinefilo accostamento tra SEO e Western :)

IL SEO-BUONO: tutte le buone prassi seo che mirano a creare un sito ben progettato e ben realizzato pensato per gli utenti, e dunque: contenuti originali, ben scritti ricchi di sinonimi; title e h1 esplicativi e descrittivi del reale contenuto (differente!) di ogni pagina; non "zeppare" le pagine di pubblicità ma utilizzare un approccio "light" verso l'inserimento di advertising; far crescere i link verso il sito in modo lento e naturale possibilmente da risorse a tema e di qualità; variare le anchor-text con le quali si linka alle diverse pagine del nostro sito; occuparsi anche dei canali "social" intessendo relazioni.

IL SEO-BRUTTO: quando l'intervento seo è troppo evidente/invadente, pur non facendo ricorso a tecniche black-hat (over optimization, in sintesi!): contenuti duplicati o ripresi da altri blog, portali o feed cambiando solo qalche frase; ripetizione di keywords nel title e negli h1; ripetizione di keywords nei contenuti testuali; creazione di molte pagine "inutili" che servono soltanto ad aumentare il peso di alcune parole chiave; riempire le pagine con annunci adwords o altre tipologie di pubblicità; acquistare una grande quantità di link in brevissimo tempo anche di scarsa qualità; gestire alcuni profili "social" solo ed esclusivamente in modo automatizzato, quindi senza curare le relazioni.

IL SEO-CATTIVO: quando l'intervento seo mira soltanto ad ottenere risultati sui motori di ricerca senza interesse alcuno verso l'utente (tecniche black hat): contenuti completamente copiati, scritti male con errori logici e grammaticali evidenti; ripetizione esatta di keywords in title, h1 e altri tag (keyword stuffing); utilizzo di pagine doorway che hanno il solo scopo di far salire altre pagine del sito; utilizzo sempre della medesima anchor-text, utilizzo di testi e link nascosti, utilizzo di tecniche spam per inserire link in blog, forum e profili; acquisto sconsiderato di migliaia di link di scarsissimo valore e in pochissimo tempo; tecniche per manipolare la visualizzazione del pagerank e/o del traffico sul sito.

E come in tutte le pellicole western che si rispettano, alla fine, IL CATTIVO è fatto fuori!

Se volete far crescere il vostro sito affidatevi a servizi seo di qualità, trasparenti e attuati in modo etico e professionale: alla lunga saranno gli unici ad avere il "lieto fine" :)


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SEO Copywriting: scrivere per il webUn post riassuntivo sulle best practice dello "scrivere seo" (seo copywriting) per gli articoli del proprio blog o le descrizioni all'interno di pagine web, siano esse più o meno tecniche, descrittive, scientifiche o narrative.

Intanto un preambolo: scrivere contenuti originali, ben formattati e veramente informativi, non solo è utile per l'utente a cui pensate di indirizzare tale testo, ma è anche molto ben gradito dai motori di ricerca, che nel tempo vi premieranno come fonte autorevole (con l'avvento di Google+ ci sarà sempre più attenzione al parametro dell'AuthorRank) e dunque "degna" di scalare le posizioni nelle serp. Inoltre andrete ad aumentare i contenuti testuali del vostro sito che via via faranno aumentare il peso specifico di alcune parole chiave per voi fondamentali in ottica seo e indicizzazione.

Passiamo adesso a vedere come scrivere un buon articolo seo-oriented.
Innanzitutto il tema: deve in qualche modo rientrare negli orizzonti del vostro "piano editoriale", essere abbastanza attuale e trattare un argomento che possa avere un minimo di appeal e di interesse.

Deciso il tema, si passa alla formulazione del titolo, che è molto importante: deve essere conciso ma esplicativo, contenere 1 o 2 parole chiave per voi importanti, attirare la curiosità del papabile lettore (soprattutto per quando l'articolo verrà distribuito tramite feed rss su canali esterni che magari mostrano solo il titolo su cui cliccare per leggere tutto o essere re-inviati alla fonte originale).

A questo punto si passa alla stesura vera e propria dell'articolo.
Per quanto mi riguarda, una volta che mi è chiaro l'argomento, cerco di buttare giù tutto di un fiato una prima stesura, tanto per fissare i punti e le idee (in ciò la mia formazione umanistica mi aiuta ma non è fondamentale); poi passo alla revisione accurata (seconda lettura), nella quale sistemo grammaticalmente e logicamente i periodi, aggiungo o tolgo frasi a seconda che ritenga opportuno approfondire un punto oppure se mi accorgo di essere stato troppo prolisso in un altro; controllo gli "a capo" semplici e quelli di paragrafo, gli elenchi puntati e numerati, i vuoti e i pieni, perchè anche il colpo d'occhio dell'articolo fa il suo sporco lavoro! :)
Faccio anche attenzione al tono dell'articolo: per mio gusto personale preferisco uno stile non troppo pesante e neanche narrativo; direi puntuale-informativo con un pizzico anche di leggerezza e buon umore, inserendo magari espressioni dialogiche e/o ironiche... ma ognuno troverà il suo stile personale!

Inizio poi una terza rilettura, e questa volta mi concentro sulle keywords da inserire e sui links:
a) le parole chiave: controllo la loro posizione nel testo, cerco sinonimi se vedo troppe ripetizioni, aggiungo, tolgo e sposto; studio quali mettere in grassetto o corsivo e su quali potermi giocare qualche combinazione nuova di accostamenti lessicali (utile questo accorgimento per eventuali long tail di ricerca che si è interessati ad intercettare);
b) i links: spesso, ma non sempre, le keywords coincidono anche con parole che vogliamo linkare: immettere alcuni links dall'articolo ad altre pagine del nostro sito è caldamente consigliato, ovviamente senza esagerare; anche un link a tema verso una risorsa esterna molto importante è da considerare. Soprattutto quando il post sarà ripubblicato tramite il feed su altre piattaforme, quei links strategici saranno davvero molto importanti per indirizzare traffico diretto al nostro sito professionale.

A questo punto l'articolo-alchemico è praticamente composto: è arrivato il momento di scegliere ed aggiungere un'immagine ad hoc, che, associata al titolo, aiuti il visitatore a comprendere ancora più immediatamente il tema e ad alleggerire la pagina che, tutta piena di parole fitte fitte scoraggerebbe anche il più accanito lettore :)
Non dimentichiamoci che una buona immagine può tornare molto utile anche per attirare lettori tramite Pinterest!

Aggiungo poi in fondo il link al mio "profilo autore", rileggo un'ultima volta, valuto il colpo d'occhio ed invio! Ecco pubblicato il nuovo articolo!

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LinkbuildingNegli ritagli di tempo che mi è possibile trovare cerco di portare avanti il mio personale contributo alla causa "divulgazione SEO" mettendo a disposizione di tutti in modo assolutamente gratuito, materiale "docg" (come tanti vini buoni della mia amata Toscana :) ) testato personalmente che forse solo il tempo che passa potrà rendere in alcuni casi non più efficiente e funzionante, nel senso che potrebbe darsi che il servizio elencato abbia poi chiuso i battenti.

Alla pagina della mia Guida SEO gratuita, oltre a toccare tutti i punti per un'ottima ottimizzazione onpage delle pagine del sito e ad indicare tutte le modalità per rendere più popolare il sito una volta messo online, distribuisco anche in free download già 5 elenchi per fare dell'ottima link building con segnalazione di directory, siti di bookmark, siti di news, motori di ricerca, blog e portali di pubblicazione di feed rss.
La risorsa a disposizione credo sia di buon livello, ed è anche stata inserita da Giorgio Tave nella pagina sul suo Forum dedicata alle risorse gratuite per la link popularity.

Ma non voglio certo fermarmi, e non lo farò mai; adesso sono dietro a provare uno ad uno i 300 e passa siti internet citati in una già autorevole risorsa ma che comunque devono essere testati per eliminare almeno i servizi già obsoleti, non più funzionanti, a pagamento o dedicati solo ad una determinate nazione o lingua del mondo.
Vi elenco dunque, come antipasto della futura e corposa "pietanza di linkbuilding" che tra qualche tempo pubblicherò, alcune risorse che potete già utilizzare: http://www.tiltzero.com/ , http://www.bloggers.com/ , http://www.bloginteract.com/ , http://www.chime.in/ , http://www.zootool.com/ , http://www.zakladok.net/ , http://www.yemle.com/

Buona linkbuilding a tutti!

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Scivolare sulla buccia di banana..ahi ahi ahi! :)

Anche se l'apertura è ironica, vorrei in questo articolo mettere in luce un aspetto che sempre di più emerge, almeno nella mia esperienza lavorativa personale, durante il primo incontro/colloquio tra il cliente che illustra la sua idea di progetto e il professionista che dovrà poi convertire tale idea in un buon preventivo, ovvero: le conoscenze seo (intese in senso più ampio di inbound marketing).

Qualche anno fa, ricordo che il cliente ti contattava perchè nel portfolio aveva visto un bel sito in flash, pieno di animaizoni spettacolari e magari non troppo pesante da caricare (l'attenzione al tempo di caricamento nei più avvezzi al web c'era!); il posizionamento sui motori rimaneva un pò esterno, come un buon corollario aggiuntivo.. "Se poi siamo anche nelle prime pagine, meglio!". Ma l'attenzione era assolutamente focalizzata sulla spettacolarità del sito. Ti mostravano un'animazione di un sito galattico e ti chiedevano se eri in grado di riprodurla (con conseguente esplosione di programmi quali SwfDecompiler)...

Quel tempo mi sembra veramente terminato, e già da un pò.
Si è attraversato un "periodo di mezzo" di spaseamento: anche i clienti non sapevano bene cosa chiederti: flash assolutamente no, ...che sia in prima pagina, ...html5(?), ...che sia visibile anche sul portatile, e il cellulare :) ... che sia grande, non stretto nello schermo.. e così via...
Adesso invece la consapevolezza c'è: e se di seo non sai, sono guai! La conversazione è più ampia: si parte dal sito e dal progetto che si ha in mente di portare sul web, ma si parla sicuramente del posizionamento, ci si addentra spesso in particolari tecnici e in seo copywriting, si parla di social networks (facebook, twitter, google+), di come sfruttarli, di pubblicità e marketing (in primis di adWords), di landing page e DEM (direct email marketing); e se cadi malauguratamente su qualcuna di queste.... puoi dire addio al lavoro!

Poi magari si farà il sito e stop; niente di tutto il resto. Ma per averlo ottenuto quel lavoro è stato necessario, almeno per il singolo freelance, avere una discreta conoscenza di tutto il panorama che fa di un sito un progetto veramente vincente ed utile per il cliente: programmazione, web design e web marketing.

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Berlino, città creativaCome ci sono arrivato? Beh...molto semplice. Un giorno mi sono deciso, ho preso armi e bagagli, o meglio, computer e strumenti del mestiere e mi sono diretto verso questo Paese, così enigmatico, storicamente movimentato e segnato, ma al contempo estremamente esplosivo, in termini di creatività ed avanguardia.

"Quello che più mi soddisfa della mia attività oltreconfine come web designer freelance è poter vedere le mie idee e i miei progetti concretizzarsi, anche grazie alla piattaforma di lavoro online twago, alla quale mi sono affidato fin dall’inizio, aver carta bianca in quanto a creatività, svolgere il mio lavoro quotidiano ricevendo continui stimoli dall'ambiente che circonda me e gli altri lavoratori autonomi che decidono di trasferirsi qui." E' così che Claudio Sinopoli, web designer connazionale, inizia a raccontarci la sua esperienza personale, iniziata pochi anni fa, quando si è deciso a lasciare definitivamente il Belpaese per realizzare il proprio sogno professionale a Berlino. "L'importante è crederci" - continua Claudio - "e non cedere alle prime avvisaglie di debolezza, incertezze o insuccessi, perché quelli sono inevitabili, anche e soprattutto in un panorama parecchio concorrente e in continua evoluzione. "

E’ assodato che il successo di un web designer, come anche quello del graphic designer e di tutte le altre professioni relazionate alla web economy, dipenda dalle sue abilità nella gestione e dall’organizzazione del suo progetto, nel talento con il quale lo realizza.

Una regola, questa, che ovviamente vale per tutti i web designer di questo mondo, sia che si trovino a progettare siti web in Italia, piuttosto che in Germania, in Cina o negli Stati Uniti.

C'è da dire, anche, che al giorno d'oggi la capacità prettamente intellettuale non è tutto. La componente tecnologica e multimediale gioca la sua parte. In tempi sempre più recenti, infatti, tantissime figure professionali fanno della tecnologia uno strumento di lavoro imprescindibile. Tablets, laptop d'ultima generazione, ultimissime applicazioni per iPhone e smartphones. Il pane quotidiano, al giorno d’ oggi, per il web designer, che si trova sempre più a stretto contatto con la tecnologia e la telecomunicazione applicata al suo campo lavorativo.

"Il passaggio dall' Italia alla Germania non è stato poi cosi "soft", anzi, tutt'altro. L'esperienza nel territorio nazionale era caratterizzata da una netta predilezione della quantità alla qualità. Sbarcato in Germania, mi sono accorto che le cose funzionavano in maniera del tutto differente. Qui prima di tutto viene la qualità, su questo non ci piove. Nella stragrande maggioranza dei casi, all'azienda o a chi ti commissiona il progetto, poco importa se per realizzarlo ci metti due giorni di più, o un settimana, purché il risultato rispecchi le richieste del cliente”.

Prendete il paragone con le pinze, anche se il meccanismo è lo stesso, ma sembra proprio che assomigli al gioco del Monopoli. Puoi avere nelle mani una decina di piccole proprietà non redditizie e continuare a giocare senza sperare in una grossa vincita. Ma basta possedere un Viale dei Giardini piuttosto che un Parco della Vittoria per rappresentare un ottimo potenziale vincitore.

Ovviamente si sa, non è sempre tutto rosa e fiori come ce lo immaginiamo. Di scogli e difficoltà ce n’è per tutti, nessuno escluso. Ma al proposito possiamo dire che Berlino gioca dalla parte dei freelance, e offre loro un ampio ventaglio di eventi, manifestazioni, meeting tra startup e freelance, seminari e workshop per tutti i gusti. Il tutto per permettere ai lavoratori autonomi di essere al passo con i tempi, di conoscere l’ ultima versione di html5 piuttosto che CSS3, o magari conoscere le nuovissime applicazioni per web designer da installare nel proprio iPhone.

Insomma, se tiriamo le somme, e facciamo tesoro della preziosa testimonianza di Claudio Sinopoli, ci rendiamo conto che il futuro dei web designer è per lo più promettente e la loro professione costituisce sempre di più uno dei perni della web economy.

BIO:
Millestanze.it ha ospitato Elisa, web writer freelance, recentemente trasferitasi a Berlino, che prende spunto dalla capitale tedesca e dalla sua esplosiva creatività per i suoi articoli sul web design e su tutto quello la web economy oggi ci offre.

Social SEOOggi, chi pensa di poter avere successo su internet solo con un sito statico che presenta il proprio business o i propri prodotti con le oramai classiche paginette è molto fuori strada! Oggi sempre di più i motori di ricerca (Google in primis!) ambiscono a contenuti "freschi", ben scritti, originali e soprattutto vogliono che tu, sia come persona che come professionista o aziendia, partecipi alla vita "social" del web.
Eh si, purtroppo, se vuoi avere successo su internet e far salire nelle serp le tue pagine devi metterti in testa che un pò di tempo dovrai passarlo a smanettare anche sulla pagina facebook, il profilo twitter, l'account google+, la pagina professionale di LinkedIn e anche altri, tra cui possiamo citare: foursquare (importante soprattutto se hai un'attività come un negozio, in cui i clienti possono recarsi fisicamente); oppure Pinterest (se porti avanti un business dove le immagini hanno una certa rilevanza). I Social sono ovviamente troppi per stare dietro con cura a tutti, ma quelli fondamentali un pò vanno seguiti.

Ma a mio parere l'attività social-seo non si esaurisce nell'aggiornare i profili sopradetti.

Bisogna calarsi nella web-sfera a 360° se possibile e partecipare con commenti intelligenti a blog di settore che trattano argomenti per noi utili ed interessanti (magari mettere su un proprio blog!); iscriversi e partecipare con rispetto a forum e portali di settore; proporre a nostra volta, sul proprio sito, materiale di prima qualità, articoli gratuiti e segnalarli alle community come materiale liberamente consultabile; aiutare con consigli oculati altri utenti meno esperti di noi nel nostro campo; segnalare le risorse "da urlo" in cui ci siamo imbattuti; ed anche, perchè no, fare piccole donazioni a chi le merita, a chi, nel tempo, si è rivelato per voi una risorsa inesauribile e sicura di informazioni e possibilità.

Tutto ciò porterà a voi, oltre ai vantaggi diretti, anche quelli seo-indiretti, ovvero persone che a loro volta linkeranno le pagine del vostro sito, segnaleranno le vostre risorse, condivideranno sui social i vostri messaggi e link, ridiffondendoli tra i loro contatti. Questa propensione alla socialità e condivisione è proprio ciò che può portarvi i così ambiti e fondamentali link spontanei, link che faranno crescere la vostra popolarità e salire il vostro sito :)

Delizard Siti Web cerca di porsi in questa maniera verso tutto ciò che trova interessante e degno di nota sul web; cerca a sua volta di proporre buoni contenuti, articoli, news interessanti e materiali gratuiti da poter consultare. A volte può riuscire meglio, altre volte meno bene, ma l'impegno, la voglia di migliorarsi e di condividere non verrà mai meno... Buon weekend a tutti!

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Web e territorio a Rosignano MarittimoVorrei riportare in questo articolo quello che secondo me è oggi il rapporto territorio/web sul Comune di Rosignano Marittimo (Livorno - Toscana). Ovviamente baso la mia illustrazione sull'esperienza diretta di sviluppatore di siti internet che porto avanti dal 2006 circa.

Ritengo che a confronto della media nazionale, su questo specifico territorio, siamo ancora indietro: molte aziende, anche di medio livello, non hanno affatto un sito (e si affidano a pagine gialle o a servizi offerti da portali per aziende) o ne hanno uno molto datato, anche graficamente, e molto lontano dal "sentire contemporaneo".

Assolutamente quasi inesistente è la coscienza (e la pratica!) della presenza "social" aziendale: l'unico social network conosciuto (o quasi) è Facebook, ma è utilizzato prevalentemente a scopi personali, e non come veicolo per incrementare la propria popolarità e riconoscibilità sul web.

I rami di business più attenti, comunque, alla presenza web, sono quelli di ambito turistico (hotel, bed and breakfast, agriturismi) e quello delle agenzie immobiliari. Il primo, ovviamente, perchè deve rivolgersi ad una clientela "fisicamente distante" (italiani di altre città e regioni, gli stranieri); il secondo perchè oramai oggi è consuetudine consultare gli annunci immobiliari su internet invece di fare "il giro delle 7 chiese" per chiedere informazioni a ciascuna agenzia.

Forse, in un territorio segnato da un riconoscibilità turistica importante negli anni passati (Castiglioncello) e dalla presenza di una grande industria (Solvay) che ha calamitato molto le attenzioni sociali e comunali, si vive ancora sugli ultimi riflussi di questi fasti passati. Inoltre è ancora molto sentito il fatto di poter portare avanti il proprio business sul bacino di utenza territoriale da cui si è sempre attinto.

Ma credo sia giunto il momento, anche per business diversi da due citati precedentemente, di crearsi una propria storia e una propria autonomia, anche parallela e complementare a quella già in essere, sul web. O anche di rifondarsi ripartendo proprio, magari, da una nuova e rinnovata presenza su internet, che connetta le attività di questo piccolo centro con il mondo circostante e le molteplici opportunità che si possono trovare "oltre" da qui.

Il mio, ovviamente, può essere inteso come un auspicio di parte ma, in realtà, è una constatazione lucida e sincera che anche un pò a malincuore devo fare, in quanto credo molto ai benifici positivi (in vari e molteplici termini) che una larga interconessione ad internet può portare, a tutti i livelli: sociali, commerciali, turistici ed etici.
Quindi, per questo motivo, auspico un futuro, per il mio territorio, molto più "internet-connesso" di come è adesso!

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I 10 comandamenti SEOI 10 Comandamenti SEO:

1. Crea buoni contenuti, originali e pensati per l’utente.

2. Crea una rete efficace di link tra tutte le pagine del sito.

3. Sprigiona creatività per ideare sezioni del sito utili e che possano attrarre visitatori

4. Cerca anche di utilizzare belle foto e contenuti video.

5. Se possibile crea e mantieni attivo con articoli ben scritti un blog di argomenti riguardanti il tuo business.

6. Crea ed aggiorna costantemente i profili “social” (Facebook, Twitter e Google+ in primis).

7. Crea un sito con un design piacevole, possibilmente ottimizzato anche per il mobile in modo che il cliente non fugga dopo 5 secondi e performante nel caricamento dei contenuti.

8. Cerca di incrementare i link verso il tuo sito in maniera graduale e da buone risorse e possibilmente affini al tuo campo.

9. Bene all’utilizzo di keywords significative nell’anchor-text ma cerca di diversificarle e di utilizzare sinonimi.

10. Non affidarti a software o professionisti che ti promettono 1000 links in un giorno o la prima posizione su google assicurata. Sii un Artigiano del SEO: manualità, pazienza, personalizzazione e tanto, tanto lavoro!

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Artigiano del SEOCredo che l'autodefinizione "Artigiano del SEO" possa rappresentare "a pennello" l'impegno e lo spirito con il quale affronto questa specifica parte del mio lavoro di sviluppatore di siti web.
Inizialmente mi era balenata in testa la definizione di "operaio del seo" ma immediatamente ho collegato questa espressione al concetto di "fabbrica" e dunque, in qualche modo, alle macchine, alle procedure computerizzate e alla catena di monatggio. Niente dunque di più lontano da ciò che volevo esprimere.

E allora, mi si è subito accesa la lampadina su "Artigiano del SEO". Ma certo si, questa è perfetta! :)

Come l'artigiano ho fatto la mia gavetta in bottega; due anni di esperimenti, recupero materiale, scelta delle fonti, tentativi e qualche piccola penalizzazione sempre risolta! Sbagliando si impara. Ho imparato a conoscere gli strumenti con cui lavorare e il materiale che dovevo plasmare.

Come l'artigiano la mia opera è totalmente, esclusivamente e sempre manuale. Per questo occorre tempo e pazienza. Se desideri 1000 links in un giorno rivolgiti alla grande industria!
Qua tutto si studia su misura e si personalizza sul cliente. Si cerca di fare il meglio possibile, essendo consci che tutto è sempre perfettibile e migliorabile.

Come l'artigiano, e a differenza dell'artista, si usa creatività ma dentro regole e standard ben segnati. Forse parlerei anche di ingegno, che dà forse più il senso di qualcosa di creativo ma comunque sempre legato alla razionalità, allo studio e alle regole.

Infine, come l'artigiano, sto in bottega, uno dei luoghi "social" per eccellenza. In bottega passano sempre gli amici a farti un saluto, a scambiar due chiacchere. Nelle belle giornate c'è anche qualche sedia fuori per soste più lunghe, per parlare della domenica ma anche, con qualcuno, per discutere del lavoro che sto svolgendo, scambiar pareri e alla fine della dura giornata offrirsi un buon bicchiere di vino!

Ecco, per tutto ciò, io mi sento e penso di potermi definire "un artigiano del seo".

PS: E poi vivo in Toscana, dove la "vita di bottega", dell'artigiano, soprattutto nei piccoli centri rurali, è ancora molto viva...

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SEO: over optimization penalityGoogle sta per mettere in atto un nuovo upgrade con lo scopo di penalizzare le pagine "troppo ottimizzate" da un punto di vista SEO (penalizzazione OOP: OVER OPTIMIZATION PENALTY). Tutto starà nel comprendere che cosa significhi "troppo ottimizzate"; quando una pagina è troppo ottimizzata? Io non credo che in questo caso si faccia riferimento alla ripetizione di parole chiave (keywords stuffing) o altre azioni black hat già note.
In questo caso credo si voglia andare a colpire qualcosa che però sta su un confine molto labile; lo scopo è quello di migliorare l'indicizzazione di quei siti wen che hanno ottimi contenuti rispetto a quelli che ne hanno di discreti ma che si posizionano meglio grazie ad azioni SEO...
E questo allora un pò mi preoccupa: prima ti dicono che devi scrivere in modo SEO e dopo che invece si può scrivere anche male basta che il contenuto sia alto? Ma il contenuto passa anche dalla forma!

Fin dalle elementari ci hanno insegnato le regole grammaticali e i temi hanno sempre avuto un doppio voto: forma e contenuto.
Andare addirittura a penalizzare che scrive in maniera SEO, anche in maniera un pò spinta se vogliamo, ma senza utilizzare nessuna tecnica veramente "black" mi sembra il volersi addentrare in in terreno molto scivoloso, dai rischi alti e dall'effettivo impatto debole...

A breve chiederò a Google direttamente di scrivermi i contenuti e gli articoli, no?
Tutto sta, in quanto in profondità andrà ad agire questo upgrade; il pericolo è di colpire siti ottimi solo perchè hanno anche spinto sul lato SEO...

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Inbound MarketingL'acronimo SEO (search engine optimization) utilizzato per indicare tutte quelle azioni che mirano a far scalare posizioni ad un sito nelle serp dei motori di ricerca sembra in fase di declino; Rand Fishkin sta portando avanti e promuovendo un nuovo nome da affibbiare a questo "gruppo di servizi" e ciò che propone è Inbound Marketing, che tradotto alla lettera suona come "Marketing in entrata".

A me sinceramente non entusiasma molto, ma vediamo nel dettaglio in che cosa consiste questo "gruppo di servizi", forse potremo trarne qualche utile indicazione:
- ottimizzazione interna delle pagine del sito in funzione delle parole chiave di interesse;
- link building;
- email marketing
- ottimizzazione della grafica (web design);
- ottimizzazione del codice / velocità di caricamento (web development);
- ottimizzazione dei testi e delle traduzioni (blogging, copywriting);
- ottimizzazione dei profili social ed incremento di follower, fan ed interazioni social;
- ottimizzazione Google Place;
- analisi del sito con software e strumenti appositi (Google Analytics ad esempio).

Quindi come possiamo vedere sono molte le competenze che un SEO deve sapere attraversare e mettere in atto, anche se poi potrà eccellere più o meno in qualcuna di queste. Il nodo centrale è che tutte queste azioni hanno lo scopo di:
- migliorare il posizionamento del sito nelle serp dei motori di ricerca per le keywords di interesse;
- incrementare le visite al sito (e la durata di permanenza sul sito stesso) e se possibile anche aumentare la percentuale di iscirioni al sito, acquisto prodotti/servizi, ecc.
- incrementare la sfera social, acquisendo un certo numero di follower e di fan che ci seguono costantemente e che grazie a segnalazioni e condivisioni incrementano la popolarità del brand.

Tutto ciò può essere denominato "Inbound Marketing"? Cosa ne pensate?

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Google PlaceEssere presenti su Google Place è veramente fondamentale per i risultati Local. Grazie alle ricerche georeferenziate (sempre più precise, soprattutto attraverso i mobile devices) possiamo riuscire a comparire tra i primi risultati anche se il nostro sito è molto indietro nella serp o addirittura anche se il sito proprio non lo abbiamo!

Si deve utilizzare un titolo che ci rappresenti con il nome dell'azienda/servizio magari inserendo qualche parola chiave interessante per noi.

Per la descrizione abbiamo a disposizione 200 caratteri, da utilizzare con accuratezza, inserendo parole chiave e ripetendo alla fine il nome della località/città/regione per la quale vogliamo posizionarci.

Inserire tutti i dati di individuazione esatti (via, numero, cap, città, telefono) e poi, se vogliamo indicare un'area geografica specifica nel raggio della quale offriamo i nostri servizi è bene non selezionare un'area vasta, ma cercare, soprattutto se il nostro business è in una metropoli, di focalizzarci su un'area specifica.

Poi abbiamo le categorie: possiamo segnalarne fino a 5; scelta la prima che individua il nostro servizio/prodotto in maniera esatta ma generica (ad esempio: realizzazione siti web), possiamo anche creare altre 4 categorie ex-novo concentrandoci su filoni a più alta precisione: creazione siti web dinamici, sviluppo siti web toscana, indicizzazione seo siti web, ecc.

Foto e video non influiscono molto sul posizionamento della nostra mappa.

Ultimo elemento a cui prestare attenzione sono gli "Ulteriori Dettagli" ovvero la possibilità di inserire liberamente delle nostre segnalazioni, cose che vogliamo sottolineare e che ci caratterizzano. In questa doppia casella di inserimento, se fossimo ad esempio un bed and breakfast, potremmo inserire il campo "accessori" e mettere: phon, wi-fi, energie alternative, ecc.

La creatività in questo caso gioca un ruolo fondamentale e può essere la marcia in più che farà emergere la vostra mappa! :)

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Sviluppo siti web, territorio e relazioni socialiMolto spesso si dice e si scrive che realizzare siti web è una professione che si può svolgere a distanza, in qualsiasi luogo ci si trovi, a qualunque ora del giorno e della notte. Ed in effetti tutto ciò non è lontano dal vero, anche se il fattore contesto/luogo/territorio/relazioni sociali un pò conta (e ci racconta)...

Se si è cresciuti in un determinato luogo (nel mio caso il Comune di Rosignano Marittimo, Livorno - Toscana) e continuiamo a viverci e ci svolgiamo anche la nostra professione, quel territorio (inteso in senso ampio, con tutti i suoi usi, costumi e storie che lo compongono)  passa necessariamente nel nostro lavoro ed inoltre, molto probabilmente, grazie a quel territorio così vissuto possiamo contare su una bacino di conoscenze, relazioni, amicizie, collaborazioni professionali che possono migliorare il nostro prodotto e magari permetterci di offrire al cliente una gamma più ampia di servizi complementari unendoci a persone vicine se non addirittura amici di entrambi. La rete relazionale della fiducia ha un suo valore, al di là ovviamente del fatto che anche il prodotto in sè deve essere di qualità.

Il territorio in cui viviamo e lavoriamo, in cui si è conosciuti, incrementa i richiami e i passa-parola e può anche favorire l'incontro tra strutture e professioni in cui il webmaster fa da nodo di contatto. Essere presenti in un determinato luogo a certe ore fa comunque ancora oggi sentire il cliente più tutelato e sicuro; il lavoro di web designer, web developer o seo freelance non può sottrarsi dal rapporto con il territorio e a quella parte di interazione sociale che è componente importante ed inestricabile del proprio lavoro.

Sicuramente è un fattore che potrebbe rivelarsi anche come un'arma a doppio taglio, nel senso che se alcuni incarichi riusciranno fatti male, lasciando insoddisfatto il cliente, su un territorio abbastanza circoscritto si fa presto a "spargere la voce" e dunque, per il professionista, ogni lavoro diventa ancora più delicato perchè è cosciente del fatto che anche un solo progetto andato male può costargli molto in fatto di reputazione "reale". Ma qui siamo ottimisti :)

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La struttura di un sito web è una rete complessaCostruire un sito è un processo che coinvolge moltissime discipline; ma ce ne è una che in particolar modo è trasversale a tutte ed è l'ottimizzazione interna delle pagine.

Quando si pensa a come progettare un sito, quando si lavora al design, quando si programma, quando si ragiona sull'architettura interna del sito e la rete tra le pagine, quando si scrive i contenuti testuali: ognuna di queste azioni deve essere portata avanti avendo sempre un occhio di riguardo alla futura buona indicizzazione del sito.

Oramai lo si è ripetuto fino alla nausa: il titolo della pagina, il nome del dominio, il metatag description per attirare l'utente al click, i contenuti ricchi, originali e ben scritti, possibilmente inscatolati in una gerarchia in "stile articolo": titolo [h1], sottotilo [h2] e paragrafo.

Il menù principale dovrebbe essere in formato testuale, con sottomenù, anch'essi testuali, se ogni macrocategoria del sito prevede al suo interno delle sotto-categorie. Se proprio non è possibile farlo testuale prevediamo almeno un menù alternativo (ad esempio nel footer, o laterale) che lo sia (o al massimo una pagina di sitemap). Se la profondità delle sezioni/pagine è molto ampia ed il sito molto complesso, non scordiamoci di inserire le "breadcrumbs", in modo da dare al visitatore una sorta di appiglio orientativo per capire dove si trova e su come è strutturato il sito all'interno del quale si sta muovendo.

Nei contenuti giochiamoci il grassetto sulle parole più importanti e inseriamo, nel flusso del discorso, dei link che rimandano ad altre pagine del sito; un sito, nella sua interezza, potrebbe essere immaginato come una rete complessa, in più dimensioni, molto articolata internamente e aperta verso l'esterno.

Possiamo anche ripensare il posizionamento dei DIV e dare in pasto agli spider dei motori di ricerca, prima quelli con il contenuto testuale e poi, ad esempio, la colonna con i banner.
Utilizziamo il logo per rimandare sempre alla homepage e non scordiamoci mai di ottimizzare i tag "alt" di ogni immagine.
Costruiamo sezioni dsitinte per versioni in altre lingue e cerchiamo di inserire, ad esmepio nel footer, in tutte le pagine, i dati di contatto e le proprie coordinate di localizzazione geografica.

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TwitterIn base alla mia esperienza, ma che trovo comunemente condivisa, Twitter è una risorsa eccezionale e imprescindibile per ogni professionista che voglia mantenersi aggiornato in modo facile sul proprio settore.

Al di là della promozione dei propri servizi, il "tweet" diventa una risorsa veramente utile ed importante quando a crearlo sono famosi professionisti del nostro ramo professionale; seguire queste persone è veramente una crescita giornaliera costante di sapere (gratuita!) che non ha uguali!

Seguire magari poche persone ma quelle giuste diventa veramente un valore aggiunto al proprio lavoro: si deve ovviamente trovare il tempo di leggere le risorse segnalate, ma non è mai tempo perso, anzi!
Le notizie sono quasi sempre di altissimo livello e introvabili in altra maniera.

Oltre dunque ad essere una risorsa unica per il proprio aggiornamento, oltre a indirizzare lettori verso i propri articoli (meglio se di qualità!), Twitter si rivela vincente anche nello scovare nuove persone con le quali possiamo avere interesse a creare collaborazioni o network di lavoro. Questo, di rimbalzo, può amplificare la nostra notorietà su internet e comunque metterci in contatto con nuovi possibili clienti.

Twitter
è dunque, a mio avviso, uno strumento veramente eccezionale (e il miglior social network, se così possiamo definirlo!), non invasivo, libertario e di grandissimo e reale aiuto per ogni freelance :)

PS: a margine di questo articolo vi segnalo anche la nuova risorsa Inbound.org, nata da poco e con un canale di news esclusivamente dedicato al SEO.

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SEO-LupinUna cosa importante, per migliorare sempre da un punto di vista SEO l’ottimizzazione interna del proprio sito web è quella di avere uno “sguardo furtivo” (nel senso buono di “furto creativo"!) nei confronti non solo degli altri siti in cui giornalmente ci imbattiamo, ma anche del mondo esterno.
Uno sguardo alla... Lupin III si potrebbe ironicamente dire! :)
La mente, o almeno una sua piccola parte, deve essere costantemente vigile e propensa a scansionare il mondo con una specie di “filtro seo” sempre abbassato sugli occhi; soltanto così si può continuare a migliorare le proprie pagine cercando di adattarvi, creativamente, ciò che abbiamo visto altrove. E ripeto: anche il mondo esterno, fisico, con le sue relazioni e forze reciproche, può dare spunti interessanti per migliorare l’ottimizzazione di un sito!

Citerò, per ciò che mi riguarda, soltanto l’ultimo esempio in scala cronologica, di un intervento apportato al mio blog in seguito al fatto di aver visto che un blogger, infondo ad ogni suo articolo, riportava un trafiletto di diverse righe con la sua biografia e alcuni link; una specie di firma ma molto più ampia… Interessante ho pensato (io avevo fatto un post di presentazione, ma in quel modo era migliore!)… forse però un po’ ridondante, inserito così alla fine di ogni articolo. E allora ho pensato di mettere un trafiletto “profile” di autopresentazione sempre fisso in ogni pagina del blog in alto a destra. In questo modo è sempre visibile, i link per me più importanti sempre a portata di “click” del visitatore e non ho la ridondanza di inserirlo ogni volta a fine articolo!

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SEO ripetita iuvant...Per la professione che svolgo (realizzazione siti internet, in senso ampio) mi è capitato di seguire (soprattutto tramite Twitter, ma anche tramite newsletter o direttamente sul blog di riferimento) professionisti o agenzie SEO abbastanza importanti (devo dire soprattutto non italiane!) che in capo ad un giorno postano anche 3 volte lo stesso articolo e nell’arco di una settimana anche 10 volte o più…
In sostanza hanno quei 10 argomenti con i quali ti martellano incessantemente in combinazioni più o meno studiate e sinceramente di quegli account non ne è resistito uno! 
A me questo modo di postare argomenti e "cinguettii" non piace affatto, mi annoia e mi disturba: forse dal loro punto di vista sarà ottimo in chiave SEO ma secondo me è veramente scarso in fatto di comunicazione e personalmente mi trasmette anche una sensazione di scarsa professionalità.
Un esempio di pessima distorsione dell’accoppiata seo/social network portata all’estremo purtroppo…

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Web CopywritingPer chi come me si occupa di web design, sviluppo di siti web o seo è oramai diventata abitudine anche mantenere aggiornato un blog  e/o un canale feed rss in cui scrivere articoli più o meno complessi ma comunque inerenti il proprio ambito di attività. Questa cosa è oggi data quasi per scontata ma non è detto che un ottimo web developer sia anche bravo a scrivere articoli, anzi...

D'altro canto, se si è freelance, ovvero lavoratori solitari, e si ha la necessità di emergere nei risultati motori di ricerca per farsi trovare da potenziali clienti, è quasi impossibile non ritrovarsi a scrivere buoni contenuti ottimizzati che ci aiutino a migliorare l'indicizzazione delle nostre pagine e attirino più utenti a navigare il nostro sito.
Quindi, chi si ritrova a lavorare in questo settore, oltre ad una capacità importante nel web design, web development e/o seo, deve anche tener presente che dovrà scontrarsi con la "letteratura" (almeno quella di settore!) ed essere un discreto copy! :)

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Ontologia dei siti webRealizzando siti web, tra le varie domande che di tanto in tanto mi viene “filosoficamente” da pormi c’è quella relativa a quale deve essere la funzione ontologica propria e fondante di un sito web.

Ovviamente ce ne sono molte che mi vengono in mente tra cui: presentare e dare visibilità ad un’azienda/prodotto, aumentare i contatti e gli introiti di un business, avere feedback dal proprio bacino di utenza, offrire un nuovo servizio, ecc.
Però queste, a mio parere, non riguardano veramente l’ontologia propria di un sito.

Reflettendoci un po’ sopra in libertà mi vengono alla mente le seguenti riflessioni:

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Social NetworksPrincipalmente i clienti si rivolgono a me per la realizzazione di un sito web.
Quasi sempre oramai un sito dinamico, dai contenuti aggiornabili, anche se poi, nella stragrande maggioranza dei casi, purtroppo poco aggiornato :)

Quello che rarissimamente mi viene però richiesto è come poter utilizzare i social networks in modo professionale.
Quasi tutti hanno un profilo Facebook, ma in pochissimi sanno che esiste anche la Pagina Facebook Aziendale, che esiste Twitter, LinkedIn e, adesso, anche Google+.
Per gli addetti ai lavori l'esistenza e l'uso di questi strumenti sembra scontata e banale ma in realtà, per la grande maggioranza degli internauti e dei nostri clienti non è affatto così! E quindi dobbiamo essere noi a cercare di aiutarli a prendere consapevolezza di ciò.

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La creatività del SEOIl SEO non è solo creare link verso una pagina o un sito per farlo salire nei risultati; quella (la cosiddetta linkbuilding) è una parte, certamente importante, ma ultima cronologicamente nelle azioni da compiere.

Non c'è buona azione SEO che non tenga presente del web design, della programmazione, dell'usabilità e delle esigenze dell'utente:  sull'inter-relazione, l'inter-operabilità e la reciproca influenza di questi elementi fondativi di ogni progetto web deve agire la "fantasia", la "creatività" del SEO per ottenere un'ottimizzazione on-page massima in ogni situazione.
Gli elementi con cui "giocare" sono svariati e molteplici e a volte potrebbe capitare che l'architettura del sito internet e il design di una pagina web siano dettati da esigenze SEO e non viceversa.

Questo, almeno per ciò che mi riguarda, è la parte più affascinante e stimolante di un lavoro SEO.

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Ci sono Aziende o Professionisti che affidano la loro presenza online solo ed unicamente a e per mezzo di Facebook, costruendosi una FanPage (questa è quella di Delizard Siti Web) dedicata alla propria attività. Io personalmente non farei mai una scelta del genere e lo sconsiglio vivamente.
Facebook è e deve restare uno strumento utile ad accrescere la socialità e la popolarità sul web, ma come tale (tool) deve restare esterno ad una nostra identità digitale e non esserne onnicomprensivo. Se un'azienda fa la scelta di affidarsi in toto a Facebook rischia che il suo brand sia oscurato dalla potenza del primo. Inoltre, la Pagina, è scarsamente personalizzabile sul mood dell'azienda, è omologante, e si rimane comunque sottoposti a politiche ed attività non nostre. Infine la Pagine non sono ancora così ben indicizzabili come un sito dedicato a quell'argomento specifico.

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In vacanza sono finalmente riuscito a leggermi le "Lezioni Americane" di Italo Calvino e così, un pò per gioco, ho cercato di applicare il concetto fondamentale di ogni lezione al web (ci sarebbe anche una sesta lezione "consistency" ma che però non fu completata).
Qui di seguito il risultato di questo mio esperimento  web/letterario :)

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A mio avviso sempre di più la realizzazione, o meglio ancora - la creazione - di siti web, si sta trasformando in qualcos'altro, qualcosa di meno vivo e creativo.
Qualche anno fa portare online un sito era veramente un processo creativo, sia di creazione artistica che di creazione "razionale" (calcolo e programmazione).
Un professionista, o una azienda, impegnava molto di sé nel sito web: si appassionava a realizzare qualcosa di innovativo (anche troppo a volte... basti pensare all'utilizzo spropositato di flash per creare animazioni strabilianti e pesantissime!), di unico, che rispecchiasse veramente il mood del proprio modo di fare business. Oggi invece si tende di più a replicare, la direzione è quella dello strumento "funzionale" un po' a scapito della parte "emozionale".

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Cuore SEO, partire veramente dal cuore dell'indicizzazione ovvero l'Ottimizzazione della pagina web.

Mi sto appassionando sempre di più a questa parte specifica del corpo-seo-tutto, che comprende anche link-building, article marketing, email marketing, web marketing, social media marketing. Ciò che a me più piace è partire dall'origine, dal cuore, da ciò che poi penderà con gran peso su tutte le azioni future. Forse anche perchè sono uno sviluppatore, un pò designer, a cui è sempre piaciuto partire dalla pagina bianca per andare a creare... e se questa cosa creata adesso è anche ben ottimizzata, ciò mi entusiasma! :)

Vedo questo come la ricerca, ogni volta, di un equilibrio estremo: intessere grafica, programmazione, usabilità ed ottimizzazione (ognuna con le sue regole) con le esigenze sempre nuove che ogni progetto web porta con sè è veramente eccezionale e ci vuole anche una gran mole di prove, di studio e di passione! Ma sennò: "che ci stiamo a fare qui?"

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L'altro giorno ero lì che mi dedicavo un po' al mio piccolo orticello, strappavo le erbacce, rinsaldavo qualche piantina, zappettavo piccoli riquadri e facevo il solco per piantare i pomodori.
Mentre ero intento in questo passatempo mi sono immaginato che questa attività, la cura dell'orto, è un po' come il dedicarsi quotidianamente al proprio sito... vado a spiegare meglio.

Strappare via le erbacce, rifinire i muretti e i passaggi, sistemare al meglio il terreno, sono tutte operazioni che possono essere associate al tenere sempre in perfetta condizione il proprio sito: verificare che tutti i link siano sempre funzionanti, che la pagina sia sempre in validazione html e css, che i contenuti siano aggiornati, che la struttura grafica e dei testi sia di facile navigazione, che non ci siano messaggi spam nel blog o nel guestbook e che non ci siamo dimenticati di aggiornare i nostri followers con l'ultima buona news seo che avevamo scovato sul web!

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In questo periodo, in cui si sente molto parlare di web marketing e soprattutto social/content marketing, ovvero farsi promozione attraverso i social networks, mi sono messo un pò a pensare a qualche modo nuovo di incrementare questa risorsa... E, dopo aver girovagato un pò in rete ed aver carpito un pò di buone informazioni, ho ideato, per la mia piccola attività, la possibilità per il cliente di ottenere uno sconto in cambio di un certo numero di click sul mio "Mi piace" di Facebook.

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Questa settimana mi sono ritrovato più volte ad affrontare il discorso virtuale/reale, con clienti, amici, leggendo libri.. Stiamo andando verso una vita reale possibile solo se si è pre-ceduti al virtuale. In precedenza ceduti. Altrimenti si rimane invisibili, esclusi, in una parte di mondo out, fuori dalla mappatura. Il selvaggio è fuori dalla rete.
Il web si fa attuatore di intenti e portatore di attività, di lavoro, di guadagni e di vita. Ma fa di più: ci fa Essere, qui - ora - là - nel tempo.

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