Hard SEOLess is more” nacque come concetto legato all’architettura e fu coniato da Ludwig Mies van der Rohe (che fu anche ideatore di un altro famoso motto: “dio è nei dettagli”). Poi tale espressione prese sostanza anche nella grafica (sia pubblicitaria che nel web design): evitare gli orpelli, non caricare lo spazio di colori ed entità superflue; deve rimanere l’essenziale; solo così ciò che si vuole comunicare arriverà meglio e con più forza ed incisività.

Adesso pare che questo concetto venga preso a prestito anche dall’ambito SEO: come è oramai arcinoto, Google ha messo al bando la sovra-ottimizzazione seo delle pagine e sta facendo lotta dura e senza quartiere ai link spam e a quelli a pagamento. Le pagine del nostro sito internet devono essere ben costruite, avere titoli descrittivi e chiari, un buon contenuto ben scritto ed originale e possibilmente anche una grafica piacevole e semplice da navigare.

Ma basta davvero questo a posizionarsi bene nei risultati dei motori di ricerca per le keywords che ci interessano?
Io non credo, soprattutto se il settore è molto competitivo.

Quindi si, nessuna sovra-ottimizzazione, ma a ciò dobbiamo affiancare un altro concetto essenziale: HARD SEO.

Si deve puntare a ciò che è difficile, che costa fatica ottenere, che è impegnativo da realizzare. La SEO deve stimolare ed educare (sia i professionisti del web che i clienti) a “pensare difficile”, ad essere creativi e fantasiosi, a battere nuove strade, a trovare l’idea giusta che possa portarci link spontanei e traffico; a creare tante piccole “mucche viola” per dirla con Seth Godin!

Less is SEO is more? Hard SEO is the top!
Se riuscierete a mettere insieme queste due indicazioni nelle vostre strategie di promozione sul web (stiamo parlando di SEO, ma ciò potrebbe essere traslato in modo più generale a tutto il compartimento dell’inbound marketing), il successo, i link, il traffico, le prime posizioni (e i guadagni!), non mancheranno di sicuro!

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