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Un titolo che forse a molti può sembrare un paradosso. Ma come? Ai tempi di internet, dove si rincorre continuamente il contratto per l'adsl più veloce, in cui vogliamo essere costantemente connessi con il nostro smartphone da ogni dove e raggiungere tutti gli amici con un click... in questo mondo iperconnesso ed ultra-veloce, tu ci vieni ad elogiare la lentezza? Oltretutto da parte di un professionista che si occupa in prima persona di realizzazione siti web e servizi seo...?

Se credete che sia in preda ad un delirio pre-partenza ferie (sarò infatti a Madeira per un paio di settimane circa!), potete anche fermare qui la vostra lettura e tornare a rincorrere le lancette... quella dei secondi corre parecchio veloce! :)

Se invece almeno un minimo vi ho incuriosito, bhè, non vi resta che prendervi un po' di tempo e continuare nella lettura...

Alfio Presotto: Elogio della Lentezza

    (Alfio Presotto: Elogio della Lentezza)


La stesura di questo articolo scaturisce da un blogpost che ho letto in questi giorni (che ho già citato precedentemente, e dalla visione di un video di Robin Good su come creare contenuti di valore) e che mi hanno aiutato a dar forma e ad estrapolare un mio latente - e da qualche tempo persistente - pensiero.

Soldi, Tempo e Talento per avere successo sul webL'articolo apparso su Distilled ci dice sostanzialmente che non sempre, per fare buone campagne SEO/Inbound Marketing occorrono i soldi: abbiamo a disposizione almeno altri due beni: il talento e il tempo.
Detto che, vero talento e molti soldi sono affari di pochi, a tutti noi, per creare qualcosa che sia perlomeno di valore (meglio se straordinario!), non rimane che il TEMPO.
Direttamente o indirettamente ho visto molti avere "l'idea del secolo", imbandire la tavola in quattroEquattro=8 e poi..? Scomparire dalla faccia del web (e delle nostre memorie, più o meno collettive) nel giro di qualche mese...
E' mancato il fondamento del TEMPO.

Vuoi aprire un blog e scrivere articoli ogni giorno su ciò che riguarda il tuo business e ciò che gli gira intorno?
Benissimo! Molto probabilmente i primi articoli saranno belli, anche originali volendo; poi naturalmente (vi ricordo che sto parlando di me e della media delle persone che si cimenta in questo impegno) quel "frizzante" svanirà e si alterneranno articoli più o meno decenti e/o ben confezionati, che nelle migliori delle ipotesi porteranno traffico sul blog e qualche richiesta di preventivo dal sito. E' già un buon risultato, ma non è di questo che sto parlando.

Sto parlando di compiere un passo in più, di sganciarsi da questa logica e provare a correre per il sogno: creare risorse/articoli capaci di far parlare di noi, capaci di sbalordire, virali, straordinari, irripetibili. E magari più di uno.
E per fare questo occorre TEMPO: tempo in ricerche, raccolta fonti, letture e studio; tempo in strategia e scrittura; tempo in pubblicazione e presa in cura delle conseguenze; tempo per le analisi analitico/deduttive; tempo per ricominciare il ciclo da principio.

I grandi creatori della storia sono stati i più grandi e veggenti inbound marketer! :)
(Prendete questo paragone per quello che è, ovviamente: una ironica - e anche un pò grottesca e surreale - assurdità, con un piccolo fondamento di verità! Ma io, è proprio quella che vi inviterei a cercare, con il giusto TEMPO...)

Pensate ai grandi musicisti classici, ai grandi pittori ed artisti: il web (che ai loro tempi neanche esisteva) è ad oggi invaso di articoli, blog, forum, video ecc, che parlano di loro, e continuano a parlarne... con milioni di link spontanei, co-citazioni, fonti autorevoli che li raccontano; pin, +1, like, e via via a coprire ogni aspetto "white hat" per il successo sul web di cui oggi tanto e ovunque si parla... Ovviamente in questo caso c'è stato TANTO TALENTO e TANTO TEMPO. E infatti, come ci dice l'immagine sopra, è uscito sulla ruota l'EPIC WIN, il colpo che fa storia e che diventa addirittura parte della cultura e della nostra vita stessa.

Come ho detto poco prima e ribadisco: non è certo il parallelismo tra me/noi e LORO che qui metto in luce o a cui voglio mirare: sarei un folle, no? (anche se ricordo che qualcun'altro, parecchio famoso, ci ha suggerito: "stay hungry, stay foolish!"). Io cerco solo di stimolare una riflessione su quel piccolo punto, in fondo al crogiuolo, in cui l'immensità e la nostra effettiva realtà possono incontrarsi ed effettivamente, a mio parere, si toccano...

Lo ripeto quasi fosse un mantra, e prima di tutto a me stesso (e cercherò di ripetermelo molto in questi prossimi giorni di vacanza): prendersi il tempo, indagare, studiare le fonti, provare a creare, riprovare a creare, pensare soluzioni alternative, riflettere sulle strategie, chiedere pareri, dialogare, saper maneggiare i punti deboli (trasformandoli dunque in forze a nostro vantaggio)...

E in tutto ciò non esiste soltanto l'azione diretta sul web. Si potrebbe ad esempio anche pensare ad un'azione off-line, di cui il web diventa poi come una sala degli specchi, una gigantesca e meravigliosa serie di riflessioni e rifrazioni che possono portarci al successo...

Io credo che dopo diversi anni di apprendistato arrivi anche il momento di provare ad imboccare la via del Maestro (in senso interiore, che è dentro ognuno di noi), di cui, almeno per quanto ho compreso fino ad esso nel mio cammino, uno dei pilastri portanti è sicuramente il TEMPO.
E riuscire ad inserire questo pilastro sotto la via che vogliamo aprirci sul web penso che potrebbe portare solo grandiosi benefici ed un'incrollabile stabilità (a prova di qualsiasi panda/pinguino terremoto!) :)

E voi che ne pensate?

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Non faccio previsioni SEO/Inbound MarketingIn questi primi giorni dell'anno, come sempre succede, si accavallano gli articoli sulle previsioni SEO/Web marketing/Motori di Ricerca per l'anno che viene, in cui si cerca di mettere in luce tendenze, persistenze o svilimenti di quella o tal'altra modalità di agire o di utilizzare risorse e/o social networks.

Io non ho le conoscenze né tanto meno l'autorità per cimentarmi in previsioni o cose simili e quindi, prendendo spunto da tutto quello che ho letto, cercherò di riassumerne qui i punti salienti, offrendo qualche link a risorse autorevoli e anche in un linguaggio abbastanza semplice, in modo tale che tutti possano comprendere dove sta andando "il web" e muoversi così di conseguenza per non farsi trovare impreparati.

Molti o forse tutti gli elementi che citerò si intrecciano anche uno nell'altro ed è quindi difficile tenerli ed illustrarli come fossero compartimenti stagni: voi tenete però sempre ben presente questo carattere di relazione e con-fusione tra di essi (d'altronde ho scoperto proprio stamani che lo dice anche Rand Fishkin in questa intervista, che vi consiglio vivamente di leggere in quanto riassume in modo molto colloquiale ed informale i punti nevralgici della SEO 2013!)!

1. Contenuti di Qualità e User Experience
Contenuti di qualità significa fondamentalmente NON COPIATI da altri. Sia che dobbiate scrivere articoli per il blog, sia che dobbiate redigere i contenuti per le pagine del vostro sito mi raccomando che "sia farina del vostro sacco!".
Potete ovviamente guardare a cosa hanno fatto i vostri concorrenti, prendere spunti ed idee, ma poi dovrete impegnarvi in prima persona a trasformare in parole il vostro business e dovrete anche cercare di farlo nel modo più accurato possibile, mostrando agli utenti quelle che sono le vostre particolarità e i vostri punti di forza... Chi melio di voi può saperlo, no? :)
E guai a commettere l'errore di intrappolare un ottimo contenuto in una forma illeggibile o in un sito confusionario e difficile da navigare: abbiate sempre a cuore "il benessere psico/fisico/emozionale" del vostro utente: ve ne sarà grato!

2. Tempo (pazienza!) e Creatività
Per creare contenuti di qualità occorre tempo ed impegno. E per posizionarsi bene in serp per le keywords che ci interessano ci vuole tempo, costanza e pazienza. Niente nasce e ha successo dall'oggi al domani.
Ci vuole una strategia e una storia da raccontare, che parta dall'individuazione di un tema e lo sviluppi in modo creativo coinvolgendo gli utenti.
Ma ci vogliono molti soldi per fare questo, obietterete voi! Secondo questo articolo pubblicato su Distilled no... o almeno non sempre! A voi trarne le conclusioni... 

3. Knowledge Graph (il web semantico) e Co-citazioni
La semantica non influisce direttamente sul posizionamento, almeno per il momento è così. Però incentiva l'uscita in serp di risultati "aumentati" dai rich snippet, e quindi, molto probabilmente, può favorire indirettamente un incremento di click sul risultato.
Personalmente, a parte schema.org, trovo che la documentazione online su come ben implementare la semantica nei propri siti web in maniera corretta ed ottimale a seconda di ogni contesto sia parecchio scarsa, sopratuttto in lingua italiana, ove regna direi il vuoto assoluto... (se qualcuno è a conoscenza di buone risorse in tal senso lo prego si segnalarle tramite i commenti!).
A questo proposito rinnovo l'invito ai maggiori Forum italiani che trattano di realizzazione siti web e SEO di aprire una sezione dedicata a questa problematica.

Per quanto riguarda le co-citazioni queste possono essere viste in un certo senso (molto alla larga!) come la nuova frontiera del linkbuilding... Ovvero, il nostro sito potrebbe ottenere un buon ranking per una determinata parola chiave perchè nei testi disseminati su internet il nostro nome (o quello del nostro brand) compare spesso e volentieri citato insieme/vicino/accanto a quella determinata keywords, senza bisogno di alcun effettivo link...

4. Google+ e AuthorRank
Google+ sta diventando sempre più importante per ogni strategia SEO, sia per la questione dell'AuthorRank (paternità agli occhi di Google delle nostre pubblicazioni sul web all'interno dei vari siti/blog e stima del loro valore tramite +1, condivisioni e commenti), sia per le Pagine Business e le Pagine Locali che per le nuove Community. (Qui un buon articolo di Web In Fermento che riassume in modo semplice e schematico i passi da compiere per chi si avvicina a Google Plus).

5. Social Networks
I Social Networks sono importanti non tanto per il posizionamento in sè del proprio sito, ma in quanto permettono di costruire una platea di followers interessati ai nostri contenuti e che oltretutto possono anche ridistribuire a loro volta. I Social agiscono sulla visibilità e sulla comunicazione in tempo reale e sono uno strumento potente (e gratuito) che non deve essere assolutamente sottovalutato ma anzi, sfruttato al massimo. Meglio concentrarsi su 2 Social in modo serio, che iscriversi a molti rischiando poi di perdersi e di non trarre beneficio da nessuno.

6. Immagini e Video
Immagini e Video (Pinterest e Instagram, YouTube e Vimeo) avranno sempre più un peso maggiore nelle strategie SEO/Inbound Marketing. Appoggiarsi ad immagini accattivanti e che colpiscono o a video virali e che (in)trattengono l'utente per qualche minuto filato su ciò che desideriamo, sono frecce da tenere ben affilate per colpire il nostro bersaglio, principalmente sotto l'aspetto emozionale ed empatico! (A tal proposito segnalo un articolo di oggi su Search Engine Land che risponde alla domanda "Che cosa è un SEO?" (dopo Panda e Penguin, ndr), con queste parole: "Now, post-Penguin, the modern-day SEO is an organic search professional positioned at the intersection of liberal arts (content) and technology (data)"). 

7. Recensioni
Cosa dicono e scrivono di noi gli altri? Recensioni, commenti, punteggi e apprezzamenti.
Google pone molta attenzione a questo aspetto ed è importante quindi incentivare negli utenti questo tipo di azione (call to action). Ovviamente, a monte, preoccupatevi prima dell'eccellenza del servizio/prodotto che offrite e preparatevi a gestire in modo intelligente e costruttivo anche le possibili critiche negative...

8. Mobile
Se ne è parlato moltissimo negli ultimi mesi: sito responsive o comunque una versione dedicata per il traffico proveniente da mobile. Ciò migliora anche il posizionamento organico del sito ma, a parte questo, pensando agli utenti (che sono moltissimi, in percentuale sul totale, e sempre più in crescita), è sicuramente uno degli interventi da fare per migliorare la loro esperienza dei nostri contenuti.

9. Posizionamento Locale
Fondamentale, soprattutto ovviamente per chi ha un business che fa della presenza localizzata un punto di forza imprescindibile. Versione mobile del sito, presenza su Google Local, su Yelp e su Foursquare, imparando a sfruttarne tutte le potenzialità. Anche directory locali (di qualità) e relazioni con blogger/siti/istituzioni della zona possono aiutare...

10. Un piccolo, ultimo consiglio da parte mia!
Ho riassunto 9 punti che, se curati in modo professionale, potrebbero con molta probabilità, portarvi veramente in alto nel posizionamento organico e farvi ottenere molto traffico.
Ma bisogna anche ricordarsi che il web cambia rapidamente ed è bene costruirsi possibilità alternative. E queste si aprono se ci dedichiamo con amore e senso etico al nostro lavoro.

Amare ciò che si fa, approfondire, scrivere sul blog, instaurare relazioni, condividere il sapere, donare e ricambiare. Il web, per sua natura intrinseca, è una rete e ciascuno di noi deve essere bravo a fare da NODO, centro e periferia allo stesso tempo, luogo di raccoglimento e di espansione di sapere, luogo di relazioni.
Questo è il modo giusto per crearsi ed inserirsi in una vera community, incentivare il passa-parola anche attorno a noi e a ciò che proponiamo, incentivare conoscenze e possibilità. Se riusciamo a mentenere attivo, curioso e professionale questo nostro atteggiamento nei confronti dell'Altro(web), ad aprirci e ad offrire soluzioni, know-how e risposte (per quanto possibile), internet - sono sicuro! - ricambierà.. al di là di posizionamenti, SEO e motori di ricerca!
(Ultima segnalazione: un articolo di John Doherty su come diventare uno scrittore migliore!). 

Per qualsiasi mia dimenticanza in fatto di punti SEO cruciali per il futuro, ci sono i commenti :)

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

La svolta umanistica nel webDa quando terminai gli studi di Filosofia, nel 2004, per poter trovare immediatamente il mio spazio lavorativo da cui trarre sostentamento, decisi di gettarmi a capofitto nella "tecnica" (o meglio, nella tecnologia), invece di incamminarmi sulla strada di ulteriori studi, concorsi e affollatissimi bandi.

Iniziò così il capitolo della mia vita in cui un'idea di professione duratura nel tempo (avevo già fatto molti lavori, ma tutti stagionali o al massimo di un anno) cominciava a far breccia nei pensieri proiettando sul futuro qualcosa di più nitido della solita nebbia...

Avevo già iniziato, a fianco di un amico, lo studio di Actionscript per poter realizzare animazioni e siti complessi in flash (all'epoca molto in voga!), ebbi la "fortuna" di essere ammesso immediatamente ad un corso professionale di 800 ore della Provincia di Livorno per esperto in computer grafica e nel tempo libero mi dedicai allo studio del PHP.
Ebbi quindi ancora un anno abbastanza intenso di studi tecnici che mi permisero di arrivare ad un certo grado di conoscenze/competenze sufficienti per cominciare a propormi alla società come sviluppatore di siti internet. Mancava ancora l'esperienza ovviamente, ma quella non si studia, si pratica giorno per giorno, e così decisi di lanciarmi.
Molti dei miei colleghi fanno percorsi leggermente diversi: qualche anno come dipendenti in una web agency e poi decidono di compiere il passo verso l'attività da freelance. Io decisi invece, a costo di una rimessa economica iniziale certa, di partire subito da libero professionista.

Mi accorsi ovviamente presto che gli studi erano solo all'inizio: ogni sito prevedeva nuove ore da didacre all'aggiornamento e intanto anche il web, nella sua globalità, faceva i suoi passi in avanti incurante del mio affanno solitario per cercare di seguire ogni cosa in modo per lo meno decente :)

Con l'andare del tempo l'affanno è andato un pochino calando, ti crei il tuo kit di strumenti e risorse, instauri collaborazioni e così riesci a raggiungere un certo livello di autosostentamento, chiamiamolo pure "a velocità di crociera"!
In tutto ciò (e si parla di diversi anni) avevo, per lotta di sopravvivenza, abbandonato praticamente ogni deriva filosofico/antropologica che potesse distorgliermi dalla rotta tecnologica intrapresa, anche se dentro sentivo comunque il bisogno di dare sfogo anche a questa parte di me.

Dal 2009 circa ho cominciato ad interessarmi poi sempre di più alla SEO, forse perchè, infondo, ci intravedevo già un "mondo di mezzo", una terra dove il sapere tecnico conta ma non così tanto come per un programmatore puro e dove fossero possibili infiltrazioni di carattere pseudo-letterario...
Si arriva poi all'Inbound Marketing, passando per i Social e l'ultimo anno e mezzo di update Google, e quindi ad un modo di "fare web" inteso in modo completamente diverso, e in cui vedo in atto quella che si potrebbe chiamare "una vera svolta umanistica".

Wikipedia di riassume così l'Umanesimo:
"Per Umanesimo, si intende quel vasto movimento culturale che, iniziato negli ultimi decenni del Trecento e diffusosi nel Quattrocento, ha come caratteristica principale la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la letteratura dei classici latini e greci: humanae litterae o studia humanitatis, da cui appunto trae origine il termine Umanesimo.
Questa riscoperta è un'indispensabile premessa culturale del Rinascimento, con la quale la generazione dell'età umanistica sottolinea una netta distanza tra il mondo medioevale, caratterizzato da una visione della vita, che poneva Dio al centro dell'Universo e imponeva all'uomo una totale sottomissione al volere e al potere della Chiesa e la loro visione in cui l'uomo è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino. Si diffonde una grande fiducia nell'intelligenza umana; si esaltano, in particolar modo, la dignità dell'uomo, la sua superiorità sugli altri esseri naturali, le sue innumerevoli capacità creative. Inoltre si afferma il concetto di humanitas, inteso come la voglia di conoscenza che distingue l'uomo da tutti gli altri esseri animati. Centri di diffusione della nuova cultura sono soprattutto le grandi corti signorili, in particolare la corte di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, presso la quale si riuniscono moltissimi artisti e letterati del tempo. Infatti anche durante l'umanesimo si rinnovano le arti, la scultura e cominciano ad apparire alcuni personaggi importanti come Leonardo Da Vinci."

Se, un pò per scherzo, togliamo Dio/Chiesa ed inseriamo Google/Motori di ricerca, si potrebbe ottenere un qualcosa che non va molto lontano dal senso che voglio attribuire a ciò che sta succedendo nel web. Se fino a poco tempo fa eravamo tutti (o quasi) assoggettati a lavorare per gli algoritmi dei motori di ricerca, adesso sta tornando suprema la volontà di porre l'utente al centro, dell'originalità e della creatività, di utilizzi artistici degli strumenti online, per costruire senso con modalità che a mio parere possono dirsi in massimo grado umanistiche, proprio nel senso profondo del termine.

Io vedo tutto ciò nello sviluppo futuro dell'inbound marketing e quindi un ambito che potrebbe permettermi di riscoprire, a fianco del sapere tecnico, anche quel sapere (e saper fare = creare) umanistico che sento intimamente mio almeno per una buona parte di me!

Ho molto da imparare, provare e capire, ma credo che già parlarne e condividerne come sto facendo adesso sia un modo per spostare un pochino più avanti l'asticella :)

E voi, come vedete/vivete queste nuove tendenze del web?

Qui sotto vi propongo infine una visione possibile, quella di Robin Good, sulla creazione di contenuti di valore (una cosa simile io per altro l'ho già sperimentata: in 2 anni ho creato una Guida SEO e 7 liste di link per un totale di circa 300 "siti docg" - da una massa iniziale indistinta di qualche migliaio - per incrementare la visibilità del sito sui motori di ricerca... ma oramai è un qualcosa di superato!)

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Etnografia DigitaleLa SEO è cambiata, anzi, è stravolta! E chi perseguita ad utilizzare vecchie strategie corre davvero il rischio di morire (penalizzazioni). La SEO, oggi, si fa con i contenuti originali e di qualità prima di tutto, e poi con la diffusione di essi tramite i Social, un buon web design (responsive), l'autorità personale, la creatività e le relazioni.

Faccio un salto indietro, anno 2003.
Comincio a scrivere la mia tesi in antropologia culturale dedicata alla ricerca etnografica sul campo dagli albori fino ad oggi (per sintetizzare in maniera indegna!).

Le categorie di studio dell'antropologia culturale (clan, tribù, comunità, società) mi sembrano in un certo qual modo molto simili (ovviamente con le dovute traslazioni e distanze) ai concetti contemporanei di cerchia, gruppo, amico, fan o follower: costruzioni mentali astratte che strutturano l'essere sociale e la riconoscibilità sociale, e oggi, a differenza che in passato, la socialità passa molto "per l'online"... Inoltre l'antropologia ha da sempre avuto come propri oggetti di studio gli stretti legami che una certa "comunità" instaura con il cibo, il sesso, il gioco, la morte, la simbologia e il metafisico... e su questo direi che non ci siamo scostati quasi di un millimetro: i grandi temi sono comunque sempre e costantemente al centro dell'attenzione, della Storia e ... dei Social!

La ricerca etnografica ha consistito per anni nel cercare di calarsi nell'altrui realtà sociale (soprattutto di ricercatori bianchi in comunità indigene non bianche) per comprenderne strutturazioni, architetture e leggi, fino a quando non si è compreso che l'osservazione deve essere "partecipante", ovvero che ci vuole una lunga permanenza vicino all'altro per capirlo; c'è bisogno di apprendere la sua lingua e di "diventare uno di loro" se si vuole abbattere quella distanza osservatore/osservato che è insita in ogni rapporto tra studioso ed oggetto di studio, anche perchè, in un certo qual modo, lo studioso "contamina" con la propria presenza il mondo delle relazioni che cerca di comprendere, modificandole inevitabilmente in qualche grado.

Infine, col passare degli anni, l'alterità, l'oggetto dello studio, cessa di diventare "altro", "diverso", ma per merito dell'ibridazione e del mescolamento della razze, della globalizzazione, la stessa società dell'etnografo diventa l'oggetto di indagine. Etnografia metropolitana o della contemporaneità: chiamatela come preferite ma ciò segna un punto cruciale: lo studio deve indagare non più un oggetto puro ed esterno, ma deve rivolgere l'occhio indagatore verso se stesso, all'impuro, ai processi di ibridazione e contaminazione sociale.
I social network esprimono per loro stessa essenza e natura questo valore di contaminazione, di viralità: sono le relazioni al centro di un mondo senza confini!

Infine la ricerca bibliografica, intesa come studio delle fonti, dei volumi già esistenti che ci hanno preceduto, della Storia dei contenuti pubblicati sul quell'argomento. I libri meno conosciuti, che si trovano magari solo in piccole biblioteche di provincia, possono celare "preziosi segreti", ovvero contenuti ed informazioni quasi dimenticate, sicuramente sconosciute al web (o quasi), che improvvisamente vedono riacquisire tutta la loro carica informativa e relazionale.

In che modo tutto ciò può essere utile ad una strategia di inbound marketing?
A mio parere molto.

Le categorie antropologiche universali applicate ai gruppi umani possono aiutarci a comprendere i comportamenti Social(i) anche attuali e "virtuali".
La ricerca etnografica ci permette di calarci nella contemporaneità, di studiarne dall'interno "usi e costumi" (attraverso l'acquisizione di reperti/informazioni che possono essere testi, registrazioni audio, foto, immagini, dipinti, schemi, grafici...) per risalire poi ad alcune regole generali che ad essi soggiacciono. E non per niente oggi si parla di etnografia digitale o netnografia come disciplina strettamente legata al web marketing...
La ricerca bibliografica e lo studio di fonti dimenticate o poco note, possono svelarci informazioni che utilizzate nel web (ri)diventano innovative e potenzialmente ricche di viralità, relazioni e di ulteriori sviluppi...

Qui si fermano i miei spunti...
A voi trarne ancora ulteriori conseguenze :)
(...e se volete, potete condividerle tramite i commenti... per il "bene sociale" eheh!)


La Netnografia:

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.