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Alcuni giorni fa ho pubblicato un articolo nel quale mettevo in primo piano l'importanza dell'avere (e mantenere) un blog, quali sono i "pro" di tale strumento e quali vantaggi può portare in fatto di traffico, visibilità, autorità, link e posizionamento. Dopo gli Update Panda e Penguin di Google il blog - dopo aver conosciuto un certo periodo di flessione e latenza - è tornato molto in auge, in quanto abbastanza semplice da installare, economico rispetto ad altri interventi e semplice da aggiornare: quindi immissione di contenuti freschi per Google e possibilità di risalita nelle serp del motore di ricerca! Come sappiamo Google penalizza anche la sovra-ottimizzazione SEO, ma ciò non vuol dire che se scriviamo articoli come se parlassimo con il nostro migliore amico o raccontassimo una storia ai parenti, tutto funzioni sempre bene allo stesso modo.

Questa breve (e non esauriente) guida è stata pensata per tornare utile proprio a quelle persone che hanno bisogno di risollevare le sorti del proprio sito web, immettere contenuti originali e freschi (e magari ben scritti!), riuscendo a farlo in modo autonomo. Ovviamente avere a propria disposizione un web copy professionale risulterebbe la scelta più efficace, ma non tutti possono permettersi tale investimento e quindi ecco che in questo articolo cerco di far luce su alcuni punti basilari da tener d'occhio quando andrete a pubblicare gli articoli sul vostro blog. Leggendo questo post non diventerete certo scrittori, ma potrete in qualche modo dare "una marcia in più" ai vostri contenuti!

Inizio quindi mettendovi subito uno sotto l'altro, a confronto, 3 "modalità" differenti di scrivere un articolo: la prima rispecchia il modo di scrivere i contenuti iper-ottimizzati che fino a 1 anno e mezzo fa era più che utilizzato; il secondo è un testo scritto da un perfetto "no-blogger", da una persona qualunque che racconta la propria giornata; il terzo è un esempio "a metà" tra i due precedenti, di come si dovrebbe davvero impostare un articolo.

Premesso che il sito/blog di cui parleremo dovrebbe posizionarsi per keywords quali "pesca all'orata" e "pesca sportiva", andiamo dunque a leggerli:

Articolo Sovra-ottimizzato SEO

Articolo SEO sovraottimizzato

 

Articolo "al naturale"

Articolo "naturale"

 

Articolo "ottimizzato SEO" in modo giusto e funzionale (la SEO non è morta: è solo cambiato il modo di farla!)

Articolo SEO per Blog

Il primo articolo oggi non passerebbe il controllo neanche del più tollerante Quality Rater di Google: ripetizione di keywords nel titolo e frasi piene zeppe di parole chiave in maniera eccessiva e per lo più tutte in grassetto!

Il secondo articolo non tiene minimamente conto dell'obiettivo (facilitare il posizionamento per quelle determinate parole chiave che ho indicato sopra), e racconta una giornata di pesca tra amici in maniera totalmente "libera e innocente"...

Il terzo articolo è invece un buon esempio di come dovrebbero essere pubblicati i post nel blog: analizziamolo meglio. Il titolo pone subito il focus sulla parola chiave importante per il sito e allo stesso tempo cerca di mantenere un approccio informale e amichevole con il lettore. L'articolo è ben scritto, senza errori e ben formattato: non appesantisce la vista e si legge bene. In tutto l'articolo ci sono tre parole in "bold" (grassetto) che "fotografano" bene l'argomento fondamentale; c'è un link sulla parola "orata" (che può essere un link esterno verso un sito autorevole che parla di orate, o un link ad un'altra pagina del nostro sito che tratta l'argomento orate in profondità) e un altro link che invita a visionare le foto della giornata su Facebook. C'è un'immagine (che vale più di 1000 parole!), che vivacizza gradevolmente l'articolo, lo tematizza e attira i visitatori (permettendo inoltre di essere postato su Pinterest) e subito sotto i pulsanti per la condivisione ( e/o l'apprezzamento) della nostra pubblicazione attraverso i Social, in modo da diffonderla più rapidamente. Avreste potuto anche aggiungere un video, magari scelto da Youtube, di una pesca all'orata particolarmente spettacolare... Inoltre non sottovalutate il fatto - come si legge in questo interessante articolo e come anche io ho già messo in risalto in un mio precedente post ("Un blog è utile innanzitutto al proprio autore"), - che scrivere dei/sui vostri argomenti professionali, oltre a "costringervi" ad un aggiornamento quotidiano sugli stessi per poter mantenere alto il livello informativo delle pubblicazioni, è uno dei migliori esercizi per imparare ad essere più chiari e precisi nelle vostre spiegazioni, cosa questa che vi aiuterà moltissimo nel rapporto con clienti e collaboratori!

Ma torniamo per un ultimo ma non meno importante aspetto, al nostro esempio: al termine dell'articolo ho inserito la cosiddetta "call to action", ovvero la domanda rivolta direttamente al lettore in modo da invitarlo a commentare l'articolo appena letto, arricchendolo con le sue conoscenze/esperienze/considerazioni/critiche...

Eccoci dunque arrivati al termine di questo breve "manualetto" su come scrivere in modo autonomo un buon articolo per il blog che sia anche un minimo "ottimizzato" in ottica SEO in modo da incrementare al massimo i benefici: sono semplici regole ma fondamentali se volete che lo sforzo fatto per pubblicare post sul blog sia veramente efficace!

E voi, quali altri suggerimenti aggiungereste per chi si avvicina la prima volta ad utilizzare il blog come strumento di promozione sul web?

(Ecco anche un breve video informativo con altri suggerimenti interessanti per i vostri articoli):

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Vantaggi del BlogUn cliente mi ha posto qualche giorno fa questa "fatidica" domanda: "Ma perchè dovrei aprire un blog? Che vantaggi potrei trarne?"

Io ovviamente gli ho fornito la mia risposta via email ...Passate alcune ore ho però pensato che questa domanda potrebbero essere in molti a farsela, soprattutto di questi tempi, dopo gli UpDate di Google che hanno e stanno indirizzando sempre di più l'azione SEO verso la creazione/diffusione di contenuti e l'instaurazione di relazioni; e così mi sono dato da fare per pubblicare un post in veste di "risposta pubblica e aperta" a tale domanda.

Perchè un blog? Il Blog è a mio avviso una piattaforma praticamente essenziale ad ogni realtà che voglia svilupparsi sul web. Con gli ultimi UpDate, Google sta andando sempre di più nella direzione di premiare i contenuti di qualità, originali, ben scritti e frequentemente aggiornati; e tutto questo il blog lo permette in maniera massima, è la sua precisa "mission", e ciò permette di aumentare esponenzialmente la possibilità di condividere tali contenuti sui propri profili social e così facendo, attraverso "re-tweet", "like" e "+1", arrivare ad abbracciare/coinvolgere un bacino molto ampio di utenti rispetto a quello che riusciremmo a "toccare" soltanto con i click effettuati sui risultati organici di Google nei risultati di ricerca che interessano le nostre keywords. E, come è noto, più persone riusciamo a raggiungere e più aumentano le nostre possibilità di fare "relazione" e/o conversioni... Dunque, un blog (anche grazie agli strumenti social), permette di incrementare TRAFFICO e VISIBILITA' del nostro brand (intesa questa parola in senso molto ampio: anche noi stessi come persone possiamo alla fine "pensarci" e "promuoverci" come brand!) aumentando inoltre la possibilità di uscire nei risultati organici per longtail e parole chiave non strettamente connesse al sito ma complementari ad esse e feconde di potenziali nuovi contatti.

Un blog è un "recipiente" per sua stessa natura dinamico e informe e in cui molti autori possono collaborare unitamente, lavorando tutti allo stesso argomento o ognuno ad argomenti affini, adiacenti e complementari. Quando un blog ha raggiunto una certa notorietà può anche ospitare articoli di autori famosi del settore, e quindi, in un circolo virtuoso, dare visibilità all'autore, ma buona risonanza e visibilità al blog stesso. E' dunque un crogiuolo fecondo che permette agli autori di allargare la loro notorietà, aumentare l'AuthorRank e di riflesso espandere la rete di relazioni e conoscenze entro le quali si parla degli articoli pubblicati in quel blog, e quindi ancora e di nuovo, incremento del traffico e della Autorità del brand.

Attraverso un blog si possono fornire facilmente e in tempi molto rapidi indicazioni utili ai nostri utenti di riferimento e lavorare per il target, donando risorse gratuite, efficaci e veramente utili per loro: file da scaricare, eBook, mappe, foto, video, ecc; una grande quantità di materiale multi-mediale allo scopo di arricchire l'esperienza dell'utente risolvendo alcuni dei loro problemi. Se attraverso un articolo riuscite a risolvere in maniera ottimale un problema dei vostri utenti, quell'articolo avrà sicuramente successo e vi porterà notorietà e autorità.

Ma non solo la facilità e rapidità dell'aggiornamento sono una caratteristica fondamentale del blog: anche - e soprattutto - la semplicità con cui gli utenti possono seguire gli inserimenti attraverso gli RSS! I feed RSS (infondo all'articolo un video simpatico che spiega più nel dettaglio che cosa sono), permettono agli utenti interessati di "abbonarsi" alle nostre pubblicazioni in modo da essere sicuri di non perdersene neanche una! Quindi, attraverso il feed, il blogger ha un'altra freccia importante da sfruttare nella sua faretra: costruire un "ponte" duraturo e maggiormente efficace con quel gruppo più ristretto di affezionati...

Il blog infine deve permettere i commenti: questi sono una caratteristica originaria ed essenziale del "vivere un blog": i commenti (quando ben fatti, ovviamente!) sono una linfa aggiuntiva, un surplus, un contributo che utenti interessati aggiungono al nostro post arricchendolo di stimoli, di informazioni ed innescando/favorendo circoli di relazioni che in modo diretto o indiretto possono comunque portare beneficio alla nostra attività. Chiudere i commenti è, a mio modesto avviso, uno dei più gravi errori che un blogger possa fare; i commenti vanno amministrati, seguiti, coccolati, alimentati... perchè dietro a quei commenti ci sono persone che hanno dimostrato un vero "interesse disinteressato" verso quello ciò che abbiamo scritto. Loro rappresentano esattamente il bene più prezioso che il nostro "sito web" possa avere a disposizione su internet...

Ci sono blogger e web copy eccezionali, che hanno costruito "un impero" sul proprio blog e un vasto numero di utenti condivide, parla e commenta ogni articolo che viene pubblicato... promozione "gratuita" (si fa per dire: l'immane lavoro che c'è dietro alla costruzione di una simile realtà penso che molti non possano neanche immaginarlo!), autorità, posizionamento, brand reputation, traffico, conversioni, visibilità... tutte cose che un blog, in potenza, può permettervi di raggiungere se utilizzato in maniera professionale, con passione, creatività e con cadenza temporale frequente!

E secondo voi, quale è il vero punto di forza di un blog che ho dimenticato di mensionare?

GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Qualche settimana fa, Rand Fishkin ha parlato, in una delle sue "Whiteboard Friday" settimanali,  di un possibile scenario futuro legato ai link, ovvero che se le "anchor text" andranno indebolendosi (soprattutto quelle esatte), potrebbe essere possibile che acquisiranno primaria importanza le "co-citazioni" (o co-occorrenze).

Ma che cosa si intende con "co-citazioni"? Semplice: che se il nome del tuo brand o della tua azienda (o anche del tuo prodotto/servizio) compare spesso e volentieri (senza che sia attivo nessun link) in pagine che parlano di un certo tema, e vicino a determinate parole, potrebbe essere realistico pensare che "basterà" questa "insistita vicinanza" a Google per far posizionare bene il tuo sito proprio per quelle parole prossemiche (occorrenze = keywords) .

Facciamo un esempio concreto. Se il nick "Delizard" comparisse in molti siti web che parlano di "servizi internet e seo" pur non ricevendo da quelle stesse pagine alcun link, potrebbe accadere che il mio sito incrementi la sua posizione nelle serp per parole chiave come "realizzazione siti web", "siti internet" e/o "servizi seo". Questo perchè il mio nome (Delizard, che fa riferimento al sito millestanze.it) viene spesso "citato" in siti autorevoli e di settore in articoli che parlano di quei servizi.

Ovviamente non è affatto semplice "convincere" Google: credo che le co-citazioni debbano essere davvero di numero elevato, vario, da siti autorevoli e all'interno di contenuti di qualità con alto numero di condivisioni e apprezzamenti. (Infatti Rand Fishkin fa l'esempio del prodotto SEO di SEOMoz "Site Explorer", famoso a livello planetario).

Comunque quella che lui indica è una via, una nuova possibilità, che ci permette di gettare un altro piccolo fascio di luce in un altro angolino buio dell'algoritmo e far aprire il pensiero creativo su un nuovo futuro aspetto della SEO, in un'altra direzione possibile.

Autorità della fonte (e dell'autore), co-citazioni, condivisioni e qualità dei contenuti: le REL-AZIONI (ovvero le AZIONI web che derivano/innescano RELAZIONI tra "creatori/fruitri di contenuti" [di qualsiasi genere essi siano]) sono ciò a cui Google tenterà sempre più di guardare/valutare per il posizionamento nelle serp. Proprio in quest'ottica sta per nascere una nuova realtà, una nuova "Content Strategy Agency" - RELATIO - che baserà il proprio operato proprio sulla cura/costruzione di tali relazioni, sull'inbound marketing e sulle azioni Social. Presto maggiori dettagli...

 

 

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Stamani ho letto questo articolo su HubSpot e ne riporto un sunto dei passi principali sui quali, secondo me, ci sarà bisogno di porre attenzione e di lavorare per il prossimo 2013 in fatto di SEO e Web Marketing!

Il SEO di domani sarà molto meno ottimizzazione interna e molto di più creazione di contenuti di qualità, virali e "shareabili" sui social networks! SEO, Social Media e Contenuti dovranno lavorare assolutamente insieme, intriga(n)ti uno nell'altro in modo indissolubile. (> vedi anche AuthorRank). Basti anche solo pensare che dopo aver scritto un articolo sul mio blog e averlo condiviso su LinkedIn, e avendo esso avuto un pò più di fortuna di altri, sono subito stato contattato da tre grandi aziende che si occupo di creazione contenuti a livello Europeo...

L'Email Marketing non morirà, ma anche in questo caso dovrà essere molto personalizzata, con contenuti di qualità, altamente targhetizzata e fortemente legata ai dati degli utenti in tempo reale. A morire saranno probabilmente gli acquisti di liste di email.

L'Inbound Marketing prenderà il definitivo sopravvento (vedi grafico sottostante) sul marketing automatico (software e pattern ripetibili applicati in modo "clonato" a chi acquista il software/prodotto in questione); la cosa potrebbe anche essere vista così: che la creatività nei contenuti ("contenuti caldi" potrebbero chiamarsi) e le relazioni tra persone sostituiranno definitivamente i "contenuti freddi" e gli schemi di link.

L'Inbound Marketing sopravanza il marketing automation

La relationsheep tra brand e consumatore sarà essenziale, e sarà fondamentale costruirla nel tempo attraverso tutti gli strumenti che il web ci mette a disposizione (sito internet, blog, social network, community, forum, ecc.); soprattutto le "condivisioni in real time" acquisiranno grand eimportanza: ciò che il brand dice, fa, condivide, indica, sostiene... tutto ciò sarà vagliato dall'utente che deciderà se costruire o meno un rapporto di fiducia (trust) con esso.

A livello di tecnologie impiegate assisteremo al boom della già in atto esplosione dei dispositivi mobili e dunque dovrà esserci uno sforzo sia creativo, che di architetture e design web, che di marketing, a pensare i propri utenti/destinatari come "esseri umani che hanno in ogni istante la possibilità di accedere ad internet attraverso smartphone, tablet, ecc.".

E voi cos'altro aggiungereste alla lista SEO / Inbound Marketing per il 2013?

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.

Content StrategyGoogle è davvero un motore di ricerca eccellente, che negli anni ha rivoluzionato il web e ha reso possibile reperire con semplicità e velocità estrema informazioni a noi utili in tutto il mondo; il suo lavoro costante di indicizzaizone di milioni di documenti al giorno è quasi incredibile e l'evoluzione stessa del web lo ha posto continuamente davanti a nuove sfide da risolvere. Massimo rispetto e riconoscenza estrema dunque; ma ciò non vuol dire che posizionare il nostro sito web in prima pagina per le keywords che ci interessano sia l'unico modo che abbiamo di promuoverci e di farci trovare.

Io credo che questa dipendenza/assuefazione da "prima pagina su Google" vada in un certo senso (e provocatoriamente) "spezzata", soprattutto in tempi in cui penalizzazioni troppo severe colpiscono in modo retroattivo e troppo violento siti di piccole/medie attività che nulla hanno a che vedere con spam e cattivi contenuti e la cui unica colpa magari è stata di essersi affidati nel 2006 - quindi in tempi non sospetti - ad un SEO che gli ha acquistato un bel pacchetto di links per dare una "spintarella" al sito... cosa che bene o male hanno fatto quasi tutti, almeno quelli che si trovano a contendersi quotidianamente posizioni in serp competitive.

Magari, a parte i links acquistati "a pacchetto", quel freelance o quella piccola/media impresa (non parlo delle "grandi" perchè quelle hanno risorse per cavarsela quasi sempre...) ha investito tantissimo tempo (e denaro) per far crescere negli anni la sua visibilità su Google e poi, tutto d'un tratto, si ritrova con il sito internet - ovvero la sua bella, e cara e UNICA vetrina - penalizzata!
E se un "guru" SEO come Enrico Madrigano è già più di un anno che cerca di risolvere la penalizzazione sul suo sito web Madri.com, è facile comprendere come un simile arco di tempo a "visibilità mutilata" potrebbe rivelarsi catastrofico per molte realtà di business, provocandone perfino la chiusura.
Quindi, niente allarmismi, ma cerchiamo di crearci delle alternative e di prendere alcune contromisure in modo da attutire/arginare l'impatto di una possibile penalizzaizone del nostro amato sito: come?
Puntando sull'inbound marketing / content strategy e "facendo finta" per un pò che quella serp conosciuta e controllata a memoria per la nostra best-keywords non esista più.

Ci sono molti modi alternativi di promuoversi oltre a quello di comparire in prima pagina nei risultati organici di ricerca (e non mi riferisco certamente qui alle modalità a pagamento come AdWords): forse meno forti ed eclatanti (ma poi dipende dalle nicchie, come sempre!), ma che, se utilizzate bene e coalizzate in una strategia unitaria, possono davvero rivelarsi vincenti e trasformarsi nella "riserva d'aria" che ci farà stare a galla mentre cercheremo di elimare la penalizzazione dal sito.

Vediamo dunque nel concreto alcune azioni di content strategy da mettere in pratica:

- Aprire un blog in cui andare a pubblicare articoli di qualità legati al nostro business e pubblicare un "antipasto" gustoso, curioso e creativo del nostro scritto sui principali social media e su alcuni ottimi portali di distribuzione notizie;

- Mantenere assolutamente vivi i profili Social: le relazioni possono davvero sostituire in modo importante il ritorno che normalmente prima avevamo dal solo posizionamento su Google, ma è fondamentale "esserci", ed esserci secondo la modalità propria che ciascuno Social richiede (principalmente Facebook, LinkedIn, Twitter, GooglePlus e Pinterest);

- Aumentare la propria presenza per le ricerche locali (ovvero legate al nostro territorio di riferimento, per lo più provinciale/regionale); e dunque BusinessMap di Google, Yelp, FourSquare, Directory locali, pagine gialle, relazioni e partnership con siti e portali importanti del proprio territorio, ecc.

- Creare un video (creativo, interessante, ironico, originale, e/o altro, ma comunque che sia particolare e faccia scattare la visualizzazione "virale") e distribuirlo sui principali portali di video (YouTube, Vimeo) inserendo sempre una "call to action" che rimandi alla vostra landingpage sul sito;

- Cercare di mantenere i legami con gli iscritti alla Newsletter, fornendo loro suggerimenti mirati di qualità;

- Produrre materiale unico, di elevato livello e gratuito (eBook, guide, risorse) da distribuire sui principali canali di document-sharing in modo da rappresentare per gli interessati (la nicchia a cui ci ricolgiamo) un punto di riferimento valido e autorevole nel proprio campo;

- Partecipare a forum e blog di settore in modo corretto, etico e con interventi di qualità, in modo da aggiungere vero valore alla discussione; inserite poi "in firma" un rimando verso il vostro sito: chi avrà trovato il vostro commento interessante una visitina al vostro sito la farà sicuramente...

- Creare Eventi, contest e concorsi, ovvero luoghi fisici reali di aggregazione di persone in modo che siano loro stesse (i partecipanti) a parlare di voi, a condevidervi sui social e sui blog, creando movimento ed interesse verso la vostra attività;

- ...e per finire non disdegnate anche "campagne offline", cercando comunque di essere creativi, originali e puntando a coinvolgere "di rinterzo" i social e il web, ad esempio attraverso l'utilizzo del QRcode, di offerte social e sconti per chi effettua il check-in online e simili!

E voi, quale altre modalità di content strategy mettereste in gioco per supplire ad una perdita di posizionamento del vostro sito dovuta ad una penalizzazione?

(per finire, un breve e simpatico video che illustra in poco più di un minuto che cosa è la content strategy):

GooglePlus Author Profile : Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.