Web Marketing Turistico per Hotel e Sharing Economy: chi ha paura di AirBnB?
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Web Marketing Turistico per Hotel e Sharing Economy: chi ha paura di AirBnB?

Da qualche parte sul web, pochi mesi fa, ho avuto uno scambio di commenti in riguardo ad un articolo, redatto da uno dei maggiori esponenti italiani in ambito web marketing turistico, in cui l’autore affondava a piene mani nella guerra in atto tra hotel (una buona parte) e AirBnB, parteggiando a spron battuto per i primi, i quali “pagano le tasse” e non possono vedersi soffiare clienti da chi ospita in maniera “abusiva”.
Io ho commentato dicendo che trovavo questo atteggiamento veramente retrogrado, attaccato ad una posizione vecchia e stantia di intendere l’ospitalità e che non ha saputo ri-innovarsi tenendo il passo del cambiamento tecnologico e delle nuove esigenze dei turisti attuali.
Ricondurre tutto ad uno sterile “io pago le tasse e loro no” (magari battendo anche i piedi per la plateale ingiustizia) è veramente miope e sposta l’attenzione su una dato quasi insignificante (ma molto populista, nel senso peggiore del termine!), mantenendo tutti i problemi di arretratezza e scarsa autocritica del comparto alberghiero italiano.

Se qualcosa di nuovo ha successo, bisogna saperlo accoglierlo, studiarlo, modularne i punti vincenti sulla nostra realtà
sfruttandolo quindi a nostro proprio vantaggio. Un’occasione di crescita per aprirsi a nuovi flussi.

IO STO DALLA PARTE DELLA SHARING ECONOMY, ci potete scommettere! E sto dalla parte di chi fa ospitalità offrendo al cliente emozioni, contatto umano, esperienze, racconti, e soprattutto che offra qualcosa di stra-ordinario.
QUESTO VUOL DIRE STARE CONTRO IL CLASSICO HOTEL? A mio parere proprio no! Anzi.

Vuol dire che l’hotel ha grandissime potenzialità di crescita, di offrire nuove cose in modi nuovi, e sicuramente, avendo una professionalità costruita nel settore dell’ospitalità, ha il potere di farlo in modo molto migliore e con strumenti migliori, di
quanto non lo possa fare il singolo host privato che mette in affitto la propria casa o appartamento.

Alla base di tutto però deve esserci l’autocritica, la volontà di mettersi in gioco, di imparare, di trasformarsi e migliorarsi. Sarebbe come dire che siccome fino a pochi anni fa bastava piazzare una televisione in camera, questo deve bastare anche oggi! Nel 2015 se non offrite almeno una wi-fi decente e gratuita rischiate veramente di rimanere senza clienti in breve tempo… Ma forse attivare una rete wi-fi è sotto molti aspetti più semplice che mettere in discussione tutto il proprio modus ospitandi… ma se pensate di stare oggi nell’ospitalità come ci stavate trent’anni fa, beh, la colpa non è certo di quelli che affittano su AirBnB e non pagano le tasse!

Questo mio è un attacco duro ad una parte del comparto ricettivo italiano perché spero serva da pungolo a svegliarlo e a
mettersi al passo coi tempi. Una struttura adeguata e una professionalità formata e matura, se unita alle novità positive che
provengono dalla sharing economy, può determinare un mix più che vincente!
E la stessa critica, modulata su altri concetti e parametri, potrebbe essere rivolta a coloro che se la prendono per un verso con
TripAdvisor (ma ricordate che il 90% delle critiche sono colpa vostra!) e per un altro con la fatidica parity rate imposta delle OTA (ma che visibilità avreste senza di loro?).

Si tratta sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, di imparare dal successo di nuove realtà ponendo attenzione alle esigenze dei turisti del terzo millennio. Di avere senso critico mettendosi in discussione senza mai smettere di migliorarsi. La brand reputation della vostra struttura è completamente nelle vostre mani e se non vi confronterete costruttivamente con la sharing economy che – volenti o nolenti – avanza e avanzerà irrefrenabile, c’è il serio rischio prima o poi di andare a sbattere contro un “bel numero” di prenotazioni prossimo allo zero.

A chiudere questo articolo in merito a “chi ha paura di AirBnB?“, vi incollo qui un DECALOGO di Larry Mogelonsky, esperto di web marketing turistico a livello internazionale.
Da stampare e appendere al muro (il decimo punto è il mio preferito, ed è su questo che come web marketer turistico orientato all’ospitalità cerco di lavorare preponderantemente!).
1 – Ricordate che il viaggio comincia dal sito web: bisogna avvalersi del sito convincendo l’ospite a stare da voi e chiamarvi. Mostrate l’immagine della stanza prima di tutto, fate capire dove siete con le Mappe di Google. Investite nell’organic seo: sviluppate una strategia di content marketing. Investite nelle foto e nei contenuti in modo da dare una visione reale e corretta della destinazione. Investite in modo professionale nei social media, affidandovi a dei professionisti, non alla segretaria del direttore!

2 – Analizzate come siete descritti sulle OTA: immaginate di avere pochissime parole per descrivervi. Ecco, ottimizzate questi contenuti come se fossero le uniche parole che avete a disposizione.

3 – Siate empatici col personale: il personale vi rappresenta… dovete conoscere i vostri collaboratori ed entrare in sintonia con loro. Date al vostro staff la possibilità di decidere. Date loro responsabilità. Analizzate cosa scrivono sulle recensioni per
capire cosa va e cosa non va. Parlate con loro e imparate a capirli.

4 – Abbracciate il vostro territorio, valorizzatelo: “La gente viene qui in Italia per i luoghi straordinari, non per i sui
grattacieli. E il vostro compito è quello di valorizzarli come e quanto il vostro hotel.”

5 – Assicuratevi che il wifi sia efficiente e veloce: fate in modo che tutto faccia sentire il cliente confortevole, come i
letti, la luce, l’ambiente. Fate in modo che tutto sia “instagrammabile”.

6 – Ricordate che il vostro ristorante è il vostro cuore: conquistate la gola e conquisterete il cuore dei vostri clienti.
Valorizzate i prodotti e i vini locali. Questo favorisce lo storytelling più di ogni altra cosa.

7 – Mobile wallet: presto le carte di credito saranno andate e i soldi anche. La gente presto vorrà pagare con il telefonino.
Rendetelo possibile anche nel vostro hotel.

8 – Sfruttate i big data che avete a disposizione

9 – Riesaminate le strategie di revenue management: ricordate che le revenue non dipendono solo dalle camere ed è importante valorizzare ogni aspetto della struttura e monetizzare ogni servizio, come il ristorante e la SPA.

10 – Sorprendete le persone: “siamo nel business dei ricordi“. Le persone vogliono raccogliere bei ricordi. Dateglieli!
(fonte: http://www.bookingblog.com/bto-2015-live-come-cambiare-lospitalita-online/)


Delizard – Francesco Giubbilini

Delizard - Digital marketing Coach - Siti Web - Web Marketing Turistico

DIGITAL MARKETING COACH | SEO | WEB MARKETING TURISTICO | REALIZZAZIONE SITI WEB
Da più di 10 anni mi occupo di promuovere professionisti e aziende sul web.
Inbound Marketing, SEO e Web Marketing Turistico sono i tre cardini attorno ai quali oggi ruota il mio lavoro.
La mia missione è creare insieme a te un’ecosistema digitale che funzioni e soprattutto che converta.

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