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Realizzazione siti internet, web design, seo e web marketing, creazione siti web dinamici, ottimizzazione e posizionamento ...e vita da freelance tra Rosignano, Livorno e in Toscana!

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Social InternetSe già Aristotele affermava che "l'uomo è un animale politico (sociale)", l'imperativo SEO più importante è che dobbiamo essere sociali, anche su internet; per lo meno far diventare "social" i nostri contenuti con i quali vogliamo scalare le serp dei motori di ricerca.

I link dalle directory, gli scambi link o i link da siti partner (anche con anchor text studiate ad hoc), stanno pian piano perdendo la loro forza decisiva in favore di una link building più spontanea, aperta e sociale. E come possiamo guadagnare questi link spontanei?

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Cuore SEO, partire veramente dal cuore dell'indicizzazione ovvero l'Ottimizzazione della pagina web.

Mi sto appassionando sempre di più a questa parte specifica del corpo-seo-tutto, che comprende anche link-building, article marketing, email marketing, web marketing, social media marketing. Ciò che a me più piace è partire dall'origine, dal cuore, da ciò che poi penderà con gran peso su tutte le azioni future. Forse anche perchè sono uno sviluppatore, un pò designer, a cui è sempre piaciuto partire dalla pagina bianca per andare a creare... e se questa cosa creata adesso è anche ben ottimizzata, ciò mi entusiasma! :)

Vedo questo come la ricerca, ogni volta, di un equilibrio estremo: intessere grafica, programmazione, usabilità ed ottimizzazione (ognuna con le sue regole) con le esigenze sempre nuove che ogni progetto web porta con sè è veramente eccezionale e ci vuole anche una gran mole di prove, di studio e di passione! Ma sennò: "che ci stiamo a fare qui?"

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Delizard - Coach in Web Marketing Turistico per Hotel, B&B e AgriturismiPiccolo break dal lavoro nel weekend del 16 e 17 Luglio 2011 (il regalo di compleanno per la bà!): destinazione Rifugio Vittoria [1500 mt s.l.m.]sul Lago Santo (versante modenese), sicuramente, per chi ama i boschi e la montagna, uno dei luoghi da visitare dell'Emilia-Romagna. Si arriva sabato per l'ora di pranzo, la giornata è mezza e mezza, un pò sole e un pò di nuvoloni che passano innocui, un lieve venticello, ma fuori si sta molto bene ed infatti ci facciamo apparecchiare un tavolino all'aperto e prendiamo tagliatelle e ravioli al ragù e una porzione a mezzo di capriolo in umido. Tutto buono :)
Ci sistemiamo nella camerette da due, una mansardina molto calda ed accogliente, nel sottotetto del rifugio (nel nostro caso bagno in comune, ma ce ne sono anche con il bagno in camera) e poi ci sgranchiamo un pò le gambe (3 ore di auto) con il giro del lago. Ci sono, lungo il perimetro, altri due piccoli rifugi oltre al nostro, ma assolutamente invisibili ed immersi nel verde del bosco. Dopo il giro del lago Santo facciamo la piccola passeggiata per arrivare al Lago Baccio, che è veramente stupendo, con gli abeti attorno, le vette vicine e i prati di mirtilli.
Torniamo al nostro rifugio in serata tardi. Un'oretta di riposo e in camera e poi cena alle 19:30. Stavolta assaggiamo un antipasto di affettati ed un secondo di carne di manzo. Accompagnato da un morellino di scansano. Tutto ottimo anche stavolta.
Dopo aver un pò bivaccato nella saletta, tra una grappa alla liquirizia e un mirtillino, ce ne andiamo a letto. Domano ci aspetta una scalata pesante, la più dura dell'appennino tosco-emiliano ci hanno detto dei ragazzi del posto. Dal lago Santo al Monte Giovo... Ma purtroppo (o per fortuna per le nostre gambe??) all'indomani il meteo non promette nulla di buono: tutte le cime coperte, vento forte e freddo, nebbia. Il gestore del Rifugio, Massimo, che è anche coordinatore del Soccorso Alpino (ed anche una persona gentile, simpatica e alla mano!) sconsiglia a chiunque di salire. Noi allora decidiamo di raggiungere il Lago Turchino e così, muniti di ricetrasmittente gentilmente concessa da Massimo, ci incamminiamo. Primo pezzo in piano e poi "pettatina" per arrivare al Lago Turchino (1616 metri). La nebbia è fittissima, si vede a malapena a 20 metri. Il laghetto è piccolo e un rifugio (casina di legno, chiusa) fa da guardiano alle acque basse e trasparenti. Sparse lì attorno un pò di tende di ragazzi che ci hanno passato la notte. Dopo poco riprendiamo il cammino "ad anello" per ri-arrivare al Lago Baccio. Altre bella pettatina per scollare il passo (si toccano circa i 1800 metri), poi si prende il Monte Rondinaio e dopo cento metri, sulla destra, la discesa che ci porta fino al lago (non senza aver un pò tribolato e chiesto delucidazioni a Massimo via radio!). Il tempo però è freddo, tira vento e fuori non si sta benissimo. Quindi si torna al rifugio per un ultimo piatto di polenta al ragù e poi ci mettiamo sulla strada del ritorno con una breve tappa a vedere l'Olmo più vecchio d'Italia.
(Cliccando qui sotto sul "Read more" un pò di foto)

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Filetto di palamita al forno
Pulire la palamita fresca (pesce azzurro, quindi ottimo anche per il nostro organismo) con un coltello molto affilato (ci vuole un poco di destrezza!) per farne due bei filetti. Sciacquati sotto l'acqua li adagiamo in una teglia da forno; sopra ad ogni filetto si strizza mezzo limone e si mette del timo e del rosmarino, tritati fini, sale, pepe ed olio extravergine di oliva. Il fondo della teglia lo si copre per circa mezzo centimetro di vino bianco. Si inforna il tutto a forno già caldo e la si lascia cuocere per circa 20/25 minuti, a seconda della grandezza die filetti. Gli ultimi 5 minuti con forno bello alto. Pronti! La palamita è stata accompagnata ad una buona Vernaccia di San Gimignano!

Si ringrazia Barbara per la ricetta; ...inoltre anche la cena è a lei dedicata per il suo compleanno!! Auguroniiii!

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Acciughe al forno
In questo caso ho utilizzato un polpo concelato, ma potendo è sempre meglio usare cibo fresco. Si pulisce il polpo sotto l'acqua e nel frattempo si è messa una pentola di acqua a bollire con sale, un goccino d'olio, una cipolla, una carotta, due pomodori, un pezzettino di sedano, un aglio ed mezzo bicchiare di vino bianco o aceto bianco. Vi si immerge il polpo lo si fa bollire a fuoco lento per circa 2 ore (in pentola a pressione anche un'ora può bastare). Poi si penge il fuoco e si lascia il polpo immerso nell'acqua per diverse ore. Sarebbe ottimo fare questo la mattina per cucinare poi il riso a cena!
Giunta l'ora del pasto si tira fuori il polpo, lo si pulisce un altro pò dalla pelle e lo si taglia a pezzettini.
Poi si prend eun'altra pentola, si fa un soffrittino, si innaffia con vino bianco e quando la cipolla è bella passita si versa un pò dell'acqua in cui è bollito il polpo e poi si butta il riso. Si continua così, mescalonda continuamente affinchè non attacchi, a cuocere il riso, aggiungendo via via l'acqua di cottura del polpo. A metà cottura circa si aggiungono anche i pezzettini di polpo. Si porta il riso a fine cottura e si serve perfezionando il piatto con un filo di buon olio extravergine a crudo e prezzemolo! In questo caso ho accompagnato il piatto con un buon Greco di Tufo!

Questa cena e il brindisi sono stati dedicati alla pensione della mia mamma :)

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