Inbound MarketingL'acronimo SEO (search engine optimization) utilizzato per indicare tutte quelle azioni che mirano a far scalare posizioni ad un sito nelle serp dei motori di ricerca sembra in fase di declino; Rand Fishkin sta portando avanti e promuovendo un nuovo nome da affibbiare a questo "gruppo di servizi" e ciò che propone è Inbound Marketing, che tradotto alla lettera suona come "Marketing in entrata".

A me sinceramente non entusiasma molto, ma vediamo nel dettaglio in che cosa consiste questo "gruppo di servizi", forse potremo trarne qualche utile indicazione:
- ottimizzazione interna delle pagine del sito in funzione delle parole chiave di interesse;
- link building;
- email marketing
- ottimizzazione della grafica (web design);
- ottimizzazione del codice / velocità di caricamento (web development);
- ottimizzazione dei testi e delle traduzioni (blogging, copywriting);
- ottimizzazione dei profili social ed incremento di follower, fan ed interazioni social;
- ottimizzazione Google Place;
- analisi del sito con software e strumenti appositi (Google Analytics ad esempio).

Quindi come possiamo vedere sono molte le competenze che un SEO deve sapere attraversare e mettere in atto, anche se poi potrà eccellere più o meno in qualcuna di queste. Il nodo centrale è che tutte queste azioni hanno lo scopo di:
- migliorare il posizionamento del sito nelle serp dei motori di ricerca per le keywords di interesse;
- incrementare le visite al sito (e la durata di permanenza sul sito stesso) e se possibile anche aumentare la percentuale di iscirioni al sito, acquisto prodotti/servizi, ecc.
- incrementare la sfera social, acquisendo un certo numero di follower e di fan che ci seguono costantemente e che grazie a segnalazioni e condivisioni incrementano la popolarità del brand.

Tutto ciò può essere denominato "Inbound Marketing"? Cosa ne pensate?

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